Danilo
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Pubblicato il 06/01/2017

in: The End of Anglophilia?

Qualche idea in direzione italofona. RIQUALIFICAZIONE DEL COSTRUITO, MESSA IN SICUREZZA DEL TERRITORIO, RILANCIO DELL'INDUSTRIA DELL'ACCOGLIENZA. Questa è la strada: all'industria edilizia di nuova edificazione di alloggi e all'industria dell'automobile (settori decotti perché alla fine del loro ciclo vitale, che si tengono in piedi solo con risorse pubbliche e che creano molti più problemi di quanti ne [...] risolvono), che erano i due settori trainanti dell'economia italiana del secondo dopoguerra, dobbiamo sostituire l'edilizia di riqualificazione e di recupero del costruito, delle infrastrutture e di messa in sicurezza del territorio e l'industria dell'accoglienza (il turismo in senso lato). Dunque, perché il nostro paese si riprenda economicamente servono massicci investimenti e c'è poco da fare o si stampa moneta o si prendono risorse da chi ce le ha o non si pagano i debiti fino a data da destinarsi, oppure si fa un mix di queste cose (ricordo che Fabrizio Barca e Corrado Passera hanno parlato della necessità di investimenti per 4/500 miliardi di euro e che diversi "ricchi" come ad esempio Vito Gamberale e Diego Della Valle si sono espressi a favore della "patrimoniale"). Per questo gli interventi da valutare, anche se potrebbero non servire necessariamente tutti, sono: 1) Congelamento del debito pubblico fino a data da destinarsi. 2) Tassa Patrimoniale sui grandi patrimoni (Banche, Assicurazioni, Grandi Imprese, Malavita Organizzata, Famiglie storicamente ricche). 3) Immissione di una moneta nazionale parallela all’euro 4) Legiferare affinché siano dirottati, sui due nuovi settori trainanti di cui sopra, massicci investimenti pubblici e privati. Non c'è nessun altro paese al mondo che ha il nostro patrimonio artistico archeologico e paesaggistico. Allora trasformiamo l'Italia in un giardino accogliente (https://www.facebook.com/groups/141091656091746/). Smettiamo di costruire case e realizziamo infrastrutture. Riqualifichiamo il costruito e mettiamo in sicurezza il territorio. Facciamo una politica di investimenti nei trasporti pubblici e disimpegniamo lo Stato dal sostegno all'industria con produzioni a basso valore aggiunto. Investiamo soldi pubblici e privati nell'edilizia di riqualificazione e nel turismo. Non c’è da meravigliarsi del fatto che nessun economista affronta il problema dell'economia italiana in questi termini. Nessun paese ha la nostra arte, la nostra architettura, la nostra storia, i nostri luoghi e in nessun paese quindi si può considerare l'accoglienza risorsa inestimabile come potrebbe essere da noi e non ci può essere esperienza di altri paesi da prendere a modello. Abbiamo una materia prima che non ha nessuno e invece di impegnare tutte le nostre forze per farla fruttare diamo retta agli stranieri che vogliono costringerci a diventare competitivi coi cinesi sul costo del lavoro.https://www.facebook.com/16191791954/videos/420018218009070/

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