Sergio
Ferraris
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Ultimi commenti

Pubblicato il 20/04/2015

in: Energie alternative? Il dubbio talvolta c’è

Mi scusi ma su che base dice che non c'è vento? Ognuna di quelle turbine costa 3 milioni di euro e se non produce non incassa l'importo per MW/h in base all'asta che si è aggiudicato. Di solito anche e persino gli "speculatori" sono attenti al ritorno sull'investimento. Perchè non mette una cifra che sia [...] una? Molto comodo fare gli opinionisti in base al senso comune.

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Pubblicato il 12/04/2015

in: Basta Grandi opere. Come con Monti, arriva la depressione per decreto

Una visione della modernità del secolo scorso. Grandi opere come simbolo, come logo di un'epoca. In un Paese dove si duplica per il gusto di duplicare, per non dire di peggio. Duplicare autostrade, Tirrenica e Orte-Mestre, in assenza di traffico sarebbe dare un tocco di modernità? Eh su...

Pubblicato il 07/03/2015

in: La grid parity all'italiana

E un articolo "mirabolante " questo sul mercato elettrico. Difficile trovare qualcosa di più parziale, confuso e fuorviante. Certo basterebbe arrivare al punto dove si fa confusione tra Il Protocollo di Montreal (buco dell'ozono provocato dai gas refrigeranti Cfc) e quello di Kyoto (effetto serra provocato in gran parte dalla CO2, emessa dalla produzione energetica, [...] in "larga parte" perchè un 15% di mucche ci sono) per archiviarlo e passare ad altro. Però altre chicche della vulgata energetica nel pezzo sono da rilevare. La prima è che l'autore nel suo calcolo circa la grid parity, non prende in esame (volutamente?) gli oneri di sistema che l'Autorità per l'energia vorrebbe mettere anche sugli impianti d'autoproduzione privati, come i Seu, che oltre a non godere d'incentivi, sono totalmente privati. Ragione per la quale si tratterebbe di una tassa su un cavo (privato), e andiamo oltre. Ma la chicca arriva su quadro industriale descritto (per slogan). Se l'autore ha ragione sul fotovoltaico (effettivamente abbiamo fatto fuggire gli industriali delle celle solari e permesso l'acquisto dell'unica fabbrica al mondo, da parte degli Usa, che realizzava macchine a controllo numerico per il montaggio dei pannelli solari), sugli inverter, per esempio, sbaglia di grosso. Due delle principali imprese al mondo di inverter sono si svizzere e tedesche, ma hanno gli stabilimenti in Italia e si tratta di stabilimenti "storici" che sono stati acquisiti da investitori esteri a causa del nanismo congenito del capitalismo italiano, lo stesso che ha fatto fallire Olivetti, prima e Omnitel, dopo per intenderci, non del settore delle rinnovabili. Per cui forse sarebbe meglio affrontare temi complessi come quelli di politica industriale non per slogan ma con qualche riga in più, a meno che l'intenzione dell'autore non sia quella di emulare Striscia la Notizia. Ultima chicca la chiusa finale. L'autore dice testualmente "assistiamo agli ultimi colpi di coda di quelli che ci vogliono mettere i pannelli in casa". Perchè? Da parte di chi? Dove sono le oscure lobby verdi che costringeranno gli italiani a offrire come vergini vestali sull'altare sacrificale, i propri tetti ai perfidi ecologisti? I sistemi fotovoltaici con accumulo saranno installati, senza incentivi che non ci sono e non sono richiesti dal mondo delle rinnovabili, dai cittadini quando li riterranno convenienti. Ossia quando a fronte di un kWh che costa 19 c/€ all'utente finale quello autoprodotto dallo stesso cittadino, o Pmi, costerà 18 c/€ o meno. Questa è la vera grid parity lato utente che tanto spaventa le utilities europee, e anche l'autore forse, specialmente dopo il documento della banca d'affari UBS che per l'autoproduzione energetica e la diminuzione dei consumi elettrici tendenziale dovuta all'efficienza energetica ha dato come consiglio agli investitori: "Sell, sell, sell" circa le azioni delle utilities europee.

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