Elisa
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Pubblicato il 05/02/2015

in: Il Coni, l'Italia del rugby, e la memoria rimossa del fascismo

questo articolo è molto simile a quello di Calandri su La Repubblica... la presentazione del 6 Nazioni viene fatta nel salone d'onore del CONI da molti anni ed ogni anno gli atleti posano insieme davanti al tavolo di presentazione (che è sotto il dipinto e in un punto più alto riespetto alla sala). I fotografi [...] scattano più o meno ogni anno la stessa foto e non certo per dare peso al dipinto: quella infatti è l'unica inquadratura disponibile... pero' quest'anno i blogger sono stati felici di copiaincollare e dare peso alle parole scritte da Calandri (che come lui stesso ha affermato ha partecipato per la prima volta alla presentazione) e non capisco perché. La presentazione è stata fatta il 26 Gennaio comunque...non il 27. Associare il Rugby alla "politica" è sbagliato, chi scrive non ha la minima idea di cosa sia questo Sport e l'ambiente che lo circonda.... Vivo nel mondo del Rugby, uno Sport ancora con la S maiuscola, con sani principi in cui, ripeto, la politica e le ideologie non fanno mai capolino. Puoi portare la famiglia allo stadio, guardi la partita seduto fianco a fianco al tifoso avversario ridendo e scherzando con lui....se il tuo giocatore commette un gesto antisportivo sei tu il primo a fischiarlo e condannarlo....se non rispetti l'avversario sei fuori....il Rugby non è calcio.... Sono una persona antifascista, profondamente legata alla Shoah e vado ogni anno alla presentazione del 6 Nazioni.... ma so "indignarmi" quando è opportuno. Se chi ha scritto questo articolo, così come quello di Repubblica, conoscesse minimamente il Rugby, non scriverebbe mai queste cose.

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