Nadia
Giusto
BIO

Ultimi commenti

Pubblicato il 18/09/2016

in: Vacanze senza compiti? Quando a scuola comanda papà

I compiti, estivi e non, li ho sempre svolti con assoluto rigore, ma la delusione di vedere che manco venivano corretti era enorme: ma quell'errore che sicuramente si trovava nei miei esercizi chi l'avrebbe corretto? Condannata a ripeterlo all'infinito mi rassegnavo, così era/è la scuola e mia figlia me lo confermò a suo tempo. Mi [...] sento più vicina al citato genitore che all'autorità dell'insegnante (e non perché sia una rivoluzionaria) anche perché io stessa, insegnante per altri versi e genitrice di una figlia che qualche problemino l'ha avuto, ho imparato molto di più fuori che dentro la scuola, scegliendo quello che più mi interessava (grazie alla mia grande motivazione che mi spingeva a studiare), centrando sempre l'obiettivo, soprattutto capendo che le cose importanti che la scuola poteva/doveva a suo tempo insegnarmi, ahimè, non me le aveva trasmesse. Forse qualcosa andrebbe cambiato magari il prima possibile... Mi sono sempre chiesta il perché di questa situazione: incompetenza degli insegnanti? Senza far di ogni erba un fascio per molti sicuramente. Poca passione/parcheggio di laureati/insegnanti per caso che di didattica non ne sanno proprio nulla? Anche. L'idea molto romantica, che ancora ci appartiene, che tutto passa attraverso la sofferenza (se non soffri molto e non fatichi tanto, non otterrai mai nulla!!!), ha sicuramente il suo peso. Il fatto che, rispetto ai miei tempi, da questi bambini/ragazzi si pretenda (in primis i genitori), che debbano fare sport perché fa bene, sappiano una lingua (o due???) perché serve, magari frequentino una serie di laboratori di cui adesso si fa un gran parlare per sviluppare creatività e manualità fine, un po' d'informatica perché fondamentale, imparare pure a suonare uno strumento e tutto quasi sempre al di fuori dell'orario scolastico, può dar l'idea di quanta fatica (quella di cui sopra), quanto impegno e carico di lavoro, gravi sulle spalle di tutti gli studenti. Mi verrebbe da dire che tutte queste attività bellissime potrebbero opportunamente entrare nell'orario scolastico, ma mezza giornata non basterebbe, ce ne vorrebbe una intera (il famoso tempo pieno), i tre mesi di vacanza estive potrebbero diventare uno, visto che il programma sarebbe arricchito di tante, belle ed interessanti esperienze con buona pace di genitori ed insegnanti ma soprattutto degli allievi che finalmente troverebbero interessante e divertente andare in una scuola più vicina alle loro esigenze e personalità. Parrebbe quasi un lavoro a tempo pieno meritevole di attenzione, di una programmazione attenta edi figure specializzate... Ma allora i costi aumenterebbero a dismisura e in un paese dove la priorità è quella di tagliare mal si combina con quanto appena detto. Ma allora un genitore che vedesse l'inutilità di certi meccanismi instauratisi, che intuisse la possibilità che questo generi un rifiuto per la scuola (mia figlia lo fece a suo tempo...), sarebbe costretto a correre ai ripari ed a trovare delle strategie che tamponino/medino delle situazioni potenzialmente rischiose per il proprio figlio perché questo è il compito del genitore, aiutare il proprio figlio a crescere nel miglior modo possibile. Sicché mi risulta troppo semplice pensare alla sola autorità dell'insegnante che viene sminuita, è tutto il sistema che andrebbe rivisto perché così com'è proprio non funziona. Nadia Giusto

Altro Chiudi
CARICAMENTO...