Armando
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Pubblicato il 17/11/2016

in: Il SÌ al referendum spiegato con i numeri

Ah, e poi sempre sul senato: 1. gli italiani all'estero non saranno rappresentati 2. Le regioni a statuto speciale hanno nello statuto che i consiglieri regionali non possono fare i senatori. Che si fa?

Pubblicato il 17/11/2016

in: Il SÌ al referendum spiegato con i numeri

Ah, e poi sempre sul senato: 1. gli italiani all'estero non saranno rappresentati 2. Le regioni a statuto speciale hanno nello statuto che i consiglieri regionali non possono fare i senatori. Che si fa?

Pubblicato il 17/11/2016

in: Il SÌ al referendum spiegato con i numeri

In realtà per alcuni tratti mi sembra ideologico, e anche alcune omissioni sembrano strategiche. Primo, è omessa la cosa più grave: l'elezione del Senato. La cosa è così confusa che il Centro Studi della Camera prospetta diverse ipotesi sulla sua interpretazione. In ogni caso (1) non potrà essere proporzionale e (2) i cittadini non potranno scegliere in [...] modo chiaro i senatori. (1): perché 8 regioni e 2 provincie eleggono solo 2 senatori: rappresentanza proporzionale impossibile. Per le altre regioni numeri comunque bassi (proporzionalità molto distorta). 
Inoltre secondo il Centro Studi ci sono 2 modi di interpretare:
1. Ipotesi MAGGIORITARIO: ogni consiglio regionale elegge i suoi senatori rispecchiando la composizione dei SEGGI del consiglio, a sua volta eletto con il maggioritario (premio di maggioranza al 60%). Quindi chi vince a livello locale, anche solo per un voto, così sarà sovra-rappresentato. Potrebbero uscire effetti paradossali tipo Trump, cioè che un partito abbia la maggioranza assoluta non solo senza averla (e questo è sicuro: è un maggioritario) ma addirittura prendendo meno voti di altri partiti. 2. Ipotsi un PO’ PIù PROPORZIONALE: nell'ipotesi invece che il consiglio regionale debba eleggere i senatori rispecchiando i VOTI del consiglio è sicuramente un po’ più proporzionale, MA: 1. nessuno garantisce che questa sarà l’interpretazione; 2. ogni regione ha la sua legge elettorale, con le sue soglie di sbarramento, in Calabria è il 15%! (2) Si dice che i consigli regionali debbano tenere conto delle preferenze degli elettori alle elezioni regionali, però: 1. mancano gli spazi per una rappresentanza proporzionale ed inclusiva (vedi punto precedente), 2. alle elezioni regionali non si votano i sindaci, quindi i cittadini non potranno scegliere quale sarà senatore, 3. i sindaci rappresentano i cittadini della città, non di tutta la regione. Sempre sul Senato, per inciso, non si capisce che senso abbia far fare il doppio lavoro a sindaci e consiglieri, che hanno già il loro bel da fare. Il risparmio è minimo, 50-80milioni€ l’anno (un caffè a testa. E poi avranno l’immunità, cioè le stesse persone che si occupano di piani urbanistici… Per brevità seleziono solo altri 4 punti su cui ho da ridire: (1) Bicameralismo come causa della lentezza, (2) si tace sullo strapotere del governo e della maggioranza, (3) Referendum propositivi (in realtà non sono realizzati), (4) Leggi di iniziativa popolare (da 50 a 150mila firme!) (1) Open polis (http://blog.openpolis.it/2016/10/21/il-bicameralismo-perfetto-e-i-tempi-di-approvazione-linfografica/10699) mostra che in realtà molte leggi importanti si fanno rapidamente, e che il “ping-pong” con tante letture riguarda poche leggi, quelle più combattute. In che modo poi fare una sola lettura di un testo ne aumenti la qualità è solo un pregiudizio dell’autore. Il Parlamento italiano inoltre fa molte leggi rispetto alla media UE.
Io preferisco un Parlamento che faccia poche leggi ma con ampio consenso, che dia alla cittadinanza la possibilità di capire ed eventualmente protestare. Poi le leggi del governo vengono approvate più facilmente non perché il parlamento ha due camere (l’iter è lo stesso! A prescindere da chi propone la legge!), ma semplicemente perché il governo ha una maggioranza (truccata dal maggioritario) dalla sua parte. La maggioranza (truccata) nomina il governo e il governo detta le leggi da approvare ai suoi parlamentari, che possono decidere anche da soli, visto che hanno la maggioranza assoluta.

(2) Questo strapotere del governo (specchio della sua maggioranza truccata) è aumentato grazie a: 1. il Senato non proporzionale (le proiezioni della Stampa dicono che il PD, che nel 2013 prese il 27% al Senato, prenderebbe 65 senatori su 100 http://www.libertaegiustizia.it/2015/10/13/nel-nuovo-senato-dopo-la-riforma-stravince-il-pd/ 2. La Camera eletta con l’Italicum (55% a chi prende anche solo un voto più degli altri) 3. Presidente della Repubblica, per eleggerlo ci vuole il 60% dei PRESENTI: considerando che non tutti sono presenti, che il primo partito ha diversi premi di maggioranza (55% alla Camera, probabilmente anche il controllo del Senato)… è evidente che al primo partito basta avere un partitino alleato per scegliere il PdR. Ma ricordiamo che questo 60% sarebbe truccato dai vari premi di maggioranza. 4. Consiglio della magistratura: il primo partito ne elegge 3 tramite la camera (di cui ha il controllo), probabilmente 2 tramite il senato, probabilmente 5 tramite il suo PdR. 5. “Legge a data certa”: il governo può dettare l’agenda alla Camera, obbligandola a discutere una sua legge entro 70gg 6. Clausola di Supremazia: se al governo non sta bene cosa fa una regione può invocare la “priorità nazionale” e decidere al posto suo. (3) I referendum propositivi sono solo annunciati, ci vorrà comunque un’altra legge costituzionale. Quindi l’unica cosa chiaramente positiva è uno specchietto per l’allodole…

(4) Leggi di iniziativa popolare, altro che maggiore partecipazione: invece di 50mila firme ce ne vogliono 150mila, e con le procedure medievali (tutto su carta con costosi certificatori), per esperienza personale assicuro che è un’impresa improba. Per i dubbiosi qui una fonte laica per approfondire la riforma http://www.valigiablu.it/wp-content/uploads/2016/11/Referendum-costituzionale-Votare-informati.pdf

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