La musica bisestile. Giorno 304. The Animals

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3 Febbraio 2019

“The House of the Rising Sun” è considerato l’inizio della nuova grande musica bianca degli anni 60, la dimostrazione del fatto che esiste una strada lontana dal pop che vada tracciata e cambiare profondamente la cultura occidentale

WINDS OF CHANGE

 

Siamo ancora agli albori della musica a 33 giri, e quindi molte delle hit della band non sono state pubblicate su album fino alla fine degli anni d’oro, quando iniziarono ad essere pubblicati i Greatest Hits. Anche perché si tratta di una cover band, o comunque di un gruppo di interpreti, non di autori, sorretta dalla straordinaria voce di Eric Burdon e dalla bravura di Alan Price e degli altri musicisti che hanno di volta in volta suonato col gruppo: dal famoso tastierista Zoot Money a Andy Summers, uno dei fondatori dei Police di Sting.

“Winds of change”, 1967

Il leader era un ragazzetto di Newcastle, innamorato fin da bambino del rhythm-and-blues americano, e che fin dall’inizio ha spinto i suoi compagni a scegliere una musica diversissima dal beat imperante, creando per la band, The Animals, uno spazio enorme: già nel 1962 la band era una delle più famose al mondo, e la casa discografica aveva lanciato una serie di cartoni animati, incentrati sulla band, che moltiplicò il successo degli Animals anche in Paesi (come l’Italia) in cui, fino ad allora, quel tipo di musica non era mai arrivato.

Primi tra gli inglesi, gli Animals sfondarono anche sul mercato americano, con almeno tre anni di vantaggio sui Beatles ed i Rolling Stones. Traslocando a Londra, nel 1964, The Animals divenne l’epicentro di tutti coloro che amavano la musica nera e volevano sentire le canzoni di Nina Simone, di Chuck Berry e di John Lee Hooker e degli altri eroi che, in Inghilterra, non avrebbero suonato mai. La band rimase fedele a questo stile anche quando, dal 1968, nel momento in cui il successo stava scemando, si era messa ad usare la psichedelia, finché Eric Burdon non decise di fare il salto estremo e di passare ad essere il primo grande cantante di soul bianco d’Inghilterra, mollando gli Animals e fondando i War.

Purtroppo la storia della band finì male. I ragazzetti non erano pronti al successo, spesero una valanga di soldi a casaccio, cedettero i diritti sul nome della band e poi, di crisi in crisi, sulle singole canzoni. Quando, negli anni 90, Eric Burdon, nei guai fino al collo con i debiti, aveva cercato di far ripartire il progetto, fu costretto a scoprire che non poteva usare (senza pagare fior di quattrini) né il nome della band, né alcuna delle sue grandi hit. Per sua fortuna Eric Burdon ha ancora un nome, ed a 78 anni è ancora in tour a cantare le più belle canzoni di quegli anni con la sua voce roca, mentre sul palco passano i fotogrammi dei film di Antonioni in cui Eric aveva recitato parti importanti e psichedeliche.

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CAT: Musica

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