Baci rubati

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29 Settembre 2021

“Alle cinque, mentre Peter e Mania consumavano un gelato tra vasche di rossi gerani, la figura d’un moro in farsetto e turbante dorato sbucò fuori rigido sotto un palanchino nero e oro in cima al campanile della chiesa e batté le ore con la sua mano pagana”

Il chiacchiericcio per le belle fattezze della spigolatrice di Sapri è sintomatico di uno sguardo viziato, di un moralismo di facciata in un mondo in cui il sesso è fruibile con un accesso rapido e immediato tramite un click.
Se si pensa al cinema e a certi amplessi recenti, un bacio che Rossella O’Hara dava a Rhett Butler sembra roba da effusioni da educande. Thomas Edison produttore di”The Kiss”, dove i protagonisti si baciano per 18 minuti, viene accusato dai benpensanti di aver utilizzato una diavoleria come il cinematografo, strumento di licenziosità e di corruzione. “Nuovo cinema Paradiso” attraversa la storia dei baci. La settima arte ha segnato il mutare della sensibilità, del pudore, della libertà.
Baciare è un gesto che assume significati diversi:dalla tenerezza, alla venerazione religiosa, alla passione amorosa, alla galanteria del baciamano, al bacio socialista di Breznev e Honecker

Nell’atto primo della scena 5 di “Romeo e Giulietta, Romeo pronuncia le seguenti parole:
intendendo dire che preferisce non toccare la mano, che immonda, non si addice al tocco della mano di Giulietta considerata al pari di una reliquia. La pelle delle labbra, inoltre sonio rinomatamente più morbide di quelle della mano. Tra pelle e pellegrino, c’è inoltre assonanza che sta a significare la devozione che quel bacio esprime proprio come quella di un pellegrino. Inteso nella sua forma aggettivale pellegrino significa straniero; estraneo al luogo e al tempo presente, aggettivi che ben si addicono all’atto del baciarsi, che è un’uscita da sé per incontrare l’altro, l’estraneo, in un tempo che tutti i tempi perché dimentica la dimensione temporale del mondo che lo circonda. Il kairos che soppianta il Kronos.
L’origine della parola bacio deriva dal verbo greco baskiano che significa sussurrare, mormorare, affascinare. Il bacio infonde e fonde in un corpo solo, si sprofonda nell’altro. Nell’India del 2000 avanti Cristo si diceva che col contatto bocca a bocca si inalava l’anima dell’altro.

Shelley diceva lo stesso in poesia “l’anima incontra l’anima dell’altro sulle labbra degli amanti” mentre per l’antropologa Margaret Mead si tratta di uno scambio molto più materiale: l’amore, la passione, l’affetto, diventano cibo, informazioni, ormoni e ferormoni
Charles Darwin spiega lo strofinamento del naso degli Eschimsi come forma di riconoscimento olfattivo, compatibilità corporea, simpatia, legame, attrazione, simbiosi. Non è un caso che in alcune regioni dell’India antica al posto di “baciare” si usava il verbo “annusare”, al posto di ti “adoro”, ti “odoro”.
Diverso è il significato che presso le varie civiltà viene attribuito al bacio
Mentre noi abbiamo una sola parola per indicare il bacio, gli antichi Romani distinguevano la funzione del bacio, erotico, affettuoso, materno attribuendo nomi diversi: “basium” indicante quello riservato a una moglie o a un marito, “savium” riservato alle donne di piacere, “osculum” ai figli.
Nel Giappone tradizionale il bacio non esprime affetto quanto desiderio come dimostrano le stampe erotiche shunga dove compare il kuchisū, letteralmente “succhiare la bocca”

TAG: bacio, evoluzione sociale
CAT: società

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