Gio
Tomei

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tecnologo digitale, formatosi agli albori del passaggio dalla elettromeccanica all'elettronica, nella Olivetti storica. Uopista; altruista e osservatore riflessivo della realtà. Pluriassociato ad associazioni e movimenti culturali, sociali, poltici. Laico cristiano e cattolico.

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Ultimi commenti

Pubblicato il 28/01/2018

in: Giusto, ripartiamo da Bassetti: l'è tutto da rifare!

Molto interessante, forse per convincimenti personali di chi ama la morale della dottrina sociale della Chiesa e i principi giuridici della Costituzione, oltre il nominalismo esasperato ed esasperante della partitocrazia nostrana, il cui connotato è l'assenza del popolo, sull'evidenza che sono alieni tra noi, non riconoscendo che l'entità giuridica dello Stato, si concretizza nella realtà [...] della vita quotidiana perchè esiste un popolo (sovrano, per questo) e un territorio di cui aver cura: due fallimenti del governo delle partitocrazie al potere. Devo aggiungere una piccola riflessione sulle relazioni alveolari, che rappresentano un meccanismo di sostegno reciproco, allontanandosi dal punto, inteso su molti piani, fisici e metafisici. Per dire, che un centro in relazione con il territorio e il km.0 di un organismo, nel senso delle regole giuridiche ed economiche, hanno una naturale contiguità per confini amministrativi. E questo apre alla possibilità di relazioni che si allontananano dal punto per contiguità che si rendono note nel tempo. Poi, giusto per esemplificare, quell'organismo alveolare che si costruisce, come avviene in natura, sul piano antropologico e sociale, respira e trasferisce agli alveoli le novità di un mondo che non è detto coincida con le relazioni che si sono dipartite e ritornano ad un alveolo. Si tratta di discontinuità che rende il sistema complesso da governare e che insiste in ogni punto della rete orizzontale che sarebbe bello costruire secocondo "nodi" cospicui che la visione propone. Si apre una riflessione che stimola alla partecipazione dell'evento segnalato da Marco Baudino, cui parteciperei volentieri. I miei riferimenti: Giovanni Tomei - gtomei@advocacy.it

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Pubblicato il 28/01/2018

in: Parisi 1, Parisi 2 e Parisi 3. L'involuzione di un'immagine

Un ibrido poltico che trtta di compromesso consociativo. Un uomo per tutte le stagioni poltiche. Paisi 1 e 2 era di pura marca Centro destra ma autonomista in attesa di evnti, come si è dimostrato. Parisi 3 non si smentisce. Anche questo è un fenomeno di anarchia comune alla partitocrazia che ha come impegno il [...] "nominalismo", mentre il popolo auspica che la democrazia, i diritti, la giustizia, ma prima ancora, la verità, faccia parte dello scenario della famiglia dinastica degli imperi partitici. Tra costoro, noi dovremmo avere chi tratti di Europa e di Moneta? Dovremmo imparare che basterebbe lasciarli nella loro indipendenza, mentre noi popolo sovrano, costruiamo la nostra indipendenza.

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Pubblicato il 12/12/2017

in: La "maledizione"delle primarie

Una semplice costatazione sulle Primarie: sarebbe sufficiente che non fossero di partito, ma di sistema, nel senso di una nuova forma di democrazia, sul fallimento della rappresentativa e la non efficacia della diretta, tra partecipativa, consultiva e deliberativa, affinchè il popolo italiano, lungo cinque anni, abbia la capacità di conoscere e scegliere i candidati al [...] parlamento, si chiamano "Primare Sempre Aperte" e sono un "modello", cui è collegata una metodologia, della Confederazione Sovranità Popolare. Per dire che l'innovazione è praticabile se non si ritenesse che il potere dei partiti poltici siano indispensabili per il medesimo periodo di tempo, mentre hanno una funzione associativa che, per Costituzione, rappresenterà il rifeirmento organizzativo per presentare le liste elettorali per circoscrizione/collegio in base ad una legge elettorale da loro elaborata in fine di legislatura. Potrebbero continuare nella loro opera, lasciando che la democrazia espleti i sui effetti di libertà controllata e di equilibrio direttamente, per azione comune del popolo sovrano, nel senso che rappresenta i cittadini che si candidano e i cittadini che votano. Tra logica, sensibilità, innovazione e prospettiva con cui analizzare la questione, di certo ha i semi della nuova piantina da lasciar fiorire. Chi vuole, può richiedermi documentazione, riflettendo che così, i partiti avranno l'obbligo di operare per finalità e promesse chiare e da mantenere, ma spendendo anche candidati presentabili e degni del mandato popolare.

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Pubblicato il 09/12/2017

in: Il partito di Grasso vale ben più del 6%

C'ero e non c'erano bandiere, molto popolo speranzoso di una sinistra orfana per responsabilità dei rappresentanti. Alla fine, la conclusione del nuovo leader è stato un enfatico e gridato "io ci sono!". Molti avranno pensato, perchè non "Noi ci siamo", considerando l'ambiente laico, senza vessilli. Prima di lui, la media dei sondaggi al 21 novembre [...] tra i primi 5 sodaggisti italiani, dava A1/MDP al 2,2% (media). Ora l'effetto Grasso, sul piano emotivo, potrebbe anche far salire l'asticella, ma un po' di riflessione e si torna a tendere il dito sui responsabili del disastro. Così l'asse si sposta su come contenere Berlusconi che toglie voti al centro sinistra e ai 5 Stelle, e mentre si riflette, il consociativismo strisciante di destra centro, che non c'è ed è chiamato in causa solo per comodità, favorisce il compromesso a destra premiando il Cavaliere, da Cesa-Casini, a Lupi che, sul ritiro dell'inconcludente Alfano, ritiratosi, dichiara la fondazione di un centro moderato, approfittando dei cristiani e democratici in politica che non ci sono più dalla prima repubblica. Renzi si accontenterà della Bonino, diminuendo le firme della metà, per permettere loro di dare una mano alla limitazione delle perdite epocali che avrà il PD e il renzismo. Una legge elettorale irriflessiva che accentuerà la caduta dell'impero e l'ingovernabilità. E siccome gli stupidi stanno dalla mia parte, potrebbe accadere, nel ruolo strategico che, in questi casi, assume il Capo dello Stato, che varrebbe la pena riflettere sulla necessità di un doppio turno per garantire un minimo di governabilità, e potrebbe non essere finita qui, perchè se il pericolo dell'instabilità eterodiretta per colpa dell'Italia, potrebbe aprire a scenari di...continuità. Per dire che più si avvicina il momento delle elezioni, maggiore sarà l'instabilità e a rimetterci sarà il convitato di pietra delle azioni poltiche elettorali dei partiti politici: il popolo sovrano, cioè a dire, le pecore al pascolo nel recinto obbligato dai partiti poltici al governo e in parlamento per la conservazione dinastica di un potere da preservare. Intanto, sulla rete, milioni di cittadini si legano tra di loro per un fine politico, slegando ancor di più i legami ideali che permetterebbero al popolo unito di formare il "partito del popolo", unito sull'emergenza. Basti pensare ai circa 20 milioni di concittadini che dissero NO al referendum costituzionale Renzi-Boschi, il 4 dicembre del 2014, di cui alemeno 10 sono senza patria politica. Perchè non provare, tra tutti quelli che hanno a cuore le sorti dell'Italia e della sua comunità, che mai come ora, le sensibilità acuite dalle mancanze di tutti i tipi, a cominciare dai diritti sanciti dalla Costituzione, potrebbero lasciare in solitudine tutti i partiti, nessiuno escluso, e decidere di fare da soli? Il progetto c'è e appartiene ad un mondo associativo silente, che non frequenta i media mainstream, non adusi ad avere orecchie sensibili per motivi noti verso la società civile, ignorandola, se non attraverso le statistiche macro economiche, quando è il caso di avvertire la quota di ossimoro conveniente a chi governa la baracca. Un mondo composito e ampio, oltre le categorie di sinistra e di destra, che si nutre di morale cistiana e laica e principi costituzionali da attuare, che si pone al centro, per ideali e non per ideologie, perchè ritiene fisiologica la centalità dell'azione politica come metodo di riequilibrio sulle mancanze in cui ci dibattiamo da almeno vent'anni, per responsabilità dell'alternanza partitica al potere della partitocrazia amorale del periodo. Varrebbe la pena inetressarsi di un fenomeno in cammino, di cui non si parla mai.

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