Un romantico a Milano: ho perso le elezioni ma ho ancora voglia di stupirmi
Io ho perso le elezioni. Non ho proprio nulla da festeggiare, perché ho perso le elezioni. Solo che non le ho perse il 19 giugno. […]
Ad un mese dall’appuntamento elettorale delle Comunali milanesi, PomLab (Laboratorio sui media e l’opinione pubblica dell’Università di Milano) ha realizzato un’analisi delle fanpage dei 2 candidati principali su Facebook, finalizzata a comprendere le dinamiche della campagna elettorale sul social network. Ne illustrano in questo articolo i risultati Massimo Airoldi, Sofia De Bartolomeis, Ilir Rama.
Le elezioni amministrative milanesi si fanno sempre più vicine. Il prossimo 5 Giugno è annunciata una sfida a due, che vede Sala da un lato – appoggiato dal PD e dalle liste civiche collegate al centro sinistra – e Parisi dall’altro – forte del sostegno di tutto il centrodestra, da NCD a Fratelli d’Italia, passando per Forza Italia, Lega Nord e Corrado Passera. Una sfida ad armi pari, come testimoniano i recenti sondaggi, in cui Sala e Parisi si attestano entrambi intorno al 50% in un probabile ballottaggio. Uno scontro che si gioca soprattutto al centro, dove si posizionano quegli elettori moderati a cui ambiscono entrambi i contendenti.
Chi, tra Sala e Parisi, è in grado di catturare il voto degli indecisi milanesi? Abbiamo provato a rispondere a questa domanda analizzando come gli utenti Facebook interagiscono coi post delle pagine ufficiali dei due candidati, “Beppe Sala” (19mila fan circa) e “Stefano Parisi” (13mila fan). Sullo stile di quanto già fatto durante le primarie cittadine, abbiamo costruito la rete di interazioni intercorse tra 408 post pubblicati sulle due pagine e 23.111 utenti Facebook che hanno “likeato” e/o commentato i post in questione. L’attività analizzata va dal 3 Aprile al 3 Maggio 2016, arco temporale durante il quale il numero di post pubblicati su Facebook dai due candidati sindaco è pressappoco equivalente (226 per Parisi, 182 Sala).
Per la raccolta dati è stato utilizzato Netvizz, uno strumento per l’analisi di Facebook sviluppato dal team della Digital Methods Initiative di Amsterdam. La visualizzazione della rete ha preso forma grazie al software Gephi, e rappresenta i post e gli utenti come pallini (o nodi) e le interazioni (“mi piace” o commenti) tra questi come delle linee (o legami). I pallini in rosso scuro sono i post di Beppe Sala, quelli in blu scuro si riferiscono a Parisi; la loro grandezza è proporzionale all’engagement suscitato (la somma di “mi piace”, commenti e condivisioni). Analogamente, il colore dei densi agglomerati di pallini più piccoli (gli utenti) dipende dal numero di interazioni con i contenuti dell’uno o dell’altro candidato: tendente al rosso, se l’utente ha privilegiato Sala; viceversa, al blu, se ha interagito maggiormente con la pagina di Parisi.
Le linee, i “legami” tra utenti e post determinati da commenti e “mi piace”, sono rossi se rivolti al candidato di centro-sinistra, blu se indirizzati al candidato di centro-destra. Come si può notare nell’immagine sopra, gli utenti si dividono ovviamente in due gruppi principali dal volume comparabile: l’”elettorato” di Sala (ossia lo zoccolo duro del suo pubblico Facebook) e quello di Parisi, nettamente distinti cromaticamente. Tuttavia, abbiamo individuato un gruppo di elettori che hanno commentato e/o messo mi piace a post di entrambi i candidati. Sono gli utenti “indecisi”, o perlomeno quelli meno schierati: 590, pari al 2,5% del totale – un numero ragguardevole, tenendo conto della partigianeria imperante sui social. Li abbiamo evidenziati nelle immagini seguenti – la prima riunisce i post e gli “indecisi”, la seconda solo questi ultimi.
L’intensità del colore blu o rosso del singolo pallino è proporzionale al numero di interazioni dell’utente in questione, rispettivamente, con la pagina di Parisi e con quella di Sala. Il dato interessante è che, come si può notare dalla prevalenza di tonalità di blu nell’immagine qui sopra, sono soprattutto gli utenti che hanno interagito frequentemente con la pagina di Parisi a ricadere nel gruppo degli “indecisi”, coloro che hanno commentato e “likeato” anche i contenuti di Sala. In molti casi, sembrerebbe trattarsi di presunti simpatizzanti del centrodestra poco convinti non tanto da Parisi, quanto dai suoi alleati – come negli esempi seguenti.
“Ma oltre a Passera, avete imbarcato anche il suo staff della comunicazione?!?”
“Con la Lega non si può fare accordi se vuole ricostruire un centro destra credibile.”
Viceversa, tra i pochi frequentatori assidui della pagina di Sala che commentano anche i post di Parisi non mancano gli “infiltrati”, intenti a far proselitismo digitale per conto del PD:
“Per proseguire il lavoro svolto sui temi di mobilità sostenibile, car e bike sharing, il 5 giugno #VotaPD”
Ciò non toglie che la gran parte di questi 590 utenti Facebook sono indecisi nel vero senso del termine – posizionati al centro dello spettro politico milanese, disorientati dall’apparente vicinanza politica dei due candidati-manager e in cerca di maggiori risposte da parte di entrambi gli schieramenti. Come emerge in questo commento a un post di Sala:
“e quale sarebbe la Milano del futuro?? Io non ho ancora scelto chi votare e francamente non ho ancora capito che visione hanno i 2 candidati principali”
Insomma, a meno di un mese dalle amministrative del 5 giugno il dibattito è ancora aperto, e diversi utenti utilizzano Facebook per stabilire un dialogo coi due candidati e orientarsi al voto. Dato il poco distacco tra Sala e Parisi, rimane ancora da vedere chi riuscirà a conquistare quella che potrebbe rivelarsi la fetta decisiva dell’elettorato milanese. Per il momento, almeno su Facebook, gli “indecisi” sembrano guardare a Beppe Sala.
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