In Italia la ripresa è soprattutto merito delle piccole e medie imprese

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30 Novembre 2021

Si è concluso oggi a Milano il digital tour di “Imprese Vincenti 2021”, il programma di Intesa Sanpaolo per la valorizzazione delle piccole e medie imprese italiane. Le pmi sono fondamentali per la vitalità del sistema produttivo del nostro paese, soprattutto nella delicata fase di risposta alla pandemia e di rilancio della produttività distintiva del made in Italy e delle filiere e distretti sui territori.

Realizzato in collaborazione con The European House-Ambrosetti, l’evento finale (in presenza e in streaming) ha celebrato la ricchezza, il dinamismo delle piccole e medie imprese italiane. Davanti alle centododici Imprese Vincenti 2021 si sono succeduti gli interventi di economisti, istituzioni e imprenditori, tracciando un bilancio dell’edizione e sviluppando un dialogo che mette al centro le imprese e gli strumenti a loro disposizione per cogliere le opportunità offerte dalla transizione ecologica e digitale e contribuire a realizzare gli obiettivi del PNRR, in una logica di concretezza e realizzazione degli obiettivi che trova nello spirito imprenditoriale una delle manifestazioni più esemplari.

«Questa edizione di Imprese Vincenti è quanto mai attuale perché ha reso tangibile il ruolo delle pmi come motore dell’economia in questa fase di rilancio del paese. Se in Italia la ripresa è più veloce delle attese e superiore alla media dell’eurozona lo dobbiamo in gran parte alle pmi, che contraddistinguono la specificità del nostro sistema produttivo e che stanno dimostrando una grande capacità di competere anche a livello internazionale. Nel percorso sviluppato quest’anno, Imprese Vincenti ha messo in evidenza realtà che hanno saputo adattarsi e reagire alla situazione di crisi. Sono aziende che operano nelle filiere e nei distretti industriali locali, ad elevata specializzazione e spesso fortemente rappresentativi della qualità e dell’eccellenza del made in Italy», ha commentato Stefano Barrese, responsabile Divisione Banca dei Territori Intesa Sanpaolo.

Stefano Barrese, Intesa Sanaolo

Grazie alla testimonianza di piccoli imprenditori e grandi aziende, infatti, quest’anno con il programma è emerso il valore delle pmi in molte delle filiere produttive e dei distretti industriali e, nonostante il ricorrente tema delle difficoltà causate dall’emergenza Covid-19, ciascun imprenditore ha saputo far emergere con orgoglio il valore dell’azienda, capace di crescere, di mantenere posti di lavoro nonostante la crisi, di attuare trasformazioni digitali, organizzative e di business, di attivare soluzioni ad elevata sostenibilità sul piano economico-sociale e ambientale reagendo sia alla crisi economica che all’emergenza pandemica. Centrale il ruolo del capitale umano, che ha reagito con flessibilità alla situazione di emergenza sanitaria grazie a competenze digitali e conoscenze attivate attraverso percorsi formativi.

Le analisi su questo campione di imprese hanno evidenziato come, in questi mesi, esse abbiano continuato a investire sulle direttrici fondamentali per la crescita delle imprese: sostenibilità, innovazione, economia circolare e finalità ESG, investimenti sul capitale umano, passaggio generazionale, internazionalizzazione, impatto sociale sul territorio e legame con le proprie filiere produttive di riferimento. Sono imprese che hanno lavorato sulle persone evidenziando come, nel momento della crisi, la formazione e i sistemi di welfare siano stati un fattore critico di successo per guardare oltre la fase della pandemia. Buona parte delle imprese ha evidenziato la capacità di proseguire ad investire nonostante l’emergenza pandemica, con un riorientamento verso digitalizzazione e sostenibilità. Dalle testimonianze di questi imprenditori è emerso come sia stato essenziale rivedere i propri programmi di investimento, guardare alle nuove tecnologie per aprirsi in maniera più competitiva ai mercati e aumentare l’efficienza dei processi produttivi. L’adozione di politiche di business orientate ai temi di sostenibilità ambientale, sociale e di governance è stata percepita come opportunità per aumentare la propria competitività e investire nella creazione di valore di lungo periodo. Il legame con il proprio territorio di radicamento è inoltre un elemento che ha caratterizzato tutte le imprese incontrate nel digital tour: dalle sinergie di filiera alla distintività di distretto, le relazioni tra aziende e le caratterizzazioni produttive locali hanno contribuito a generare stabilità e slancio alla ripartenza di gran parte delle produzioni, anche all’estero, evidenziando quella capacità tutta italiana di esportare le micro-eccellenze di qualità. L’agroalimentare è emerso come uno dei settori che ha meno risentito della crisi pandemica, esprimendo eccellenze anche per piccole e giovani imprese, due delle quali hanno ricevuto una menzione speciale. Vitale infine l’apporto delle imprese sociali, che rappresentano un fattore cruciale nell’integrazione tra profit e non profit e una leva per la creazione di benessere sociale per tutte le comunità.

Fin dalla sua prima edizione del 2019, Imprese Vincenti ha l’obiettivo di valorizzare, far conoscere, sostenere e rafforzare le pmi e i loro progetti, grazie anche alla collaborazione dei partner di progetto Bain&Company, ELITE, Gambero Rosso, Cerved, Microsoft Italia, Nativa, Circularity e Coldiretti, oltre a Intesa Sanpaolo Formazione e Intesa Sanpaolo Innovation Center che supportano i programmi di sviluppo con interventi mirati. Il programma mette a disposizione delle Imprese Vincenti azioni di supporto finanziario, consulenziale, formativo, di assessment, ma anche strumenti e piattaforme digitali, workshop e percorsi di crescita per via esterna.

Quest’anno Imprese Vincenti attiverà nuovi interventi per le pmi, in un quadro articolato di opportunità e strumenti di crescita messi a disposizione da Intesa, in linea con gli impulsi di rilancio dell’economia del paese e in coerenza con il piano ‘Motore Italia’, il nuovo programma strategico del gruppo che mette a disposizione 50 miliardi proprio per il rilancio delle pmi. Da inizio anno, Intesa ha erogato quasi 21 miliardi di euro alle imprese italiane.

In particolare, nell’ambito del programma Motore Italia, Intesa Sanpaolo punta ad accelerare la transizione digitale delle pmi grazie al nuovo D-Loan, un finanziamento per stimolare gli investimenti a favore dell’evoluzione digitale di relazioni e processi produttivi, offrendo anche nuove soluzioni sul fronte del cyber risk e con partnership autorevoli. Sul fronte della transizione ecologica e sostenibile ammontano ad oltre 2 miliardi di euro le erogazioni attivate attraverso gli S-Loan, che finanziano investimenti delle pmi in ottica ESG e di economia circolare.

«La vera sfida è rendere la ripresa strutturale e diffusa. Tutte le categorie produttive devono ripensare i propri modelli di business, adattando l’offerta alle nuove richieste del mercato e riposizionandosi su nuove frontiere. Transizione tecnologica, digitalizzazione, partnership qualificate, internazionalizzazione, investimenti in formazione e capitale umano sono tra le principali sfide che l’Italia delle imprese e non solo è chiamata ad affrontare per rilanciare la propria struttura produttiva. Intesa Sanpaolo si è impegnata ad attivare, nell’arco del PNRR, erogazioni a medio lungo termine per oltre 410 miliardi di euro, di cui 270 per le imprese, al fine di accelerare, attraverso la mobilitazione degli investimenti privati, la digitalizzazione, i progetti infrastrutturali e ambientali, il rafforzamento del sistema sanitario, la ricerca e la coesione sociale», ha concluso Barrese.

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TAG: intesa sanpaolo, Lavoro, pmi, Stefano Barrese
CAT: PMI

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