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Ultimi commenti

Pubblicato il 12/04/2016

in: La disconnessione emotiva e i discorsi sbagliati delle donne

Non capisco perché si debba essere "sconcertati" perhcé un'amica dice di voler una maternità surrogata. Conosco personalmente persone che lo hanno fatto gratis, per puro altruismo, non per sfizio "consumista" (in che senso poi accollarsi una cosa del genere sarebbe sfizio consumista, boh...). Lei dice bene, "non riesco a razionalizzare", "ho un blocco", etc. A [...] me pare che se si scrive un articolo bisogna appunto cercare di razionalizzare. E appunto sforzrsi di capire che questa questione della maternità per altri (già il chiamarla "surrogata" o "in affitto" è significativo dell'accezione negativa che se ne vuol dare in partenza) é questione estremamente complessa. Siamo tutti contro lo sfruttamento e infatti negli Stati Uniti la legge impone che non possano prestarsi donne al di sotto di un certo reddito. E potrei continuare, con paesi in cui lo si può fare solo gratis, e con tecnicismi vari. Perché ovunque ci sia consapevolezza del problema, lo stato ha provato ad intervenire, attraverso "la legge". Che é un modo per rendere "al realtà" non perfetta, ma civile. Il che significa evitare i rapporti di potere il più possibile (lo sfruttamento appunto), senza limitare la libertà personale. Sennò si ricade nel moralismo cattolico, di cui l'Italia, come sempre, é rappresentante eccelsa. Per me la questione della maternità per altri é né più né meno come l'aborto o la prostituzione (ma se una/uno, liberamente, vuole farsi pagare per fare sesso, perché io dovrei impedirlo?) : non rappresenta certo un'ideale cui tendere o un modello, ma va regolamentata, senza crociate, consapevoli che le soluzioni "assolute" e le "crociate etiche" non portano nulla di buono. Che poi una gran parte delle femministe si sia imbarcata in questa crociata, senza rendersi conto che si tratta di una campagna reazionaria, mi lascia davvero avvilito.

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Pubblicato il 17/11/2015

in: Due secoli dal Congresso di Vienna, con Henry Kissinger

Se non proprio D'Onofrio stesso (ma poi, da dove l'avete ripescato?), proprio nessuno rilegge i suoi articoli prima di pubblicarli? Sembra scritto sotto l'effetto di qualche droga (ma visto il personaggio, propendo per cause più "senili").

Pubblicato il 27/10/2015

in: Caporetto, 24 Ottobre: quando ci inventammo i poteri forti che ci odiavano

Interessante e condivisibile. Tranne per la conclusione. Certo, si può interpretare la vicenda calcistica dell'82 come un esempio di "ritrovato orgoglio" e "colpo di reni" nazionali. Ma in un articolo tutto dedicato a vicende politico-militari, che parla più volte, giustamente, dell'8 settembre '43, suona un po' curioso non fare almeno un riferimento alla lotta partigiana [...] e agli anni '43-'45.

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