Aurelio
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Pubblicato il 10/12/2014

in: Tedesco obbligatorio a casa? Le strane idee della Baviera sull'integrazione

Premesso che il non conoscere il tedesco mi renda impossibile basarmi se non su questo articolo per un giudizio, appare palese che la proposta del CSU così presentata sia poco più che una barzelletta. Possibile che un partito politico abbia commesso uno scivolone tale? Presentando l'idea di obbligare i bavaresi a puntare in aria [...] tutti i loro asciugacapelli per allontanare le nuvole e prevenire il maltempo forse avrebbe potuto ottenere qualche voto in più per la simpatia. Da ciò sorge il dubbio se i quotidiani cui si fa riferimento siano totalmente imparziali o abbiano sfruttato un'uscita infelice del partito per "marciarci" su. In caso contrario è possibile che si stia sottovalutando la capacità retorica degli "integratori domestici" o gli stessi criteri degli elettori bavaresi, (entrambi scenari piuttosto inquietanti, presumo).

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Pubblicato il 08/11/2014

in: Il Galateo della discussione: gli Stati generali dell’argomentazione

Un galateo della discussione?...Be', posto che lo scopo del confronto sia il tentativo di convincere o il puro interesse per l'opinione dell'interlocutore (non avversario, ma interlocutore) è chiaro che l'astio reciproco più o meno mascherato è poco funzionale. Nel primo caso perché l'impostazione agonistica della discussione esclude la possibilità di convincere il nostro compagno [...] di dialogo; non è infatti comune che al termine di un litigio una delle due parti ammetta in toto il proprio torto. La discussione si trasforma in una guerra di trincea o in un gioco dialettico. Nel secondo caso sarà il nostro stesso interesse a ordinarci di non attaccare l'interlocutore, non è infatti un comportamento naturale approcciare sgarbatamente colui/colei dal/la quale ci aspettiamo un regalo. Se ciò accade sarà per un equivoco dipendente dalla differente cultura e lingua del nostro interlocutore, ma non dalla nostra sincera intenzione. Da ciò risulta chiaro, (grazie, sg. Quaglia) come la cattiva riuscita di una discussione non derivi se non dalla precisa volontà di colpire l'interlocutore ( che diviene quindi avversario) o dal bisogno/desiderio di prevaricazione. Chi argomenta per convincere (ma non per sottomettere) o discute per conoscere sa bene di non dover assumere un atteggiamento arrogante, proprio per per conseguire il proprio intento. In realtà la Discussione definita come sopra (definizione che stimo, ma non spero sia condivisibile) avviene necessariamente con la precisa premura di non risultare sgradevoli; tale premura può essere ostacolato dai fattori culturali e linguistici sopracitati, che possono essere aggirati con la pazienza e la fiducia nelle "buone intenzioni" dell'interlocutore. Vengo in pace, è questo l'enunciato della cui verità mi devo sincerare prima di dare inizio ad un discussione.

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