Un vecchio irriducibile

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4 Giugno 2020

Venezia, passeggiata mattutina. Arrivo in Campo Santa Maria Formosa e mi incuriosisce una targa che campeggia al centro della facciata di un palazzo.
Dice:
“Questa è la casa
di Sebastiano Venier,
vincitore di Lepanto.
La Marina Militare Italiana
Nel IV centenario della battaglia”.

Mi metto a fotografare l’edificio.

Mentre lo faccio si avvicina un vecchio veneziano che conosco da sempre.
Cammina molto lentamente, appoggiandosi ad un bastone.

L’ultima volta che lo avevo visto, quattro o cinque anni fa, camminava spedito: pur essendo più giovane di lui di una quindicina d’anni, facevo fatica a stargli appresso.
Cogliendo una mia occhiata, del tutto involontaria, al bastone, il mio amico, precisa subito: “E’ il mio dottore che ha insistito. All’inizio uno shock. Poi mi è toccato dargli ragione, adesso non potrei farne a meno!”.
Passa ad indicare poi la facciata del palazzo.
“Quello sì, che era un vecchiaccio pimpante! Un irriducibile!”.
“Di chi stai parlando, scusa?”.
“Del vecchio proprietario della casa che stai fotografando”, mi risponde, “Lo sai quanti anni aveva, all’epoca della battaglia di Lepanto?”.
Scuoto la testa, lo ignoro proprio.
Felice -come sempre- dell’occasione che gli si offre di sfoggiare la sua proverbiale conoscenza della storia della Serenissima, il mio amico parte in quarta: “Aveva settancinque anni compiuti!”.
“Immagino, però, che stesse dietro le quinte, quel giorno”, rispondo.
Macchè, era sul ponte della Capitana, la nave ammiraglia della flotta veneziana. E da quel ponte, a colpi di balestra, non sai quanti ne ha fatti  fuori di quei turchi!”.
“Però!”, commento.
Ride: “L’unico problema che aveva era che non aveva abbastanza forze nelle braccia per ricaricare la balestra, così aveva a fianco un aiutante che gliela ricaricava!”.
“Così non vale!”, rido a mia volta, “se fosse stato un record, sarebbe stato impossibile omologarlo”.
“Non solo!”, incalza il mio amico, “pensa che ad un certo punto, ferito ad un piede da una freccia, se l’è tolta da solo! E tutto questo mentre era in pantofole!”.
“In pantofole?”
“Sì, gli stivali non li portava pìù da un pezzo, aveva la gotta e gli facevano male!”.
Torno a casa e consulto Wikipedia. Così scopro che il “vecchiaccio irriducibile” a 81 anni, cioè sei anni dopo l’epica battaglia, viene eletto doge di Venezia all’unanimità (morirà l’anno successivo).
Altro che quota cento…

 

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CAT: Letteratura

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