in: Dove sono finiti gli antifascisti?

Sull'Ucraina e l'Est europeo Chiesa ha più di una ragione. Per un ventennio l'Occidente ha soffiato sul fuoco dei nazionalismi del Centro e dell'Est Europa in funzione antirussa, trascurando persino comportamenti non proprio "europei" di Lettonia ed Estonia nei confronti di consistenti minoranze russe. Sull'intrufolarsi aggressivamente della Nuland nelle proteste di Kiev ci sono più [...] di una prova. E' diventato ormai un luogo comune farsi beffe delle teorie del "gombloddo". Non si ascolta nemmeno più, non si tenta di coglierne gli elementi di sforzo analitico della realtà (che vi sono, seppur con tutte le fesserie, le esagerazioni e le dinamiche emozionali e di semplicistica e/o tendenziosa razionalizzazione che viziano le teorie alternative). Si dimentica che la teoria del complotto può esserci solo a condizione che ci sia una teoria ufficiale che da una posizione di potere esercita il prestigio intellettuale. Alla teoria del padrone si oppone inevitabilmente la teoria dello schiavo. L'etichetta complottista è scorretta intellettualmente, "intellettualmente classista": "gombloddo, scie chimiche" sono gli insulti di un'elite intellettuale ufficialista che si rifiuta da tempo di ascoltare chi mette in discussione l'establishment Occidentale. Come i bianchi che dicono "bongo bongo" ai neri. Certo, le vostre orecchie pulite di intellettuali per bene non vi permettono di ascoltare 99 cazzate. Per cui vi perdete pure quell'1% di interesse che c'è nelle interpretazioni alternative della realtà. Contenti di farlo, perchè vi atteggiate da élite (come quei poveracci dei complottisti cercate visioni rassicuranti della realtà) ma non volete che ve lo si dica. Accade così che ci si chieda dove siano finiti gli antifascisti e che si appoggi una politica occidentale di incitazione dei nazionalismi europei.