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Pubblicato il 16/02/2016

in: 'God's not dead', è vivo e dipende da ognuno di noi

Premsso che l'esperienza individuale è solitamente troppo limitata per trarne generalizzazioni, da agnostico (di formazione cattolica) ho avuto occasione di discutere con credenti che per primi mi hanno proposto sfide e provocazioni, persone che spesso non si sforzavano di celare una pretesa superiorità morale. Accade per lo più con cattolici militanti, che di fronte all'incredulo [...] ritengono di dover necessariamente adempiere alle prime tre opere di misericordia: consigliare i dubbiosi, ammaestrare gli ignoranti, ammonire i peccatori. Le diffuse provocazioni dell'ateismo militante sono un fenomeno vecchio di quasi un decennio, inaugurato dalla "manualistica" di Dawkins, Odifreddi e compagnia, una moda superficiale come lo è il tipo di ateismo di massa proposto da questi personaggi. Sarà banale, ma in entrambe le militanze ci vedo la stessa pochezza intellettuale, la stessa volgarità, lo stesso desiderio di identità esclusiva. Anche gli atei alla Dawkins hanno le loro opere di misericordia e trovano nel credente quel che il credente trova nell'incredulo, ricambiandosi reciprocamente il fastidio.

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