Le esecuzioni immobiliari fanno guadagnare soltanto gli speculatori

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15 Aprile 2018

In tre giorni una petizione su change.org a favore della famiglia di Sergio Bramini ha raccolto più di 15.000 firme e ogni giorno cresce il numero degli aderenti giornalieri, saranno presto superate le 25.000 https://www.change.org/p/non-portate-via-la-casa-a-sergio-bramini-darioallevi1?utm_campaign=fb_dialog&utm_medium=email&utm_source=signature_receipt#_=_

il testo della petizione è sufficientemente esaustivo di quello che sta succedendo alla famiglia Bramini. C’è ormai un intreccio di legge assurde, di cieca applicazione burocratica delle stesse, di strati sociali che si arricchiscono sugli impoveriti, di violenza che semina i germi di una violenza ancora superiore.

Ogni famiglia potrebbe essere sconvolta da questa violenza. Per chi volesse approfondire i particolari tecnici c’è un ottimo articolo a cui rimandiamo integralmente. https://www.ilgiorno.it/monza-brianza/cronaca/imprenditore-fallito-stato-1.3837361

Aldilà degli aspetti economici e giudiziari quello che mi ha colpito, e che viene con difficoltà compreso, è l’estremo livello di violenza che si esplica in questa vicenda e si ripete in centinaia di migliaia di casi in tutta Italia. Viene così seminato nella società una quantità enorme di rancore, di frustrazione e quindi di potenziale violenza esplosiva.  Non è un caso che in società come quella statunitense, dove da decenni opera questa spoliazione violenta degli impoveriti, la violenza esploda, in modo incontrollabile, in vere e proprie stragi.

Il diritto alla difesa è stato compulsato, le autorità che dovrebbero essere di equilibrio fra creditori e debitori non esercitano questa funzione.

Ho voluto confrontarmi con una persona, purtroppo per lei, profondamente esperta della violenza che circola nella nostra società: la dottoressa Bo Guerreschi fondatrice della associazione INGO bon’tworry che, in questo momento, assiste in case protette circa 150 persone, prevalentemente donne, ma anche uomini e bambini, vittime della violenza quotidianamente diffusa nella nostra società.

Mi racconta come i creditori bancari, purtroppo con l’aiuto dei Tribunali, non si fermino nemmeno davanti a madri con figli piccoli che, dopo aver ottenuto protezione in quanto vittime di violenza, si trovano inoltre con un mutuo acceso dal coniuge e non pagato. Nonostante gli sforzi dell’associazione di trovare una negoziazione con i creditori bancari queste famiglie protette vengano espulse da casa e sono costrette a vivere in pensionati che (pur con tutta la buona volontà di chi li gestisce) sono la negazione della possibilità per i figli di sviluppare un’educazione coerente. La dottoressa Guerreschi sottolinea che, così facendo, l’operato di molti Tribunali contraddice le leggi contro la violenza e soprattutto il Trattato di Istanbul per la tutela delle donne, bambini, sottolinea come una delle violenze più importanti sia quella economica.

La dottoressa Guerreschi è economista a livello internazionale e abbiamo voluto insieme portare un contributo di conoscenza oggettiva, sulle esecuzioni immobiliari sulle case di famiglia, basata su dati e non esclusivamente su osservazioni sociologiche e morali, giuste ma per loro natura discutibili.

Di fronte ad un dato le persone in buona fede non possono che concordare e riteniamo, con questo breve lavoro, di contribuire a 2 risultati

·        aiutare le persone in buona fede a comprendere la vastità del problema, le sue ricadute su tutta la società: “de te fabula narratur”

·        costringere le persone non in buona fede a misurarsi non su opinioni ma su dati

Abbiamo quindi condotto una elaborazione sui dati raccolti da “ANALISI STATISTICA E NUMERI SULLE PROCEDURE ESECUTIVE IMMOBILIARI D’ITALIA ANNO 2017”. Utilizzando anche qualche dato dell’edizione 2016. Sulla base di una nostra estrapolazione, e incrociando questi dati con quelli forniti da altri centri di ricerca (ad esempio NONISMA) e con l’importante studio fatto dall’Associazione T6 nell’aprile del 2016 sui costi delle esecuzioni immobiliari individuali, si può arrivare alle seguenti conclusioni

ESECUZIONI IMMOBILIARI IN CORSO NEL 2017 SU IMMOBILI RESIDENZIALI   131.000 (quasi esclusivamente prime case)

VALORE DELLE STESSE IN EURO                                                                                          17,0 MILIARDI
VALORE MEDIO DELLE ESECUZIONI IN EURO                                                                130.000,00
COSTO POTENZIALE DELLE ATTIVITÀ ESECUTIVE IN EURO                                      5,5 MILIARDI
DI CUI COMPENSI IN EURO                                                                                                     4,5 MILIARDI

ESECUZIONI IMMOBILIARI CONCLUSE NEL 2017 SU IMMOBILI RESIDENZIALI  18.400 (quasi esclusivamente prime case)
RICAVO LORDO DELLE STESSE IN EURO                                                                             1,1 MILIARDI
RICAVO LORDO MEDIO DELLE ESECUZIONI IN EURO                                                    59.500,00
COSTO DELLE ATTIVITÀ ESECUTIVE IN EURO                                                                   360 MILIONI
DI CUI COMPENSI IN EURO                                                                                                        290 MILIONI

Sulle esecuzioni immobiliari concluse possiamo anche fare un calcolo delle percentuali di recupero del creditore e sul margine di indebitamento residuo del debitore. Dalla nostra stima, il creditore recupera il 30% del credito, lasciando quindi il debitore senza casa ed indebitato per tutta la vita. Nella stima del T6 il creditore recupera circa il 40% del credito. In quello studio viene fatta una osservazione condivisibile sulla stima Bankitalia, che valuta questo recupero intorno al 54%, non calcolando la maggiore incidenza sulle piccole case di famiglia dei costi di esecuzione. Quindi il debitore, ripetiamo oltre aver perso la casa di abitazione, resta indebitato per il 60 o il 70% del suo debito. Di conseguenza sarà perseguitato dal recupero crediti per tutta la vita, sarà oggettivamente spinto verso il lavoro nero e verso il mercato parallelo del credito, magistralmente descritto dal procuratore nazionale antimafia Roberti su Economy Mag del luglio 2017.

Ma più delle percentuali sono indicativi i dati in valori assoluti relativi al 2017

RECUPERATI DAI CREDITORI IN EURO                                                                     730 MILIONI
COSTI DELLE ESECUZIONI IN EURO                                                                           360 MILIONI
DI CUI PER COMPENSI                                                                                                     290 MILIONI
(SI È ORMAI CONSOLIDATO UNO STRATO SOCIALE CHE GUADAGNA GESTENDO QUESTA SPOLIAZIONE DEGLI IMPOVERITI)
DEBITO RESIDUO DELLE FAMIGLIE IN EURO                                                        1,5 MILARDI

già questo dato dovrebbe far riflettere tutte le persone in buona fede.

Ma seguendo ormai nella pratica decine di esecuzioni immobiliari subite da famiglie indebitate si evidenzia un altro dato che nessuno ha mai evidenziato ma che è decisivo per capire la resistenza del sistema a cambiare: riprendiamo ancora una volta il dato sulle aste concluse del 2017:

VALORE DI PERIZIA DEGLI IMMOBILI VENDUTI IN EURO                                           2,4 MILIARDI
VALORE DI REALIZZO DEGLI IMMOBILI VENDUTI IN EURO                                       1,1 MILIARDI
VALORE DI COMUNE MERCATO DEGLI IMMOBILI VENDUTI,  IN EURO                  3,0 MILIARDI
(VALORE DI REALIZZO SE GLI IMMOBILI FOSSERO VENDUTI DAI PROPRIETARI)
GUADAGNO IN EURO DEGLI SPECULATORI SU QUESTI IMMOBILI                           1,0 MILIARDO

GLI SPECULATORI CHE SISTEMATICAMENTE COMPRANO ALLE ASTE hanno in mano (avendolo pagato 1,1 miliardi) un valore di 3 miliardi che poi rivenduto al 70% del valore di mercato porta ad un guadagno di un miliardo. Sul sistema delle aste gli speculatori, che spesso operano con capitali di dubbia provenienza, guadagnano il 25% in più di quello che recupera il creditore e rubano agli indebitati un terzo del valore dei loro immobili. Sono somme colossali, alla base del malaffare che, con cadenza oramai settimanale, esplode anche sui giornali.

Questa è quindi la conclusione: dietro i grandi proclami di snellimento delle procedure burocratiche di recupero dei crediti e così via, i creditori, complice la marmellata consociativa (speriamo inconsapevole) degli strati burocratici e professionali italiani, nel 2017 cedono un terzo del valore degli immobili esecutati agli speculatori. Proiettando questo guadagno su tutti gli immobili in asta è facile prevedere che il bottino degli speculatori sarà di 7 miliardi di euro. Si capisce perchè le grandi banche hanno creato delle REOCO per sottrarre alle aste per lo meno gli immobili più importanti e le piccole banche locali cerchino di arrangiarsi in mille modi. Si capisce perchè Bankitalia cerca di cambiare le regole patrimoniali delle banche per salvarle dagli speculatori.

MA ALLE FAMIGLIE NON PENSA NESSUNO?

Ritornando a dove eravamo partiti: la casa della famiglia Bramini sul libero mercato vale un 1,5 milioni. Se non si ferma questa follia sarà venduta a 500.000 euro, o anche meno, ad uno speculatore che poi la rivenderà con facilità intorno al 1,2 milioni. Abbiamo ormai numerosi esempi di questa prassi, alcuni saranno con noi domani davanti a casa della Famiglia Bramini, e non temiamo di essere smentiti.

Vogliamo solo aggiungere: questo non è che l’inizio: Il report Astasy 2016 (probabilmente sottovalutando il fenomeno della cessione degli NPL) scrive che arriveranno sul mercato fino a 450.000 immobili provenienti da procedure.

IN PRATICA TUTTI I DATI QUI ESPOSTI RADDOPPIERANNO.

Bo Guerreschi economista, presidente INGO bon’tworry

Giovanni Pastore imprenditore segreteria.favordebitoris@gmail.com

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

TAG: esecuzioni immobiliari, speculazione, violenza
CAT: economia civile

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