Massimo Nigi
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Pubblicato il 20/10/2015

in: Extra PD nulla salus

Vorrei dire Il discorso dei congressi persi/vinti/si rimane e si lavora insieme.. tutto giusto e bello. Credo però che la deriva (dice che esagero?) PD sia iniziata qualche tempo prima dell'ultimo - importante - congresso e ci abbia portati dove siamo adesso. Che sia stato il PD snaturarsi, a *uscire* lentamente, in diversi modi..? e non i [...] tanti elettori del M5S (mannaggia) che dal PD arrivano? Anzi, incarnano IL problema del rinnovamento della sinistra italiana che nessuno dirigente o segretario - Bersani in primis e predecessori - ha mai voluto vedere. Civati sì. Su questa idea di scissione silenziosa l'ho sempre seguito e ho apprezzato le sue analisi. Il suo blog su questo fa letteratura.. Ma è pur vero che Civati - almeno per gli impazienti - non è stata la risposta. Potrebbe essere certo un bravo RompiSchemi, ma non so quanto possa durare. Va detto che c'era una pressante richiesta (la leggevo, la avvertivo, non so quanto reale) di ROMPERE quel partito e provare a dar vita a qualcosaltro. Come dire, "non potrete mica essere tutti davvero d'accordo con questo NewPD?" Come tu descrivi, la Ditta rimane dentro forse più per motivi patrimoniali che di lotta interna.. Ci voleva qualcuno che non avesse secondi fini, forse un perdente già segnato, ma ci voleva. Civati si è mosso in modo forse disordinato ma ha provato a mettere I TEMI al centro della discussione. E tu stesso, mi pare, glie ne dai in qualche modo atto. Fuori dal PD. In questo momento bisognava farlo fuori dal PD. Per perdere, per non contare.. beh, forse andrà così. Ma qualcuno doveva dar voce a quelli che non hanno problemi di identità. O peggio, di eredità. Non apro il capitolo "Galassia delle Sinistre", Landini, SEL... *Leggevo tempo fa una lettera di dimissioni di un dirigente PD toscano. Sosteneva che usciva per via di una specie di Grande Imbroglio che stava alla base del partito: era parte di un circolo e poi di una assemblea territoriale, e poi di una provinciale, e pure la regionale. Mai - diceva - e poi mai questi organismi, questi cervelli, questi volontari della buona politica avevano preso parte alla "tessitura" di una tela o solo un filo, che poi potesse intrecciarsi con altri e alla fine portare a un progetto condiviso dal Partito. Magari concretizzarsi - addirittura - nelle mani del Segretario Nazionale o in Parlamento. Niente di tutto questo. Il partito liquido, il partito del leader stava spazzando tutto. Non dico che non sia giusto e che non funzioni meglio così. (così si vincono le elezioni, no?!?) Basterebbe non darsela a bere e sbandierare un partito come la quintessenza della democrazia e della *partecipazione*. credo..

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