Giovanni
Falcone
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Pubblicato il 24/05/2020

in: La Fiat non c'è più ma di soldi ne chiede ancora

Ma di che parliamo? FCA Italy S.p.A. +39 011 003 1111 Sede Legale: C.so G. Agnelli 200, 10135 Torino, Italia Capitale sociale Euro 800.000.000 i.v. Reg. Impr. di Torino, Cod. La Fca Italy, ha 16 siti produttivi e 55 mila dipendenti in Italia, generando un indotto di circa 400 mila posti di lavoro. Le tasse, in relazione a [...] quello che produce e fattura nel nostro Paese hanno sviluppato un carico tributario non indifferente, laddove si consideri che, nell'anno 2019, ha corrisposto oltre 70 miliardi di imposte. E' la controllante Fca Group che ha allocato le proprie sedi all'estero - Olanda e Londra - quando parliamo di una multinazionale di cui la vecchia Fiat rappresenta una percentuale del capitale, peraltro abbastanza modesta. Tra l'altro, considerato il merito creditizio e il grado di solvibilità dell'interlocutore, dalla prestata garanzia , lo Stato italiano, ha tutto da guadagnare, non solo in termini di investimento ed occupazione sul nostro territorio. Insomma La Fca - capogruppo di una miriade di società - non è un'azienda italiana, o meglio non è solo italiana, trattandosi di una multinazionale. A parte quelli che credono che il Muro di Berlino sia ancora intatto, come Cuperlo, Orlando e qualche altro politico diversamente allocato, che bivaccano abitualmente al Bar Sport, il problema non esiste! Trattasi di un'azienda cui, al pari di tante altre, abbiamo imposto la chiusura per ragioni di sanità pubblica, pertanto si trovano con una montagna di invenduto - magazzini pieni e casse vuote. Che facciamo? Vogliamo uscire dal Bar Sport e fare politica seriamente?

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Pubblicato il 12/05/2019

in: Noemi vivrà per la rinascita di Napoli contro i barbari di Gomorra

Qualche anno addietro, mi trovai a Napoli per fare una giornata di formazione "Antiriciclaggio" ad una platea particolare di una quarantina di persone composta dall'Istituzione sul territorio per il contrasto alla camorra. Appena giunto in aula per iniziare il tema che mi era stato assegnato, a cura del più anziano del gruppo, mi venne chiesto: "Dr. [...] Falcone, ci può spiegare la ragione per la quale quando, al termine di lunghe e defatiganti attività investigative, quando arriviamo in banca per assalire o sequestrare le risorse finanziarie dei camorristi troviamo i conti a saldo zero, in rosso o addirittura estinti. Cosa possiamo fare in questi casi? A parte la risposta tecnica di cui ho parlato in tanti articoli, ancora oggi esiste questo "buco nero"!

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Pubblicato il 11/07/2018

in: Fari spenti sulla Commissione d’inchiesta Banche: qual è l’agenda del Governo?

Qualche anno addietro partii da questo aneddoto per descrivere l'esigenza di fare chiarezza nei bilanci delle banche:""Ormai giunto al capolinea della propria vita, un novantenne capostipite di una vecchia azienda vitivinicola, in punto di morte e con voce affaticata, rivolgendosi ai suoi quattro figli, raccolti attorno al letto del morituro ebbe a dire testualmente: "”Miei carissimi ed [...] adorati figli, prima di morire voglio rivelarvi un segreto che mi tormenta da tanti anni. Voglio dirvi che il vino si ricava anche dall’uva.”” ---------------------------------------------https://www.giovannifalcone.it/basilea_2__le_verita_nascoste-2/ ---------------------------------------------------------------------------Se è vero questo, ancora oggi le informazioni di bilancio sono opache, poco chiare o completamente false e nessuno, anche fra i controllori istituzionali se ne accorge, continuando imperterriti a stare nei loro posti a pontificare (leggi Governatore Bankit). Se è vero che la solidità del sistema creditizio è strettamente legato alla solvibilità del credito erogato, chiediamoci perchè i "fallimenti" di cui parla l'articolo sono intervenuti soltanto dopo le verifiche circa la solidità patrimoniale delle banche coinvolte soltanto dopo gli stress test disposti dalla BCE. Chiediamoci perchè per anni, erano state portate fra le poste attive di bilancio (portafoglio crediti), quando si sapeva da tempo che trattavasi di crediti inesigibili e quindi, una banca seria avrebbe dovuto disporre gli accantonamenti opportuni per far fronte alla scadenza verso le proprie obbligazioni emesse ed acquistate dai tanti risparmiatori, cioè dai fessi. Queste risorse da trasferire a "riserve patrimoniali" al termine di ogni esercizio finanziario avrebbe certamente evitato o almeno attenuato, i compensi stellari agli amministratori e i dividendi gonfiati ai soci, fatto al solo fine di conservare le poltrone perpetuando la distruzione del capitale. Chiediamoci perchè ancora oggi, imprese medio piccole, hanno bisogno di fideiussioni da parte di familiari o estranei prestanome per accedere a linee di credito (sono gli stessi soggetti che alimentano i propri conti con il nero extracontabile della stessa azienda - Riciclaggio garantito). ---------------------------------------------La verità, la trasparenza e l'assenza o l'incapacità dei controllori appare di tutta evidenza e non possiamo accusare la mancanza di regole per giustificare quello che è successo. Se fossero state rispettate anche solo la metà delle regole esistenti, nessuna banca sarebbe fallita perchè la banca, per definizione, non può e non deve mai fallire!

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Pubblicato il 11/07/2018

in: Fari spenti sulla Commissione d’inchiesta Banche: qual è l’agenda del Governo?

Qualche anno addietro partii da questo aneddoto per descrivere l'esigenza di fare chiarezza nei bilanci delle banche:""Ormai giunto al capolinea della propria vita, un novantenne capostipite di una vecchia azienda vitivinicola, in punto di morte e con voce affaticata, rivolgendosi ai suoi quattro figli, raccolti attorno al letto del morituro ebbe a dire testualmente: "”Miei carissimi ed [...] adorati figli, prima di morire voglio rivelarvi un segreto che mi tormenta da tanti anni. Voglio dirvi che il vino si ricava anche dall’uva.”” ---------------------------------------------https://www.giovannifalcone.it/basilea_2__le_verita_nascoste-2/ ---------------------------------------------------------------------------Se è vero questo, ancora oggi le informazioni di bilancio sono opache, poco chiare o completamente false e nessuno, anche fra i controllori istituzionali se ne accorge, continuando imperterriti a stare nei loro posti a pontificare (leggi Governatore Bankit). Se è vero che la solidità del sistema creditizio è strettamente legato alla solvibilità del credito erogato, chiediamoci perchè i "fallimenti" di cui parla l'articolo sono intervenuti soltanto dopo le verifiche circa la solidità patrimoniale delle banche coinvolte soltanto dopo gli stress test disposti dalla BCE. Chiediamoci perchè per anni, erano state portate fra le poste attive di bilancio (portafoglio crediti), quando si sapeva da tempo che trattavasi di crediti inesigibili e quindi, una banca seria avrebbe dovuto disporre gli accantonamenti opportuni per far fronte alla scadenza verso le proprie obbligazioni emesse ed acquistate dai tanti risparmiatori, cioè dai fessi. Queste risorse da trasferire a "riserve patrimoniali" al termine di ogni esercizio finanziario avrebbe certamente evitato o almeno attenuato, i compensi stellari agli amministratori e i dividendi gonfiati ai soci, fatto al solo fine di conservare le poltrone perpetuando la distruzione del capitale. Chiediamoci perchè ancora oggi, imprese medio piccole, hanno bisogno di fideiussioni da parte di familiari o estranei prestanome per accedere a linee di credito (sono gli stessi soggetti che alimentano i propri conti con il nero extracontabile della stessa azienda - Riciclaggio garantito). ---------------------------------------------La verità, la trasparenza e l'assenza o l'incapacità dei controllori appare di tutta evidenza e non possiamo accusare la mancanza di regole per giustificare quello che è successo. Se fossero state rispettate anche solo la metà delle regole esistenti, nessuna banca sarebbe fallita perchè la banca, per definizione, non può e non deve mai fallire!

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