Alessandro
Fiorucci
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Pubblicato il 01/12/2014

in: La buona scuola e le bocciature

Il fenomeno dell'abbandono scolastico (o dispersione scolastica, che dir si voglia) è un dato reale che non può certo essere trascurato. Il blocco delle bocciature sembra un goffo tentativo di arginare un problema le cui proporzioni aumentano di anno in anno, che abbia la funzione di "tappo" e niente più. D'altro canto, anche un miglioramento [...] della didattica in senso inclusivo oppure metodi per motivare gli studenti a mio avviso non affrontano il problema alla radice (beninteso, una svolta nel "modo" di insegnare è di per se' una cosa positiva). L'abbandono scolastico è maggiore nel mezzogiorno (in cui tocca picchi del 25%*, quindi uno studente su quattro non termina il proprio corso di studi) e nelle periferie delle grandi metropoli, ma anche in zone quali il nord-est.. ci dovrà pur essere una spiegazione, oppure la responsabilità va interamente attribuita ad una didattica errata o addirittura al poco interesse da parte degli studenti? La ragione principale a mio parere è da ricercarsi nella natura "di classe" assunta dal sistema di istruzione italiano, che porta addirittura ad un esclusione di determinate fasce di studenti (o che, nel migliore dei casi, influenza la scelta del percorso di studi di un giovane, poichè un istituto professionale o tecnico costa meno ad una famiglia rispetto ad un liceo, che "implica" quasi sempre l'iscrizione all'Università, e garantisce un accesso più rapido al lavoro- ammesso che se ne trovi). Non a caso la percentuale di studenti che abbandona la scuola è nettamente superiore, guardando alla città di Milano, a Quarto Oggiaro rispetto alla zona di Porta Romana. Apprezzo che venga preso in considerazione un problema spesso trascurato e posto in secondo piano, anche nello stesso ambiente scolastico.

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