Marco
Cimini

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Nato a Roma nel 1948, laureato in giurisprudenza e specializzato in commercio internazionale. Mi sono occupato di promozione e marketing internazionale, organizzazione di eventi e comunicazione pubblica, produzione e diffusione di informazione economica, editoria tradizionale ed elettronica, realizzazione di banche dati, portali e servizi interattivi via web.

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Ultimi commenti

Pubblicato il 11/07/2019

in: Lavorare in Italia: perché "prima gli italiani" non significa nulla

Concordo in pieno. Aggiungerei che come conseguenza della mancanza di imprenditori di livello e di imprese medio-grandi abbiamo anche pochi manager, e di qualità mediocre. La scarsità delle attività di ricerca e innovazione e il basso numero di posti di lavoro per laureati fanno parte del quadro. Ora si smesso di ripetere il mantra del [...] "piccolo è bello", ma la demonizzazione della grande impresa è sempre di moda, rivisitata in salsa 5stelle

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Pubblicato il 27/05/2017

in: Sentenza Tar, Del Corno: "Siamo arrivati al punto di non ritorno"

La giustizia amministrativa sarebbe una barzelletta, se non fosse una tragedia. Non esiste alcuna certezza del diritto, perché ogni sentenza argomenta a piacere. Le sentenze dei TAR vengono spessissimo smentite e riformate da Consiglio di Stato. I giudici amministrativi si sovrappongono all'amministrazione senza averne le responsabilità. La giustizia amministrativa andrebbe profondamente riformata, ma credo sia [...] impossibile perché rappresenta uno Stato nello Stato. Chi assimila la difesa della magistratura civile e penale con quella della magistratura amministrativa e contabile fa un grave errore e forse non sa come funziona la macchina dello Stato.

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Pubblicato il 22/11/2016

in: Riforme alle vongole

in sintesi: loro hanno avuto Lutero, noi i Papi. Ma per diventare adulti non basta uno sforzo di volontà, ci vuole qualche secolo

Pubblicato il 14/05/2016

in: Il caso Nogarin è il problema di Boeri: mancano regole per un default pubblico

Non mi ritengo un giurista, ma ho lavorato a lungo in un ente pubblico, anche come direttore amministrativo. Per quanto ne so, la legge fallimentare si applica alle imprese che svolgono attività commerciale (art. 1). L'INPS è un ente pubblico non economico che non svolge attività commerciale, quindi ad esso non si può applicare la [...] legge fallimentare, né le norme relative ai reati connessi. Del resto l'INPS adotta il sistema di contabilità pubblica e non quello civilistico, per cui anche sotto questo profilo sarebbe problematico utilizzare molte delle categorie legate alle norme fallimentari. (ad esempio, manca la nozione di capitale sociale). Per un ente di questo tipo si può quindi parlare di default in senso generico, ma non di fallimento in senso tecnico. Altra cosa, ovviamente, sono i c.d. enti pubblici economici e le società ad azionariato pubblico. Non so che tipo di ragionamenti abbiano fatto i giuristi cui lei si riferisce.

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