Le notti insonni di Denis Verdini

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13 Marzo 2015

Blog Largo ai Vecchi

 

Nessuno avrebbe mai immaginato quando si aggirava, ancora non iscritto, nella Direzione del Partito Repubblicano che Denis Verdini sarebbe diventato un influente uomo politico. Poi anche quando, con presentazione di Spadolini e Giorgio La Malfa, divenne un iscritto e sempre bazzicava ai vertici del Partito senza però avere alcuna influenza.
Con la nuova Repubblica e la sua adesione alle forze del berlusconismo anche in ragione della sicurezza spavalda che ostentava col suo fisico possente e le relazioni massoniche non nascoste si fece una certa fama a Firenze dove fu eletto deputato. Infine con l’ascesa di Renzi nel PD egli divenne punto di collegamento tra Berlusconi e il giovane Presidente del Consiglio acquisendo un ruolo se non di mediatore di intermediario. Abituato in questo dalla sua professione di commerciante: egli era, volta a volta, gioviale o severo, riservato o esternatore, sorridente o corrucciato. La sua idea era quella di sostenere Renzi e le sue riforme dall’esterno guadagnandosi qualche benemerenza da utilizzare soprattutto nei confronti dei numerosi contenziosi suoi e del suo capo con la magistratura nonché trovar modo di fare qualche affaruccio a Firenze ridiventata di fatto la capitale d’Italia. Verdini è anche presidente di una banca di credito popolare piccola, dicono, al punto di aver praticamente solo lui come cliente.
Ma il diavolo, come si sa, fa le pentole ma non i coperchi e il fallimento del Patto del Nazareno ha scoperchiato il buon Verdini al punto che i giornali diffondono notizie di scontri verbali molto espliciti con lo stesso Berlusconi per non parlare degli altri gelosissimi gerarchi del partito. La Santanchè sarebbe con lui, forse attratta dalla mascolinità prorompente, e una ventina d’altri, basterebbero a Renzi per far passare la legge elettorale ma poi, questo turba i sonni di Denis cosa succederebbe alle elezioni? Denis Verdini è politicamente troppo ingombrante per essere caricato sul carro PD e nell’ UDC i posti sono pochi. A Firenze Denis ha la banca e tutto il resto ma se non ha un partito gli vengono a mancare i voti e allora addio credibilità perchè, si sa, Renzi, lontano nipotino di Machiavelli, è amico solo dei potenti.
Gravi dunque i problemi che si presentano all’ala, per così dire, di sinistra di Forza Italia, meno gravi, per il momento, quelli che si presentano all’ala destra di Fitto.
L’assoluzione di Berlusconi li tiene tutti adesso uniti attorno alle bottiglie di champagne ma tutto può finire perchè la politica è una brutta cosa caro Denis. Com’era meglio il tranquillo viver del Partito Repubblicano.

TAG: elezioni
CAT: Partiti e politici

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