Lorenzo
Nannetti

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Responsabile Scientifico del Caffè Geopolitico

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Pubblicato il 05/01/2015

in: Il ruggito degli ignavi. Quelli che sul web insultano Greta e Vanessa

Francamente, credo che in questa storia ci siano due categorie di persone che sbaglino: sbaglia chi insulta, perché quando ci sono vite in pericolo non ci si comporta così e francamente dovremmo comunque sempre sperare tutti che tornino a casa sane e salve. Ma sbaglia anche chi giustifica tutto come qui, solo sulla base di [...] entusiasmo nell'aiutare gli altri. Qual è il problema? Il problema non è sul fatto che dovessero andare o meno... ma sul fatto che se volevano andare non dovevano farlo IN QUEL MODO. Chi è dell'ambiente ha sempre criticato tutti coloro che sono andati là dove era loro sconsigliato di andare, indipendentemente dal sesso o dall'età, quando si sono comportati da irresponsabili. Dalla Sgrena, a Baldoni, a Torsello, alle due Simone, a Paolo Dall'Oglio che non aveva capito la complessità del conflitto pur avendo vissuto lì per anni (basta leggere le email che mandò a noi della mailing list di SeSaMO). Non è una questione di entusiasmo o invidia, né di sesso o di età, non c'entra nulla. Il problema è che per fare quello che volevano fare le due ragazze servono 2 cose come minimo: l'entusiasmo e il senso di responsabilità per preparare la missione al meglio. Il primo ce lo avevano ma così anche le migliaia di volontari in giro per il mondo, che però hanno anche il secondo - e per questo di loro non si sente parlare mai. Le due ragazze invece non hanno pensato servisse anche il secondo. Anche ad altri è andata male, ma molti altri non avevano preso le cose sottogamba - il punto è che non si va in un luna park e sai che, qualunque sia la tua preparazione, può sempre andare male. Loro però hanno fatto molto meno del minimo, altri almeno ci avevano provato. (altri no e, contrariamente a quanto sembra emergere qui, in realtà furono criticati moltissimo anche loro, con termini simili). Tutto qui. Perché è ovvio che tutti ci auguriamo tornino presto a casa sane e salve, che non succeda nulla, e tutti ci uniamo alla preghiera per loro, ci mancherebbe. Ma è anche doveroso ricordare agli altri aspiranti volontari che rischiano di fare la stessa fine che non si fanno queste cose senza un'adeguata preparazione. Speriamo tornino presto, ma sarà per loro e per chiunque altro un'adeguata lezione ricordare che non è un problema che riguarderà solo il loro destino: chi le libererà rischierà la vita per loro (e forse morirà, se si arriverà al raid se le trattative falliscono). Che i soldi del riscatto se pagheremo verranno usati per armi che uccideranno altre persone. Che altri verranno rapiti perché (anche) loro hanno dimostrato che "ehi, farlo funziona!". Non dobbiamo dimenticare che uno dei tanti problemi della crisi umana di questo mondo odierno è il rifiuto della correzione. Nessuno può dirci di aver sbagliato. Se voglio farlo/averlo subito lo faccio/prendo subito perché non ho tempo per approfondire, tanto so già tutto. Non è una questione di invidia (anche se gli insulti vanno evitati), ma di educare: cooperanti non ci si improvvisa. Stupide? No. Sprovvedute? Si. Capisco il dolore e lo rispetto, ma questa era una tragedia evitabile. Ora è successo, cerchiamo di aiutare loro da un lato, ed evitare che altri commettano gli stessi errori dall'altro. Ripeto: il problema non è che non dovevano andare: non dovevano andarci IN QUEL MODO. E non è solo un problema loro. A causa di ciò che è successo ora in ogni caso qualcuno molto probabilmente morirà. A chi deciderà toccherà decidere chi deve vivere e chi, probabilmente (non sicuramente, ma con buona possibilità) deve morire. Se non paghi e non fai nulla, loro 2 muoiono. Se non paghi e fai un raid, qualcuno morirà, forse anche loro, ma anche se non muoiono morirà qualcun altro. Se paghi, moriranno le persone uccise dalle armi comprate con quei soldi. Chiedere quale vita vale di più non sarebbe corretto, perché è una domanda che non ha senso. Ci possiamo chiedere però quali vite siamo disposti a sacrificare e quali no. E possiamo renderci conto che qualcuno morirà comunque, ed era evitabile (o almeno molto meno probabile), pur andando a fare comunque ciò che volevano fare. Perché ci scordiamo sempre che non sono mica le uniche cooperanti giovani e belle (ma anche meno giovani, meno belle, e uomini) in giro per il mondo. Molti però non commettono le stesse imprudenze. E lo dico essendolo stato.

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