Marco
Pascucci
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Ultimi commenti

Pubblicato il 06/12/2017

in: Così le grandi imprese fuggono dalla Roma in decomposizione di Virginia Raggi

Gentile Raffaella, se mi è consentito interpretare il pensiero dell'autore dell'articolo, la "narrazione" è semplice: Virginia Raggi ha ottenuto il 70% o quasi dei voti al ballottaggio proprio perché il M5S aveva promesso di rivoltare la città come un pedalino. Ma in questi 18 mesi di amministrazione pentastellata non si è visto NULLA di tutto ciò. [...] E siamo d'accordo, 18 mesi sono pochi per risolvere problemi ultradecennali, ma tanti, troppi, per trovare una strada da intraprendere. Dopo 18 mesi ancora abbiamo un'assessora all'ambiente (la Montanari) che si ostina a negare la necessità di qualunque intervento infrastrutturale per lo smaltimento dei rifiuti, sognando per il futuro percentuali di raccolta riciclata che non ha neanche Copenaghen, e nel frattempo inviando a **nostre spese** i rifiuti in altre regioni o addirittura all'estero. Dopo 18 mesi si favoleggia ancora sulla costruzione di improbabili funivie, mentre ancora non si sa nulla sul destino della Metro C oltre il Colosseo, che - en passant - è uno degli investimenti infrastrutturali più costosi in atto in Italia in questo momento (pagato dallo Stato al 70%!). Dopo 18 mesi abbiamo visto delle opposizioni assurde e puramente ideologiche a possibilità di rilancio della città, quali per esempio le Olimpiadi, per le quali si adduceva il rischio delle solite "colate di cemento" che probabilmente non ci sarebbero mai state (se non altro perché i protocolli finanziari del CIO nel frattempo sono cambiati e quindi si sarebbe potuto utilizzate al massimo le infrastrutture esistenti...), o il progetto dello Stadio della Roma, il cui ridimensionamento è stato soprattutto in termini di opere di compensazione urbanistica, ovviamente con grande giubilo dei costruttori. E se vogliamo scendere in questioni più futili, ma neanche tanto, dopo 18 mesi vedo che per il marcatino di Natale a Piazza Navona viene emesso un bando che invece di favorire la qualità degli espositori ne favorisce l'anzianità, e quindi tagliato su misura poer i soliti noti (ha mai sentito parlare della famiglia Tredicine?) Dopo 18 mesi, le imprese se ne vanno, perché forse chi le gestisce ha una visione a lungo termine che la politica romana non ha, e meno che mai mi sembra le abbia il M5S, che è un'allegra banda di onesti dilettanti e nulla più. Stanno fallendo anche loro, e persino più miseramente degli altri. Da "romano de Roma" mi piange il cuore darLe questa risposta, ma Le assicuro che altre non ne ho...

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Pubblicato il 06/12/2017

in: Così le grandi imprese fuggono dalla Roma in decomposizione di Virginia Raggi

Gentile Raffaella, se posso interpretare il pensiero dell'autore dell'articolo, la "narrazione" è semplice: Virginia Raggi ha ottenuto il 70% o quasi dei voti al ballottaggio proprio perché il M5S aveva promesso di rivoltare la città come un pedalino. Ma in questi 18 mesi di amministrazione pentastellata non si è visto NULLA di tutto ciò. E 18 [...] mesi sono pochi per risolvere problemi ultradecennali, ma tanti, troppi, per iniziare a decidere una strada da intraprendere. Dopo 18 mesi ancora abbiamo un'assessora all'ambiente (la Montanari) che si ostina a negare la necessità di qualunque

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Pubblicato il 27/10/2017

in: La campagna elettorale è finita: volete voi votare Pd?

Capisco come un commento come il mio non possa portare nulla di nuovo alla discussione, ma quello che mi sarei sentito dire l'ha già detto la Sig.ra Paola Calabrini. Sono assolutamente d'accordo con le sue parole, e quindi non aggiungo altro.

Pubblicato il 23/07/2016

in: Rivoluzione del trasporto pubblico e trasparenza: la Roma di Virginia Raggi

Per quanto riguarda l'aspetto della mobilità, mi dispiace, ma non ci siamo proprio. Virginia Raggi non ci dice nulla sulle metropolitane? E, soprattutto, su cosa pensa di fare con la costruenda Linea C, del cui completamento a nord la città ha bisogno come il pane, malgrado le ben note vicende legate ai suoi costi maggiorati. [...] E nulla anche sui rapporti con FS e sul completamento dell’anello ferroviario? E se volete, continuo… Siamo d'accordo sul fatto che ATAC abbia bisogno di una profonda ristrutturazione, trattandosi di un’azienda decotta e gestita malissimo. Ma questo è il presente. E il futuro? Solo piste ciclabili e semafori “intelligenti”? Di questi ultimi se ne parlava già 30 anni fa, se non sbaglio. Se il buongiorno si vede dal mattino, ahimè, non ci siamo.

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