Su Uber si muove il governo

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11 Giugno 2015

È in fase di studio l’intervento legislativo che il governo sta preparando al fine di includere Uber, e vari servizi di trasporto potenziati da piattaforme digitali, nel sistema italiano.

Il testo sarà presumibilmente in linea con le indicazioni pervenute dall’Authority dei Trasporti che per la prima volta ha considerato Uber come attore nel panorama italiano, pur con delle limitazioni per gli autisti fai da te. Proprio nella giornata di ieri, quando il servizio UberPop era stato da poche ore sospeso in tutto il paese per via della Sentenza del Tribunale di Milano e nonostante l’istanza di sospensione del blocco presentata dalla multinazionale stessa, il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti Graziano Delrio ha ricevuto il presidente dell’Authority Andrea Camanzi al fine di confrontarsi in merito ai provvedimenti da adottare su questa spinosa questione. La posizione di Camanzi è molto chiara ed in linea con quella dello stesso Ministro: le piattaforme di intermediazione dovranno essere registrate alle Regioni, gli autisti di UberPop dovranno essere lavoratori occasionali e contestualmente non superare un certo tetto di reddito e non superare le quindici ore di lavoro settimanali.

La stessa Authority aveva segnalato che “la domanda di mobilità, specie per le fasce di reddito basse e per i giovani, si orienta verso sistemi basati sulla flessibilità e sulla condivisione di risorse, tipici della sharing economy. L’Autorità si propone di fare emergere questo mercato, affinché domanda e offerta di servizi possano incontrarsi in modo trasparente e nel rispetto delle regole applicabili alla attività economica d’impresa“. Inoltre, sempre nell’atto di segnalazione inviato al Governo e al Parlamento, non è mancata l’occasione di ricordare come negli ultimi anni le tariffe del servizio taxi abbiano subito un aumento esagerato, provocando così un incremento della domanda verso i servizi di “ride-sharing”.

L’azione di Camanzi ha trovato anche l’appoggio dell’Antitrust, per voce del suo presidente Giovanni Pitruzzella che ha ricordato come non ci si possa chiudere a dispetto dell’innovazione e che anzi, bisogna cercare un modo di risoluzione dei problemi senza tuttavia bloccare le forme di innovazione economiche, sociali e culturali.

Intanto il ricorso di Uber sarà discusso il 2 luglio presso il Tribunale di Milano, e dato che l’iter potrebbe arrivare fino a fine luglio, non è chiaro se il Governo deciderà di attendere la decisione giudiziaria o invece muoversi al più presto. In ogni caso Delrio ha fatto sapere che incontrerà tutte le parti, in primis i tassisti, per trovare una soluzione certa ed inclusiva. Qualcosa sembra muoversi anche in Parlamento, data l’importanza della vicenda in un paese che cambia, mentre il deputato del Pd Sergio Boccadutri potrebbe presentare un emendamento al ddl concorrenza, fermo da mesi in aula, come ulteriore stimolo all’azione dell’esecutivo.

 

TAG: Authority, governo, graziano delrio, tribunale di milano, uber, UberPop
CAT: Legislazione, trasporti (aerei, ferrovie, navi, bus)

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