Guido
Laremi
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Ultimi commenti

Pubblicato il 06/05/2019

in: Italia, 2019: il giornalismo online non conta assolutamente nulla

Sono d'accordo con alcune affermazioni e molto in disaccordo con altre. E' vero che il giornalismo online italiano rielabora contenuti piu'che scoprirne e realizzarne di nuovi (e non sempre e' vero), insomma che non esiste quasi un giornalismo online d'inchiesta, ne'il cronista online: stanno tutti dietro scrivanie spesso lavorando da casa, verissimo; pero' sul web [...] si fa un tipo di inchiesta, per dire cosi', intellettuale, che nel caso del Post, de lavoce.info, di thevision, ha una funzione civile importantissima. Peraltro e'anche scorretto dire che il Post (che ai tempi si dichiaro' un superblog, non un giornale) o thevision, webzine di approfondimento per millennials, non creino nulla di nuovo o che "manca loro il cuore": per fortuna gli manca, al giornalismo serve la testa e le cose spiegate bene.

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Pubblicato il 02/05/2017

in: Il primo Francesco di Facebook

*abbandonare Facebook restituisce alla vita quotidiana le piccole gocce di quella esperienza tanto dimenticata e rimossa: la perdita, o per dirla in grande, la morte, che tanta letteratura (come diceva Eco) si è sforzata di insegnarci. Negli addii c'è una bellezza di cui Facebook ci priva. Ecco tutto.

Pubblicato il 02/05/2017

in: Il primo Francesco di Facebook

*abbandonare Facebook restituisce alla vita quotidiana le piccole gocce di quella esperienza tanto dimenticata e rimossa: la perdita, o per dirla in grande, la morte, che tanta letteratura (come diceva Eco) si è sforzata di insegnarci. Negli addii c'è una bellezza di cui Facebook ci priva. Ecco tutto.

Pubblicato il 02/05/2017

in: Il primo Francesco di Facebook

Benvenuto nel mondo di noi "Jack Fruscianti" usciti dal gruppo. Ho cancellato il mio account Fb da ormai due anni, dopo 8 di utilizzo attivissimo. A una prima lettura il tuo post mi è sembrato patetico, eccessivo - addirittura un congedo poetico con tanto di Ezra Pound, neanche stessi mollando una ragazza - ma poi [...] ho pensato: anche io dopo aver mollato Facebook mi sentivo strano, e ne ho parlato per settimane con gli amici, proprio come di una ex. Sta' tranquillo, all'inizio è così. Qualcuno ti telefonerà: "ehi, torna su Fb!". Spesso proverai la sensazione di dover condividere la foto del piatto di pasta con le vongole che stai per mangiare, ma fortunatamente non potrai più farlo. E poi neanche quello, soltanto un lieve straniamento al sentire pronunciare certi verbi. "Questa la pubblico". "Oggi ho pubblicato". Sì, perchè la gente "pubblica", o almeno crede di "pubblicare" (non più "postare"). Oppure sentirai tonnellate di "ti stimo tantissimo, ma io uso facebook per informarmi". Certo. Come se non esistesse Feedly, o un semplice Google News. O le edicole, per carità. Insomma, se ti può confortare, dopo due anni vivo come se Facebook non solo non esistesse, ma non fosse mai esistito: non serve più di tanto, anzi: restituisce alla vita quotidiana le piccole gocce di quella esperienza tanto dimenticata e rimossa: la perdita, o per dirla in grande, la morte, che tanta letteratura (come diceva Eco) si è sforzata di insegnarci. Negli addii c'è una bellezza di cui Facebook ci priva. Ecco tutto.

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