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Ultimi commenti

Pubblicato il 04/09/2022

in: Gli elettori di Giorgia: anziani, benestanti e scolarizzati

Giorgia è fatta così, parla ad orecchio per slogan, non è cattiva, è solo incapace di discernere, di ragionare, di capire. E' una che non legge, cammina per inerzia, per frasi fatte. Recentemente ha detto che ha imparato di più facendo la cameriera che stando seduta in Parlamento. Se queste sono le premesse, cosa ci [...] possiamo aspettare? Giorgia è una donna, una mamma, una cristiana. Può bastare per andare a fare la spesa al mercatino rionale? Io penso di sì!

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Pubblicato il 06/01/2018

in: Oltre la gaffe. Chi era Luca Boneschi e perché Di Maio ha fatto una figuraccia

Giggino è un grande ma che dico, un grandissimo disastro nazionale che forse riusciamo a ncora a bloccare------------------------------------------LA POLITICA IN VETRINA: Giggino il grande! Sorriso di gruppo estremo del M5S Giggino è un grande. Ha iniziato a farsi conoscere con il fatto che non legge le "e-mail", a volte non capisce, ha continuato con le note difficoltà [...] con i "congiuntivi", ha proseguito con le telefonate alle cancellerie di mezza Europa per chiedere interventi aerei per spegnere gli incendi nel nord Italia nell'estate scorsa, guadagnandosi sul campo l'appellativo di "u 'Canadair". Adesso, dopo aver più volte annunciato di non utilizzare l'immunità parlamentare derivante dal suo ruolo di Vice Presidente della Camera e di non aver mai saputo di essere stato denunciato per diffamazione, si scopre che è stato, ad una certa data, invitato a nominarsi un difensore di fiducia. Anche qui gli è sfuggito qualcosa: la circostanza di essere indagato. Giggino, non smette mai di stupirci, è un grande, ma che dico, un grandissimo! Più che il primo Premier single come oggi ci illumina - dimenticandone altri di ben altra levatura politica e culturale - sarebbe il primo Premier che parte da zero, nel senso che si deve formare, non avendo mai studiato, lavorato o qualsivoglia altra cosa, cosa pretendiamo? Gli italiani lo sanno, lo stanno vedendo tutti i giorni e lo hanno capito benissimo, speriamo che se lo ricordino alle prossime elezioni. Avanti Giggino, continua così, siamo tutti affascinati dalle tue perfomance e non abbiamo ancora visto niente nella sventura di vederti a Palazzo Chigi. Si salvi chi può!!!

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Pubblicato il 06/01/2018

in: Un patto per la Costituzione e per la democrazia

Il tentativo di riforma costituzionale, ahimè fallito per la evidente incapacità della classe politica di fare squadra su tematica di estremo interesse per la collettività e riguardante il corretto funzionamento delle nostre Istituzioni. In via preliminare, giova ricordare che la riforma, semmai sarebbe passata al vaglio popolare, avrebbe riguardato soltanto la II parte della Carta, lasciando [...] intatti i principi, diritti e doveri contemplati invece nalla prima parte. Detto questo, a questi signori che si sono pubblicamente manifestati sottoscrivendo questo appello vorrei sommessamente ricordare: 1. come si fa a non pensare di modificare o quanto meno contenere gli usi ed abusi che ne sono derivati in ordine alla concreta applicazuione dell'art.67 - ...senza vincolo di mandato - rappresentando di fatto e molto spesso, una truffa elettorale per i continui cambi di casacca che si registrano legislatura durante a fronte di un principio, sottolineo, certamente introdotto per finalità alte e nobili che incide sulla coscienza delle persone; 2. come si fa ad accettare l'obbligo dell'azione penale di cui all'art.112 che pure aveva un senso nel periodo immediatamente post fascista. Per chi fosse interessato rimando https://www.giovannifalcone.it/la_politica_in_vetrina__follia_costituzionale_/ 3. come si fa ad accettare che un imprenditore di Palermo, vincitore di un appalto pubblico a Milano, deve fare dodici domende ad altrettante Regioni del nostro disgraziato Paese per portare la sua Gru a Milano per l'avvio di una importante opera pubblica (trasporto speciale). La domanda è, nel terzo millennio è un lusso che ci possiamo ancora permettere? 4. come si fa ad accettare l'attuale caos normativo ed istituzionale, normalmente risolto davanti alla Corte costituzionale per controversie Stato-Regioni per conflitti di competenza a fronte di una "legislazione concorrente", una pazzia tutta italiana. Aggiungo infine per concludere che, la riforma fallita il 4 difcembre 2016, aveva ricevuto l'appoggio in tre diverse e distinte votazioni anche dal Centro destra in Parlamento. La stessa forza politica dell'ex cavaliere si è è dissociata in occasione del Referendum popolare andando ad imbottire l'accozzaglia per la semplice rgione che Renzi, molto inopportunatamente, aveva deciso da solo, la nomina di Mattarella a Presidente della Repubblica, Ufficio questo, ricoperto per 23 anni consecutivi da un appartenente al Centro sinistra. La buon'anima avrebbe concluso: Ho detto tutto!!!

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Pubblicato il 19/07/2017

in: Oltre la gaffe. Chi era Luca Boneschi e perché Di Maio ha fatto una figuraccia

Giggino il terribile. Ormai è destinato a passare negli annali della storia di questo nostro disgraziato Paese che, raramente, ha avuto rappresentanti degni, non tanto e non solo per la cultura ma soprattutto, come in questo caso, per il buon senso che scarseggia. La voglia di apparire, di raccontare, dileggiare tutti gli altri, rivendicare onorabilità introvabili [...] nel genere umano li rendono ridicoli.

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Pubblicato il 13/11/2016

in: Nella lettera agli italiani all’estero Renzi sbaglia sito e il link porta al #No

VOTATE COME VOLETE, MA PARLIAMONE-------------------------------------------------------------- LA POLITICA IN VETRINA: Referendum, guardiamo al futuro ricordando il passato! In questi giorni, io come tanti altri, per ragioni e motivazioni diverse, spesso opposte, cerchiamo di commentare, ognuno a proprio modo i contenuti del programmato Referendum popolare da tenersi il prossimo 4 dicembre. Non sto ad elencare le mie Ragioni del SI [...] per non tediarvi troppo. Mi limito a fare qualche riflessione, guardando al futuro per le oggettive modifiche, per certi versi epocali, che si propongono per la nostra Carta costituzionale. Nello stesso tempo, per meglio avvalorare la mia scelta di campo, vorrei, insieme a chi mi legge, “ricordare il passato, quello della nostra generazione”. In altri momenti, con altri governi e con i politici che hanno governato questo Paese negli ultimi 30 anni, quelli che oggi non accettano nessun cambiamento, sulle scelte difficili, si ragionava, si ragionava molto, anzi che dico, moltissimo, poi si aprivano tavoli, si parlava, parlava, parlava e, alla fine, siccome non c'era mai uno straccio di accordo, SI RINVIAVA a tempi migliori, praticamente a babbo morto. Diciamolo, ricordiamolo forte a chi oggi appare legittimamente orientato a votare NO – certamente in buona fede e/o in qualche caso non informato a sufficienza - quello che abbiamo vissuto, nel mentre il Paese affondava: burocrazia impazzita, corruzione senza freni, pensioni da 90mila euro a fronte di altre di 450 euro, pressione fiscale da estorsione di Stato (suicidi di imprenditori o, per sopravvivere delocalizzazione aziendale). Di questo ovviamente, non c'era e non c'è ancora adesso un responsabile, perché al pentapartito di una volta, della prima Repubblica, da un po’ di tempo si chiamano coalizioni, dove comandano tutti – anche i partiti da prefisso telefonico e, se le cose vanno bene (rarissimamente), comune soddisfazione perché hanno vinto tutti; se invece vanno male (nella norma), non c’è mai un responsabile (le sciagure in Italia sono sempre orfane). Emblematico al riguardo, quello che oggi sento da un leader di un ex grande partito (mio ex grande amore, politicamente s’intende) che, con una maggioranza bulgara, per giustificare il mancato abbassamento della pressione fiscale dice: ""E’ vero, io l’ho promesso, ma gli alleati di Governo, mi hanno impedito di realizzare il programma"". Ecco, questa è la vera sintesi per cui ho deciso, convintamente di votare SI. L’occasione è storica, irripetibile. Viva la democrazia, viva la libertà, viva l’Italia!

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