Manuela
Simoni
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Ultimi commenti

Pubblicato il 15/12/2014

in: La lotta ai corrotti non ha mai appassionato la sinistra. Cambierà verso?

Mi scuso, ma penso che la lotta alla corruzione non abbia colore politico. A mio parere, semplicemente la lotta alla corruzione non è reale, o meglio, è frutto, molto modesto, di quell'apparenza che la politica, tutta e senza distinzione, instilla nel cittadino. Commissioni, authority, pool e tutto quello che si può inventare per porre una [...] pezza. Grandi proclami e poi l'oblio, dal quale a tratti spunta una notiziola fugace sulle difficoltà che il malcapitato chiamato a reggere il fardello sta incontrando. La corruzione nasce dal nostro individualismo esasperato che non avverte la necessità di curare ciò che è patrimonio comune, ma che, in un modo o nell'altro, approfitta dello stesso. La nostra latente intolleranza alle regole ci ha sempre impedito una vigilanza trasparente nella rete di ciò che è pubblico, lasciando spazi vuoti da far west. Scomparsi i pochi idealisti che avevamo, ora viviamo nel culto delle apparenze, nel trionfo dei compromessi, nella liquidità delle ideologie fatte più di populismi che di contenuti. Con tali premesse e in questo brodo politico non credo ci si possa meravigliare dell'allignare di situazioni illegali.

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Pubblicato il 15/12/2014

in: Lo scandalo della difesa negata alla mamma di Ragusa

Ciò che Lei scrive è verissimo, quanto è vero che da qualche tempo i processi avvengono prima sui giornali, nei salotti televisivi, sulla base di indiscrezioni, notizie convulse e aggrovigliate. Pare si sia perso il senso della ragione, lasciando piuttosto il passo al creare la notizia a ogni costo. In questo dolorosissimo caso emerge un [...] clima ancora più fosco e tragico, dove ogni persona coinvolta non pare dare molto peso a quanto esprime. Il diritto alla difesa è sacrosanto; lo è ancora di più quello alla dignità, qui oltremodo calpestata. Se i media non fossero affamati di prede da esporre al pubblico ludibrio, se la Magistratura fosse in grado di contenere la fuoriuscita di inutili indiscrezioni, se le persone fossero meno desiderose di una fugace comparsa in tv o sul giornale, le gogne mediatiche non avrebbero materiale umano su cui prosperare. Solo così i diritti fondamentali sarebbero salvaguardati. La cultura dell'apparenza applicata ai casi di natura criminale è devastante, soprattutto quando si tratta di fatti particolarmente efferati. Leggendo le cronache della morte di Loris, avverto una sorta di processo collettivo, una condanna già pronunciata, un ripudio netto di fronte ai quali il nostro diritto alla difesa scolora e scompare. Cosa provoca una simile situazione? I toni troppo aggressivi delle famiglie? Le frasi scritte nelle ordinanze legali, dalle quali emerge un profilo psicologico inquietante e che ti fanno pensare che nel percorso professionale del magistrato ci siano competenze da psicologo? Le cronache confuse e spesso contraddittorie dei giornali? Certo tutto concorre a fare emergere pulsioni da folla, togliendo spazio a equilibrio e ragione e facendo venire meno quello che è sempre stato uno dei cardini del nostro ordinamento giudiziario, sancito dall'art.27 della Carta: la presunzione di non colpevolezza. E qui non si tratta di schierarsi tra colpevolisti o innocentisti. Si tratta di comprendere che continuare a lasciar spazio a sensazionalismi e apparenze è un danno incalcolabile per tutta la società e una progressiva perdita del senso di civiltà.

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