Lorenzo
Tomasin
BIO

Ultimi commenti

Pubblicato il 06/03/2017

in: Un filologo che non legge

Gentile Ugo Rosa, Tra i molti insulti che ho ricevuto negli ultimi giorni, i suoi mi paiono tra i più pesanti (ignorante, cretino - nell'illustrazione d'accompagno al pezzo -, stupidaggini...) e tra i più gratuiti. Lei sostiene che non ho letto la Lettera, ma a me pare evidente che Lei non ha letto il mio pezzo, [...] o almeno che non ha capito il significato di frasi come la seguente: "Nobili ideali, senza dubbio, destinati a influenzare nei decenni successivi la scuola italiana, in cui molte delle raccomandazioni di don Milani e dei suoi ragazzi trovarono realizzazione talora puntuale, ben al di là – forse – delle loro stesse aspettative". Oppure: "Sono tutti principî notissimi, e variamente giudicati e giudicabili, anche perché condizionati dal modo in cui volta a volta li si è applicati (di solito male; spesso peggio). " Quel che intendo dire - ma forse non mi spiego - è che il donmilanismo si spinse ben oltre le proposte e le aspettative dello stesso don Milani o dei suoi accoliti, sull'onda di un fervore che è tipico degli integralismi. Integralismi cui la violenza (fisica o, come nel suo caso, verbale) si accompagna sempre. La scuola dell'obbligo, come Lei sa, non è più quella dei tempi di don Milani, arriva oggi a 16 anni, cioè a quelle superiori che, secondo l'Ur-donMilani avrebbero dovuto essere finalmente il teatro della selezione meritocratica. Tutto lascia supporre che presto arriverà a 18 anni. Di fatto, anzi, ci arriva già, come mostrano il livello medio e la forma mentis dei nostri diplomati. Badi bene, io non sono certo contrario a tali innalzamenti d'età, ma credo sia inevitabile ripensare ad alcuni capisaldi dell'istruzione scolastica prima di affrontarli. Credo in effetti che, se fosse vissuto più a lungo, don Milani avrebbe esteso il raggio dei suoi memorabili ceffoni ben al di là dell'oratorio di Barbiana: sarebbe sceso, probabilmente, in città a menar le mani - come faceva, e pesantemente, sui ragazzi di Barbiana - su quelli che, per decenni, si sono professati i suoi difensori e i suoi devoti: persone che spesso, e forse involontariamente, hanno fatto montare in Italia l'onda dell'odio e dell'insulto, incuranti del contemporaneo riflusso non solo della buona educazione (pazienza), ma anche dell'istruzione e, in fin dei conti, dell'umanità.

Altro Chiudi
CARICAMENTO...