Cristiano
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Pubblicato il 09/01/2023

in: Perchè alla destra piace ripetere il passato?

Nei nuovi centri-destra e centri-sinistra occidentali si ravvisano tratti comuni di pensiero, di strategia e d'azione. Ci interroghiamo sulle ragioni di tali affinità? Esso sono alquanto chiare ed evidenti: entrambi hanno le proprie fondamenta su un comune sistema di pensiero, una comune Weltanschauung, la quale è anticristiana, debole, relativista, massonica, radical-libertaria. Lo specchio di tali [...] affinità è rappresentato dalle tendenze comportamentali, nella vita privata, soprattutto, quindi anche pubblica, dei leaders di tali schieramenti, a destra come a sinistra: un neopaganesimo diffuso fatto d'indifferenza generalizzata alla pratica religiosa (sia essa cattolica, protestante, ortodossa, ebraica, islamica etc...), tendenza generalizzata alla convivenza more uxorio al posto del matrimonio, religioso o civile che esso sia e molte altre tendenze comportamentali borghesi postmoderne e neopagane. CI interroghiamo su come uscire da quella che è un'autentica "crisi" del nostro mondo occidentale? Innanzitutto abbandonare questo stile di vita!!! La linearità, la trasparenza e la rettitudine nel pensiero e nell'azione politica verranno, quali naturali conseguenze...

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Pubblicato il 04/01/2023

in: La chiesa museo di Joseph Ratzinger

Dissento in modo assoluto rispetto a questa interpretazione della visione della Chiesa secondo Ratzinger. Casomai è il modernismo postconciliare ad essere Chiesa-museo, insieme ad alcune, non tutte, componenti del mondo neotradizionalista. Purtroppo, nella loro presunzione riformista e progressista, modernisti e neotradizionalisti, non riescono a prendere coscienza d'essere già superati da almeno tre decenni di [...] storia. In effetti, non il conservatorismo "buono", ma il conservatorismo oltranzista formale, è uno tra i gravi mali, che affliggono l'uomo in generale e, pertanto, anche la Chiesa,d'ogni tempo, anche di questo. Come la Chiesa di secoli passati non seppe cogliere i segni di mutamento dei tempi e della società contemporanea, venendo travolta da svariate "tempeste", da quella della cattività avignonese, ai due scismi d'occidente, a quella della rivoluzione francese e del bonapartismo, del modernismo del tempo di S.Pio X, dell'avvento di bolscevismo, fascismo e nazionalsocialismo, quindi del sessantottismo con il suo conseguente pensiero radical-libertario tardo-moderno e post moderno, così, oggi, le correnti, preponderanti, moderniste cattoliche, naufraghe "in gurgite vasto" della postmodernità, sono aggrappate ai loro "cadaveri ideologici e teologici giovanili", mentre la società, l'umanità, la storia gli sono scorse e gli continuano a scorrere davanti mentre esse rimangono immobili a contemplare e a compiacersi di modelli ormai del tutto inadeguati all'apostolato dell'uomo d'oggi, ad una Weltanschauung obsoleta e che rappresenta un corpo estraneo, per l'era postmoderna. I modernisti criticano con ferocia l'"ançien regìme", senza rendersi neppure conto del fatto d'essere loro stessi la più deteriore espressione di quello spirito conservatore e reazionario, che tanto affermano di voler avversare. Gìà obsoleti e reazionari, ma con la profonda convizione d'essere rivoluzionari innovatori. O, come disse N.S. Gesù Cristo, riguardo a farisei e scribi, dei ciechi e guide di ciechi, con l'aggravante della presunzione di affermare "noi vediamo", pertanto senza neppure l'autocoscienza d'essere ciechi. Altrettanto pericolose alcune correnti del neotradizionalismo, le quali pretendono la restaurazione tout-court di un passato non resuscitabile, nel presente, così com'era. Anch'esse ignorando il fatto che, quanto esse, oggi, professano, non è l'autentica Traditio Ecclesiae, nella sua integralità di tempi passati, ma un rilettura del passato alla luce di condizionamenti e deviazioni visive del presente. Un pochino come coloro che pretendono di fare musica antica, mentre come esattamente quei nostri contemporanei del passato pensavano ed interpretavano la musica, nessuno potrà MAI, con esattezza, saperlo. E il fare musica antica, oggi, è sempre INTERPRETARE, secondo il proprio personale modo di sentire e vedere. Lo stesso vale per la liturgia. Nessun uomo vive nel passato e nemmeno nel futuro: la dimensione temporale umana è il tempo presente. Questo dovrebbe essere il punto focale della vita cristiana. Senza deformazioni forzate moderniste o neotradizionaliste. Altrimenti ci ritroveremo con gli orrori delle S.Messe moderniste ma anche con, analoghi, speculari, orrori di talune S.Messe neotradizionaliste, ridondanti nella pacchiana smania d'imitare il tempo passato ad ogni costo, pur sapendo bene che non è più possibile vivere in esso. Il modernismo ed il neotradizionalismo postconciliari hanno dimostrato d'essere i più grandi fallimenti della Chiesa dell'età moderna: non hanno saputo interpretare, se non in modo deforme, la volontà, le intenzioni, i desiderata dei Padri Conciliari. Infatti hanno condotto le Chiese allo svuotamento ed i Seminari Diocesani allo svuotamento e, spesso, alla chiusura. I modernisti deformando il mandato imperativo di N.S. Gesù Cristo alla Sua Chiesa "Cattolica", quindi Universale, d'essere "Mater et Magistra", pretendendo di ridurla da docente a discente del mondo secolare e dei suoi vizi e tendenze comportamentali, di fideles laici e presbiteri, nella pretesa di deformare la Parola di Dio, IPSO FACTO, IMMUTABILE, addomesticandola ai mali secolari. I neotradizionalisti ricercando la Salvezza dai mali modernisti, rinchiudendo se stessi e la Chiesa in una "tour d'ivoire" statica ed immobilista. In sintesi, il modernismo postconciliare, trova, in gran parte, la sua massima espressione nella "Teologìa de la Liberaçion" sudamericana, a baricentro sinistrorso radical-libertario (quindi non marxista-leninista ma socialdemocratico/dem/labour), buona parte del neotradizionalismo, quella nata a seguito del Summorum Pontificum del 2007, al contrario, ha trovato espressione in una sorta di nuova "Teologìa de la Liberaçion", speculare all'orginale, ma a baricentro destrorso-conservatore. L'una e l'altra disconoscono l'Auctoritas Universale della Chiesa, riducendola alle componenti delle gerarchie, rispettivamente, referenziali all'apologia delle proprie posizioni di parte. Benedetto XVI bene comprese queste derive e cercò di incanalarle nuovamente entrambe nell'alveo della Chiesa. La grandezza di Benedetto XVI fu proprio quella di tentare con tutte le forze un superamento, in modo armonico, di questo dualismo, fondato sulla contrapposizione, cercando di far comprendere, ai modernisti, la necessità di accettare il valore fondamentale della Tradizione della Chiesa, ai neotradizionalisti di accettare il Concilio, nell'autenticità delle intenzioni dei Padri Conciliari. Uno dei punti fondamentali del disegno di Benedetto XVI, fu proprio il Motu Proprio "Summorum Pontificum" del 2007. Come prevedibile, esso incontrò l'opposizione del modernismo oltranzista così come del neotradizionalismo più radicale: entrambi rifiutando un logico, armonico, biritualismo del Rito Romano. Il modernismo oltranzista in quanto rifiuta la Traditio Ecclesiae ed il Vetus Ordo Missae, perchè vuole una non-Chiesa postmoderna, ridotta a dinamica discente del mondo secolare, con una prevalenza della pastorale su Doctrina et Magisterium, il neotradizionalismo radicale perchè rifiuta il Concilio e la modernità in toto e considera, con simmetrico errore, il Novus Ordo Missae, invalido o, comunque, gravemente dannoso per i fideles laici. Tale conflittualità, che costrinse Benedetto XVI alla Rinunzia, è tuttoggi quantomai viva e, ad oggi, il problema, non solo è irrisolto, ma, accentuato e aggravato dal Motu Proprio "Traditionis Custodes", autentico atto di clericalismo, nell'accezione più deteriore del vocabolo, che spingerà una sempre più consistente parte della Chiesa, se non giungerà un Pontefice moderato, che riprenda il Magistero di Benedetto XVI, allo scisma. Doppio scisma che già, de facto, si è configurato, da diversi decenni, sia nella "protestantizzazione", modernista, di una parte della Chiesa Cattolica, che ha condotto non pochi Episcopi e presbiteri, a spostarsi su posizioni anticristiane, quali il guardare con benevolenza a divorzio, aborto, eutanasia, matrimoni omosessuali etc..., sia nella chiusura "a riccio" dell'altra parte, neotradizionalista, della Chiesa, su posizioni, per reazione, immobiliste.

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