Silvano
Zauli
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Ultimi commenti

Pubblicato il 04/11/2017

in: Il Cavallo di Troia non era un cavallo ma una nave. Chi lo dirà ad Omero?

La scienza è sicuramente spietata, come è giusto che sia, ma in questo caso credo si tratti di una ricerca storiografica e linguistica, la cui conclusione ci propone una tesi originale e verosimile. Peraltro la storia di Ulisse era già stata trasferita dal Mediterraneo al Baltico da Felice Vinci, con argomenti discussi e anche discutibili, ma [...] certamente non peregrini. Succede, ma Omero sopravviverà alle nuove e diverse interpretazioni senza alcuna fatica, e a mio parere può anche guadagnare in fascino.

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Pubblicato il 17/10/2017

in: Facebook censura Marco Rovelli

Le utopie finiscono tutte, e quindi la rete non può essere contemporaneamente libera e democratica, perchè libertà e democrazia trovano ciascuna il proprio limite nell'altra. Siamo però sicuri che il problema dei 2 miliardi di utenti di facebook stia tutto nei costi più alti, immensamente più alti, almeno dal punto di vista dell'azienda, di [...] una moderazione più razionale, incisiva e penetrante? Cosa vuol dire incisiva e penetrante, e sopratutto chi decide il significato di queste parole? Forse è il momento di chiedersi se strumenti tanto potenti come i social, e il più grande di tutti che è facebook, possono essere governati da un privato cittadino, e se è giusto che sia così. In fondo anche la Compagnia delle Indie aveva natura privatistica, ed era troppo grande per continuare ad esserlo.

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Pubblicato il 14/10/2017

in: La cittadinanza deve essere meritata? Togliamola agli italiani non meritevoli

Complimenti, scritto arguto e divertente, come raramente capita di leggerne. Si dimostra che la democrazia è, come tutti gli altri, un sistema di governo largamente imperfetto, peraltro in termini puramente quantitativi è un incidente della storia, che il suffragio universale è un lusso, e che gli analfabeti funzionali sono probabilmente una cospicua maggioranza fra i [...] cittadini italiani, cosa affatto sorprendente. La naturale conseguenza di questo ragionamento è che a quelli come Mario Giordano andrebbero tolti l’elettorato attivo e quello passivo, unitamente ad una serie di altri diritti, e onestamente, per quanto mi sforzi, non ci vedo nulla di sbagliato. Peraltro, a volere ben vedere, chi gode di un diritto di nascita ha per definizione più cose da dimostrare di chi quel diritto se l’è dovuto guadagnare. Tutto torna…

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Pubblicato il 30/04/2017

in: Caro italiano, cara italiana di sinistra, cosa aspetti a dimetterti?

Non dubito del fatto che la sinistra italiana, e non solo quella, sia scollegata dalla realtà, come non dubito del fatto opposto, e cioè che la destra col reale abbia una maggior sintonia, ma questo non dimostra che la realtà, e con essa la destra, abbiano ragione. il principio di maggioranza fonda la democrazia, ma [...] non ha nessuna attinenza col giusto e con l'ingiusto, o più propriamente con ciò che conviene o non conviene. Stiamo andando verso il mondo dei Trump, dei Putin, degli Orban, degli Erdogan, e prima o poi anche delle Le Pen, democraticamente e con entusiasmo, e prima o poi scorrerà il sangue, perchè le società del futuro saranno sempre meno condivise ed inclusive, e sempre più feroci. Non ci trovo niente di consolante nel fatto che i pirla di sinistra saranno spazzati via, mi pare di gran lunga il minore dei problemi, visto che il problema è che nella merda ci siamo tutti, perchè quelli che vinceranno sono altrettanto pirla, più furbi che non intelligenti direi, anche volendo sorvolare su problemi banali come l'equità e lo sviluppo della società. E a scanso di equivoci preciso che non ho alcun pregiudizio teorico nei confronti della destra, che nella storia ha fatto più o meno le stesse cose buone o cattive che ha fatto la sinistra, penso solo che sia impresentabile la destra che occuperà domani le cattedre universitarie, per molte ragioni, la più impopolare delle quali dipende dal fatto che le manca una visione aristocratica del mondo e della cultura. E' una destra che esattamente come la sinistra ormai considera il potere un fine e non un mezzo, e non ci vedo niente di divertente nel passare dalla padella alla brace, ma se lei è contento così non vedo perchè dovrei obbiettare. Dimenticavo, la destra e la sinistra esistono, come pure le sfumature intermedie, e il fatto che sia mutevole non rende irrilevante la linea di confine, sopratutto quando il vento spira troppo forte da una parte sola: fra la storia e la cronaca c'è sempre una fondamentale differenza, ogni tanto sarebbe bene pensare anche alla prima, non solo alla seconda. Detto in altre e più semplici parole, le responsabilità della sinistra di fronte a questo sfacelo sono immense, ma la destra farà peggio, stia sereno...

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Pubblicato il 30/04/2017

in: Vi piace Macron? Allora imparate: il populismo si sfida, non si insegue

A me pare che questa elezione, come del resto quella di Trump, sia segnata da corposi elementi di paradosso, e non trovo da nessuna parte niente di divertente, e nulla di cui compiacermi. Marine Le Pen, oltre che sostanzialmente reazionaria e ultranazionalista, ma si farebbe prima a dire fascista, è senz'altro una compiuta espressione del [...] più becero populismo che nasce quando si saldano, nella società, povertà e ignoranza. Macron, che sicuramente ha accettato e probabilmente vincerà la sfida con il populismo, è uno di quegli europeisti filotedeschi che a colpi di rigore, per banalizzare la questione, sta alimentando tutti i populismi d'Europa, compreso ovviamente quello della sua avversaria. Di passaggio, pur senza sostenere che Le Pen è meglio, così ci togliamo subito il dente, l'articolo di Famiglia Cristiana indicato da Mario Bosso non è affatto privo di argomenti. Mélenchon, a dispetto del risultato, mi pare un epigono di Corbyn, e cioè l'espressione di una sinistra minoritaria, che non riesce a trovare una identità diversa dal velleitarismo estremista e dalla terza via blairclintoniana, che mi pare abbia fatto il suo tempo, e per questo si condanna all'irrilevanza politica. Fillon non è pervenuto, forse per colpa sua, ma nel caso sarebbe stato interessante un confronto fra lui e Macron, ma non certamente uno con la Le Pen. A me questi paiono tutti segni della disgregazione di un sistema politico, senza che ci sia un valido ricambio all'orizzonte, ma più che il secondo turno delle presidenziali io aspetterei le successive elezioni politiche, dalle quali si capirà se Macron sarà o no un'anatra zoppa.

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