Edoardo
Zerbi
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Pubblicato il 08/01/2015

in: Senza dracma e senza drammi: il dilemma greco

Al momento mi trovo a Milano. Io non ho modo di contattarla, comunque il mio numero di cellulare è stato pubblicato su internet da giornalisti amanti del copia e incolla. Buon lavoro. E Z

Pubblicato il 07/01/2015

in: Senza dracma e senza drammi: il dilemma greco

Caro professore, lei è più giovane di me perché ha più fiducie nel genere umano di quanta ne abbia io. Ci provo, cercando di essere breve anche a discapito della precisione “scientifica”. Invece di presentare il punto di vista dell’osservatore, analizzerei quello dell’elettore. Se fossi greco, voterei Tsipras. Anzi, voterei Syriza, non personalizziamo. Però va detto che non [...] voterei Syriza per motivi politici, ma per motivi strategici. Cosa ne sarà dell’Euro? In verità, non lo sappiamo. Non posso scrivere qui una analisi dettagliata, posso solo rimandare a due articoletti: pro €exit http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/01/06/uscita-dalleuro-quelli-che-la-benzina-andrebbe-a-3000-lire/1317342/ e pro € http://www.huffingtonpost.it/2014/05/21/uscire-dalleuro-perche-non-ci-conviene-_n_5366060.html assai incompleti. Preciso inoltre che uno Stato sovrano può infischiarsene dei trattati internazionali più o meno impunemente. Non è una posizione molto giuridica, ma è molto politica. Nel caso sia uno Stato debole patirà conseguenze economiche, e d’altronde i deboli non le stanno già patendo? Nel caso sia forte, avrà qualche tirata d’orecchie dalla comunità internazionale, che non ha forza coercitiva. Certo, si farà terra bruciata attorno, ma a mali estremi, estremi rimedi. Cosa c’entra con Tsipras? Lui non vuole uscire, e così nessun partito in odore di vittoria. Ci arrivo. Un ultima considerazione di carattere generale: la Grecia già è tecnicamente in default http://dealbook.nytimes.com/2012/03/09/greek-credit-default-swaps-are-activated/?_r=0 Inoltre non ha possibilità, in alcun caso, di ripagare il debito rimastole, perché ha una economia che non funziona. Era basata: sul falso stimolo pubblico, con moltiplicatore (1) potremmo dire inferiore a zero; sull’assistenzialismo mal distribuito; sull’evasione fiscale impunita; su export di prodotti a bassa innovazione (principalmente alimentare); su edilizia e agricoltura; sul turismo. Insomma, un morto che cammina. Quindi, alla luce di quanto considerato, rivaluterei le possibilità. Lo scopo di E Z ipotetico elettore greco è quello di evitare un evento inaspettato e di dimensioni ingestibili come un collasso (anche parziale). Ad avviso di E Z ciò ridurrà il continente all’irrilevanza e ad una lenta, agonizzante decadenza (con tanto di edifici scrostati come nella migliore iconografia post sovietica). Quali possibilità ha l’elettore? Due: I- votare Syriza e sperare che i detentori di quasi tutto il debito accettino delle perdite. Si tratta per lo più di creditori sovranazionali (BCE, IMF, banche ecc.) e solo in minima parte di cittadini, il che è il contrario dell’Italia. Non so se questo permetterebbe al paese di ripartire, probabilmente no, ma andrebbe nella direzione di scuotere dalle fondamenta l’attuale impianto europeo, che tende a non avere uno sguardo di lungo periodo e a non essere ben visto nel Mondo. II- Non votare Syriza, quindi accettare di saldare il debito in n-decenni attraverso gli avanzi primari (2) e sperare che questo non mi impoverisca troppo. Va da sé che solo la situazione I- potrebbe ribaltare le carte sul tavolino della storia. Il terremoto economico e politico obbligherebbe a ripensare le discipline messe in comune, partendo magari dalla redistribuzione fiscale (si veda Zingales). Certo, al resto dei paesi EU toccherebbe trovare il modo di evitare il free riding (lo scrocco) di Italia, Spagna e soprattutto Francia. Ma l’alternativa è un evento, lo sfaldarsi dell’eurozona, che coglierebbe impreparati tutti noi. Pensare diversamente, vedere cioè una terza via tra scossone rigenerativo delle eurocrazie e crollo in versione URSS, significa a mio avviso sottovalutare le serie analisi no-euro e i focolai revanscisti che, come le radici cristiane, attraversano l’Europa da tempo immemorabile. Esagero? Sottostimo il contagio temuto dai mitteleuropei? Note: (1) http://it.wikipedia.org/wiki/Moltiplicatore_keynesiano (2) http://it.wikipedia.org/wiki/Saldo_primario

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Pubblicato il 06/01/2015

in: Senza dracma e senza drammi: il dilemma greco

Buona sera prof. In effetti se fosse un articolo di economia o di diritto mi sarei permesso di fare osservazioni di merito. Ciò che il commentatore in deficit non ha capito è si tratta di altro, di metodo. A tal proposito, magari le fa piacere sapere che ogni tanto consulto ancora il suo libro "logica [...] - un prontuario". E Z

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