Ecco [le mie previsioni su] i risultati delle regionali

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31 Maggio 2015

Faccio previsioni, a mio rischio e pericolo. Non si possono ovviamente citare sondaggi effettuati nelle ultime due settimane, sebbene molti si cimentino ad inventare strani “conclavi” per veicolare stime più o meno attendibili. Ma la chiave di volta, la scommessa su cui sbilanciarsi è presto detta, ed ha a che vedere proprio con il sistema di comunicazione: raccontare a 48 ore dal voto che il candidato più discusso del Pd odora di mafia cambierà gli umori dell’elettorato? Si tratta di un vero e proprio test sugli effetti che producono le notizie. Gli elettori sono più sensibili alla propria storia elettorale, al proprio sentiment di più lungo periodo, oppure reagiscono in maniera più intensa ad un forte shock come quello prodotto dalla black list di Rosy Bindi? Fossimo negli States, non avremmo dubbi. Da Quarto Potere in poi, sappiamo bene come l’annuncio, strillato in prima pagina, che il candidato ha un’amante distrugga le ambizioni di Orson Welles, nelle vesti del cittadino Kane.

Ma nel nostro paese questo di solito non funziona, o non basta a far cambiare in maniera significativa le propensioni di voto, come testimoniano i numerosi e vani attacchi a Berlusconi attraverso le più variopinte accuse. Si tratta quindi di vincere, o perdere, una scommessa sul potere delle notizie, sugli effetti della comunicazione. E io che sono un sociologo, e non uno scienziato della comunicazione, scelgo gli elettori e la loro storia, e non gli annunci dell’ultima ora. Quindi De Luca vincente, e Bindi perdente. Ma so di poter sbagliare: in fondo, inserire un candidato governatore nella lista dei mafiosi qualche dubbio lo potrebbe seminare. Ci fosse una qualche forza politica alternativa, ci fosse un Movimento 5 stelle che si reggesse sulle sue gambe, e non su quelle di Grillo, diventerebbe immediatamente favorito. Ma in Italia non c’è, e men che meno in Campania. Quell’alternativa non è credibile, né più affidabile di un sindaco decisionista e un po’ sceriffo, che però ha sensibilmente trasformato una città degradata come Salerno in una piccola Parigi. Almeno così si dice…

Dunque, riassumiamo. In Veneto assisteremo al trionfo di Luca Zaia, con la sonora sconfitta di Alessandra Moretti e di Tosi, del tutto inesistente nella campagna elettorale. Nelle tre regioni ex-rosse il centro-sinistra vincerà abbastanza tranquillamente, in particolare in Umbria dove c’è una forte volontà di riscatto dopo la conquista di Perugia da parte del centro-destra. In Puglia la semina di Vendola ha prodotto buoni frutti per la sua area politica, e per la terza volta una regione di destra sceglierà un presidente di sinistra. Infine c’è il dilemma Liguria, che potrebbe diventare un caso opposto, cioè una regione di sinistra che si troverebbe a scegliere un presidente di destra (Toti, per giunta), grazie all’aspro conflitto tra i due candidati appartenenti alla parte politica maggioritaria. Alla fine, la logica del “tanto peggio tanto meglio”, uno slogan che ci ricorda anni più bui, non dovrebbe venir premiata dall’elettorato, e quindi Raffaella Paita vincerà, sia pur di poco.

Ecco. Il centro-sinistra vincerà alla fine con il più volte ricordato risultato tennistico (6-1), grazie soprattutto alla scarsissima affluenza elettorale, che danneggerà in particolare Movimento 5 stelle e centro-destra. Ma questo non avrà un effetto particolare sulle sorti del governo. Si vota infatti solo in 7 regioni, non nelle 15 delle precedenti regionali, e questa consultazione – mancando all’appello molte importanti aree del paese – non si configura dunque come una vera elezione di mid-term, come nel caso di D’Alema all’alba del nuovo millennio. Lo so, il mio capo Jacopo Tondelli aveva già ipotizzato questo risultato, e la mia profezia non è dunque una novità, per i lettori affezionati degli Stati Generali. Che dire? Accontentatevi. Male che vada avremo tutti torto.

Nella foto di copertina, il presidente del Consiglio Matteo Renzi con Raffaella Paita, candidata pd alla presidenza della Regione Liguria

TAG: elezioni regionali, partito democratico
CAT: Partiti e politici

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