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Pubblicato il 20/06/2019

in: “Se io non sarò per me, chi sarà per me?”Marc Bloch ucciso 75 anni fa, oggi

Caro David Bidussa, Non sono al suo livello culturale per potermi permettere degli appunti, ma qualcosa del suo articolo mi stona lo stesso. Da nessuna parte dell'articolo leggo la parola "ebraico" o "ebreo", o la radice "giudaico". Per es si accenna a Dreyfuss, ma solo per collegarlo ad ideali illuministici: " Marc Bloch, lo preciserà nella Apologia della [...] storia, ha una ben precisa immagine della sua generazione: un gruppo umano che è contraddistinto, prima di tutto, da un’ esperienza precisa, quella dell’ «Affaire Dreyfus», in cui giunge a maturazione quell’«ideale repubblicano» che fonda e dispiega culturalmente il concetto di eguaglianza politica, un concetto che se ha nel dettato dell’ «’89» il suo percorso teorico riesce solo alla fine dell’ Ottocento a divenire patrimonio collettivo universalmente condiviso" Da nessuna parte si dice che le Massime dei padri (Pirkei Avot), uno dei massimi trattati della morale ebraica. [...lei sa benissimo queste cose...] Non so quindi cosa pensare di un articolo che lascia da parte tali dettagli non proprio secondari, visto soprattutto che Bloch era di famiglia ebraica alsaziana. Non era religioso, ma era comunque un uomo di cultura che non aveva rifiutato tanta parte della propria (si può vedere dal testamento) ed era per forza sensibile a quel mondo. Sarebbe forse stato più interessante far appunto notare questo incrocio di due culture, che per esempio ha portato Primo Levi ad utilizzare questa espressione per un suo famoso libro. Ho commesso un errore, ho dato un suggerimento quando in realtà volevo solo fare una domanda: perché omettere tanta parte? La ringrazio se vorrà rispondermi. Mi scuso in anticipo per corbellerie che posso aver detto.

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