Parentesi graffa: caro Matteo…
Caro Matteo, chi la fa l’aspetti.
Anni passati ad attaccare l’avversario con affermazioni e sketch aggressivi, prepotenti, irruenti, raramente ironici, quale risultato poteva produrre? Ritorcersi contro alla prima occasione.
Caro Matteo, si può anche proseguire su questa linea, ubriacati dai risultati ottenuti, ma il rischio di possibili conseguenze negative è alto.
Caro Matteo, può quindi capitare che una persona, che gioca nella tua squadra, commetta un errore da te considerato riprovevole, errore commesso da colui il quale, attraverso di te, esaltava il disgusto per l’avversario lapidato spesso sui social.
Chi è senza peccato scagli la prima pietra, ed ecco che il peccato è stato commesso, da un essere umano con le sue debolezze, la sua fragilità, può capitare. È capitato.
Il linguaggio dell’odio vi si ritorce contro, caro Matteo, a te e a lui, i tuoi avversari non faranno sconti, vi ripagheranno con la stessa moneta, anche di più.
Ne è valsa la pena? Non è solo una questione morale è una questione politica. Qualcuno sostiene che stiate subendo un agguato, visto l’avvicinarsi delle elezioni. Ecco la reazione, gli avversari, non aspettavano altro, chi semina vento raccoglie tempesta.
Caro Matteo, anche tu hai dato un segnale di umanità “quando un amico sbaglia ti arrabbi con lui e di brutto, ma poi lo aiuti a rialzarsi”.
Stride con i tuoi atteggiamenti passati, ma bene così, benvenuto tra noi che non siamo perfetti. Aldo Cazzullo, citando Dante nel suo ultimo libro, dice che un po’ di Purgatorio non ce lo leva nessuno, una terra di mezzo, dove ognuno di noi commette i propri peccati. Non siamo né tutti santi né tutti diavoli. Non andremo né in Paradiso né all’Inferno, ma in Purgatorio, il posto degli uomini.
Usciamo da questa campagna d’odio, abbassiamo i toni, “auguro a Morisi di uscirne indenne” dichiara il Presidente della regione Emilia Romagna, un avversario politico. Un caso quasi isolato, un buon inizio.
Foto di European Parliament by Flickr
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