Mario Flavio
Benini

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La mia tendenza è sempre quella di spingere verso l’astratto, verso la malinconia, verso le tenebre, verso la duplicità, verso diciassette tipi di ambiguità. Mi sforzo sempre di leggere la forma come contenuto, lo stile come significato. In un certo senso la vita balbetta sempre lo stesso significato. Sono il paladino della disperazione spensierata, volo [...] sempre troppo in alto. Uno dei termini ricorrenti è esistenza, così come umano, animale, senso, cazzo, violenza. Adoro gli avverbi potentemente, enormemente e instancabilmente e infinitamente. Uso di continuo indagine ed esplorazione e scavo ed esame rigoroso. Dove andrei a finire senza meditazione? Sotto sotto c’è sempre una storia d’amore. Io che amo. La chiave è il candore: essere disposto a dare e dire ciò che nessuno è disposto a dare e dire. Pensare e progettare autonomia e bellezza oggi è un gesto di coraggio (come scrivere). La vita è dura, e a volte perfino una noia: il linguaggio una (piccola) consolazione. È difficile cogliere la bellezza: io mi ci alleno da anni. www.metazoo.it

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Pubblicato il 05/11/2014

in: L'irragionevole speranza

Tema centrale. Per chi fosse interessato a questo link su Medium https://medium.com/hope-speranza trovate una serie di riflessioni.

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