Aliko Dangote: l’uomo che possiede la Nigeria

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12 Febbraio 2024

Se si pensa all’economia africana, si immaginano fame e sete, sia nel deserto che nella jungla, e poi alla violenza di milizie che si contrappongono al potere politico e militare. In mezzo a tutto ciò, difese da sgherri armati fino ai denti e da recinti impenetrabili, lavorano le multinazionali: cinesi, inglesi, francesi, americani, russi, che controllano parti rilevanti del territorio. Ebbene, questa immagine è sbagliata. Nonostante il fatto che il neocolonialismo sia una piaga alla pari della carenza di cibo ed acqua ed allo scorrazzare di piccoli gruppi di assassini, nel nuovo secolo è cresciuta la prima generazione di industriali africani, alcuni dei quali sono diventati veri plutocrati, e non sono diversi dai loro colleghi occidentali.

L’esempio più lampante è quello del nigeriano Aliko Dangote. Poche persone hanno sentito il suo nome, anche se secondo Bloomberg[1] è la persona più ricca in Africa, la persona di colore più ricca al mondo e, al 5 Febbraio 2024, è la 115esima persona più ricca al mondo, con un patrimonio di 16,5 miliardi di dollari[2]. Lo chiamano Bill Gates Africano[3], ed è noto soprattutto come fondatore, presidente e amministratore delegato del Dangote Group, il più grande conglomerato industriale dell’Africa occidentale, che genera un guadagno netto superiore ai 4 miliardi di dollari all’anno e da lavoro ad oltre 30’000 persone[4].

Know your roots

Febbraio 1940: gli abitanti di Kano rientrano a casa dopo la preghiera[5]

Dangote appartiene al gruppo etnico Hausa (uno dei più grandi della Nigeria) ed è nato nel nord paese, nella città di Kano, figlio di una ricca famiglia di commercianti che gestisce un’attività di esportazione di cola e noci macinate. Quando suo padre muore, Aliko ha solo 8 anni, e lui viene cresciuto dal nonno materno, Sanusi Dantata, un famoso commerciante di materie prime, ex direttore della Shell-BP in Nigeria[6]. Dopo aver conseguito una laurea in economia presso la prestigiosa l’Università islamica di Al-Azhar in Cairo, nel 1977 Aliko torna a Lagos e fonda la propria attività. Inizia con il commercio di riso, zucchero e cemento, aiutato inizialmente da suo zio con un prestito di 3000 dollari. Ma ha successo da subito, e reinveste tutti gli utili nell’espansione del suo business. Dal 1980 in poi, il gruppo Dangote diversifica le sue attività e diventa a poco a poco una vera potenza dell’Africa occidentale[7].

Aliko vive a Lagos, è due volte divorziato e padre di tre figlie (Halima, Mariya e Fatimah) e un figlio, adottato, Abdulrahman[8]. Finché è stato vivo, Dangote prendeva tutte le decisioni strategiche con il fratello Sani (morto di malattia nel novembre del 2021[9]), ed ora lo sostituisce la figlia minore Halima[10], attualmente amministratrice della Aliko Dangote Foundation e direttrice esecutiva di Dangote Industries Ltd., ovvero la testa del gruppo. Halima è stata anche direttrice esecutiva di Dangote Flour Mills, dove nel 2019 ha guidato con successo il turnaround e la vendita dell’azienda a Olam International[11]. Prima di allora, è stata direttrice di Nascon Plc, di cui è tuttora direttrice non esecutiva[12]. È la presidentessa del Consiglio di amministrazione del The Africa Center di New York[13], membro del Consiglio di amministrazione di Endeavour Nigeria e membro del Women Corporate Directors (WCD). Halima ha iniziato la carriera alla KPMG e vanta oltre 13 anni di esperienza professionale, oltre a una laurea in Marketing presso l’American Intercontinental University di Londra e un Master in Business Administration presso la Webster Business School[14].

La figlia più piccola, Fatima, nel marzo del 2018 ha sposato Jamilu Abubakar, figlio dell’ex ispettore generale della polizia nigeriana Mohammed Dikko Abubakar – una ceremonia spettacolare alla quale ha partecipato tutto il jet-set africano. Tra gli ospiti c’erano (tra gli altri) Bill Gates, il vicepresidente Yemi Osinbajo, la moglie del presidente Muhammadu Buhari, Aisha, e politici di spicco e imprenditori da tutto il pianeta[15]. Una cerimonia dimostra l’importanza della famiglia Dangote.

Il gruppo Dangote

Dangote Cement Plc in Obajana[16]

La Dangote Sugar Refinery Plc inizia la sua attività nel marzo del 2000 e si occupa della raffinazione e della commercializzazione dello zucchero. Nel 2001, nel porto di Apapa, è entrato in funzione lo stabilimento di raffinazione più grande dell’Africa Sub-Sahariana, il terzo più grande al mondo. Dangote Sugar Refinery importa zucchero grezzo dal Brasile, lo raffina in zucchero bianco arricchito di vitamina A e vende il prodotto con il suo marchio in tutta la Nigeria. La società è quotata alla Borsa nigeriana (NSE) dal marzo 2007 e ha vinto anche alcuni premi come migliore società quotata nel 2007 e nel 2008[17], continuando a crescere in modo costante[18]. Aliko e sua figlia Mariya guidano il Consiglio d’Amministrazione della società[19].

Il gruppo è il principale produttore di zucchero raffinato in Africa ed è quotato alla Borsa nigeriana dal 2010: a partire dal 2020, Dangote Group da solo rappresentava un quinto dell’intera Borsa di Lagos[20]. Da azienda commerciale, il Gruppo Dangote è diventato il più grande gruppo industriale della Nigeria, specie grazie alla Dangote Sugar Refinery, a Dangote Cement e a Dangote Flour[21]. Negli anni ’90, Aliko Dangote si rivolge alla Banca Centrale della Nigeria con l’idea che sarebbe stato meno costoso per la banca permettere alla sua società di trasporti di gestire la flotta di autobus per il personale. La sua proposta viene accolta[22]. Questo accordo ha permesso a Dangote di acquisire una posizione di rilievo anche nel settore dei trasporti. “Ci piace pensare in grande”, ha dichiarato alla CNBC nel 2018[23].

Nel 2000, Dangote acquista, nell’ambito del piano federale di privatizzazione, la sofferente Benue Cement Company (BCC). La BCC gestisce un impianto da 0,9 milioni di tonnellate a Gboko, successivamente potenziato a 2,8 milioni di tonnellate. Un’altra azienda, la Obajana Cement Plc, è stata incorporata nel novembre del 1992 e, quando nel 2002 Dangote Industries la compra, la fabbrica ancora non esiste – la sua costruzione finisce solo nel 2007[24] – e col tempo diventa il principale produttore di cemento d’Africa. Con una capacità produttiva di 51.6 milioni di tonnellate all’anno, la società opera in dieci Paesi africani[25]. Negli anni successivi la fabbrica cresce, e il gigante si espande in altri 10 paesi, tra cui Senegal, Camerun, Etiopia, Zambia, Sierra Leone, Sudafrica[26]. Ad ora è il bene più prezioso del Gruppo[27]. In 9 mesi del 2023, i ricavi del Dangote Cement Group sono in crescita del 28.7% ed hanno raggiunto 1514,6 miliardi di naira nigeriani (1,04 miliardi di dollari)[28].

Ma questi successi non possono essere scevri da controversie. Nell’ottobre del 2022 i funzionari del governo dello Stato di Kogi hanno sigillato il cementificio, asserendo che la sua acquisizione da parte del gruppo Dangote fosse illegale. C’è stata una zuffa, alcuni vigilantes (tuttora non si sa chi li mandasse) hanno sparato, ci sono stati dei morti. Il giorno dopo, il governatore Yahaya Bello ha dichiarato che il governo dello Stato sarebbe stato pronto a negoziare con il Gruppo Dangote non appena l’azienda fosse stata disposta ad ammettere che l’impianto apparteneva allo Stato[29]. La Dangote Cement ha promesso di portare il governo dello Stato in tribunale per l’invasione dell’impianto e l’uccisione dei dipendenti[30]. Ci sono state trattative segrete, perché il governo di Kogi, poiché, in tribunale, Dagote dimostra che il gruppo ha comprato il 100% delle azioni, il terreno e ha pagato le relative tasse, imposte e oneri statali al governo del Kogi da quando ha iniziato la produzione nel 2007 – a quel punto le parti hanno trovato un accordo su base confidenziale[31].

Per evitare guai, Dangote ha per anni evitato di immischiarsi nel trading petrolifero, ma quando alla fine ha deciso di farlo, ha costruito una delle più grandi raffinerie del mondo[32], l’enorme progetto di Lekki Free Trade Zone, situato alle porte della megalopoli di Lagos[33]. Inizialmente la raffineria era prevista nello Stato di Ondo, che offre il suo porto dalle acque profonde, infrastrutture di produzione petrolifera esistenti e la vicinanza alle principali industrie. Le trattative con l’allora Governatore Olusegun Agagu si sono interrotte a causa di accuse di corruzione che hanno coinvolto il suo successore, Olusegun Mimiko, per cui si è preferito andare a Lagos[34].

La raffineria in Ibeju-Lekki, nella Free Trade Zone nello stato di Lagos – la più grande di tutta l’Africa[35]

La raffineria è stata costruita su una palude, e non c’era nessun porto abbastanza grande per accogliere le enormi attrezzature nelle vicinanze, e nessuna strada abbastanza solida da sopportarne il peso – Dangote ha dovuto costruire entrambi, compreso un molo per il quale ha dragato il fondale marino per 65 milioni di metri cubi di sabbia[36]. L’infrastruttura di gasdotti della raffineria Dangote Petroleum è la più grande al mondo, con 1100 chilometri di gasdotto per gestire 3 miliardi di piedi cubi standard al giorno[37]. L’intento è di gestire la raffinazione di tutta la produzione africana di greggio, nonché di parte del greggio proveniente dal Medio Oriente e persino dagli Stati Uniti, con una capacità produttiva di 650’000 barili al giorno. In più produrrà la plastica di cui i 190 milioni di nigeriani hanno bisogno, oltre a 3 milioni di tonnellate di fertilizzanti[38].

La raffineria è destinata a ridurre la bolletta energetica della Nigeria, poiché fino ad oggi il principale produttore di petrolio dell’Africa, che non era capace di raffinare il petrolio che estrae, ha importato la maggior parte del suo fabbisogno di petrolio raffinato[39]. Si sperava in un’inaugurazione per la fine del 2022[40], ma la consegna dei lavori è stata spostata, a causa dei ritardi di costruzione, al maggio del 2023[41]. Solo ora (gennaio 2024) è pronta ad avviare i test di produzione con il primo petrolio, caricato in raffineria a dicembre[42]. Il progetto ha richiesto l’investimento di più di 19 miliardi di dollari[43], nonostante si prevedesse che ne sarebbe costati nove. Ma Dangote è andato fino in fondo. Il 50% lo ha pagato la famiglia, il resto è stato prestato dalle banche[44]. Pochi giorni fa la raffineria Dangote ha ufficialmente avviato la produzione di gasolio e carburante per l’aviazione[45].

Sempre a Lekki, Dangote ha investito 2 miliardi di dollari in un gigantesco impianto di fertilizzanti a base di urea e ammoniaca, che dovrebbe aumentare la produzione agricola del paese e garantirne la sicurezza alimentare. Infine, il miliardario sta ultimando la costruzione del più grande gasdotto sottomarino del mondo, in grado di trasportare 3 miliardi di m3 di gas naturale al giorno. La nuova infrastruttura dovrebbe consentire di recuperare il gas pompato dalle piattaforme petrolifere e finora semplicemente bruciato per mancanza di alternative. L’obiettivo è di “evitare il ricatto da parte degli operatori dei trasporti” creando un mercato locale per il gas naturale[46]. Il complesso comprende anche una centrale elettrica da 435 megawatt, un porto marittimo profondo e un’unità di fertilizzazione[47].

A febbraio 2022 Dangote si avventura anche nell’industria automobilistica e annuncia il completamento dell’impianto di assemblaggio Peugeot in Nigeria, grazie alla collaborazione con il Gruppo Stellantis (la società madre di Peugeot) e con i governi degli Stati di Kano e Kaduna. La nuova azienda automobilistica, la Dangote Peugeot Automobiles Nigeria Limited (DPAN), con sede a Kaduna, ha iniziato le attività assemblando 120 macchine al giorno[48]. Ma questa potrebbe essere l’ultima avventura: parla di ritirarsi e lasciare definitivamente il timone alle figlie[49].

I legami con la politica

Dangote Group attiva anche nel settore automobilistico[50]

Il successo di Aliko non si è limitato al mondo degli affari: nel 2012 ha ricoperto la carica di presidente della Nigeria Stock Exchange (NSE). Nel 2013 è diventato direttore del Corporate Board in Africa[51]. Secondo i suoi critici, la velocità della sua espansione è dovuta agli ottimi rapporti con l’ex presidente Olusegun Obasanjo e con il suo successore Goodluck Jonathan, che l’ha nominato consigliere economico[52]. Questa nomina gli ha permesso di indirizzare le politiche economiche a vantaggio delle sue imprese. Dangote ha finanziato Obasanjo con oltre 2 milioni di dollari[53]. Ha contribuito con 500’000 dollari alla costruzione della Moschea Nazionale sotto l’egida degli “Amici di Obasanjo e Atiku”[54], ed ha pagato milioni di dollari per la Biblioteca Federale[55].

Da quando, nel 2014, ha partecipato al World Economic Forum di Davos, Dangote gode di una rete internazionale senza eguali. È un amico dell’ex primo ministro Tony Blair[56] (la cui moglie, Cherie Blair, siede nel consiglio di amministrazione di Dangote Cement[57]), di Mick Davis, capo del gruppo minerario Xstrata; e, soprattutto, di Bill Gates, che è diventato un ardente sostenitore del miliardario nigeriano da quando le loro rispettive fondazioni hanno unito le forze nella lotta contro la poliomielite e nel miglioramento dei sistemi sanitari in Africa. “Non avrei mai immaginato che Bill sarebbe stato una persona così semplice”, dice spesso Aliko Dangote[58].

Accolto ovunque come un capo di Stato, Dangote è convinto che il futuro della Nigeria risieda nella diversificazione delle sue risorse[59]. Grazie al contesto favorevole, ha fatto tutto il possibile per eliminare la concorrenza nel suo paese, dove controlla il 70% del mercato del cemento, rispetto al 30% del rivale Lafarge-Holcim. In un cablogramma diplomatico rivelato da Wikileaks nel 2007, un diplomatico americano, Brian Browne, ha detto di Aliko Dangote che “non è un caso che molti dei prodotti di cui è vietata l’importazione in Nigeria siano mercati in cui ha interessi”[60].

Nel giugno del 2016, la Banca Mondiale ha pubblicato un rapporto[61] che illustra la graduale eliminazione delle licenze di importazione del cemento da parte del governo nigeriano, un processo iniziato nel 2012, in concomitanza con il sostanziale aumento della produzione di cemento di Dangote in Nigeria. Inoltre, la Banca Centrale della Nigeria ha vietato l’uso di valuta estera per le importazioni di cemento. Il rapporto ha anche evidenziato le licenze estrattive esclusive di Dangote per il calcare e altri materiali utilizzati nella produzione di cemento, che gli garantiscono un monopolio per un periodo previsto di 90 anni, nonostante i suoi impianti di cemento abbiano una vita operativa stimata di soli 50 anni[62].

Si teme che Dangote possa monopolizzare anche il settore petrolifero, considerando il suo dominio nella produzione di cemento e lo stato delle raffinerie pubbliche nigeriane. La costruzione di una raffineria funzionale richiede grandi ricchezze e, dato che la NNPC detiene una partecipazione del 20% nella società di Dangote, sorgono dubbi sulle intenzioni del governo di impegnarsi in un eventuale progetto alternativo. I critici sostengono che, con l’eliminazione dei sussidi per il carburante (che è già successo e ha creato delle polemiche[63]), Dangote cercherà di recuperare il suo investimento, facendo aumentare i prezzi del carburante. Come è già successo con i prezzi del cemento, non appena Dangote ha avuto il monopolio[64].

Aprile 2014: Aliko e la sua figlia minore Halima Dangote al Time 100 Gala di New York City[65]

Nel 2017 sono circolate voci secondo cui Dangote avrebbe preso in considerazione la possibilità di candidarsi alla presidenza della Nigeria per le elezioni del 2019, ma ha optato per una partecipazione al comitato per la campagna di rielezione di Muhammadu Buhari[66]. Una sua candidatura peserebbe, perché ha carisma e parla bene in pubblico, come mostrano le sue ricorrenti apparizioni in televisione[67].

Tuttavia, non è stato tutto rose e fiori per l’uomo d’affari, perché investe sul proprio paese (e, quindi, sul naira) e, quando il complesso dell’economia nigeriana ha fasi negative Dangote perde miliardi[68]. Ma non cambia strategia e, al contrario, aumenta il suo impegno filantropico: nel 2014 ha donato un milione di dollari per fermare la diffusione del virus mortale Ebola nell’Africa occidentale. La donazione fa seguito a precedenti donazioni finanziarie, tra cui 16 milioni di dollari per i soccorsi alle inondazioni nel 2012 e 32 milioni di dollari alla Bank of Industry nigeriana, un ente per la concessione di prestiti alle piccole imprese. Due anni prima aveva donato 2 milioni di dollari al Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite, e nel gennaio 2016 ha collaborato con il fondatore di Microsoft, Bill Gates, in una partnership da 100 milioni di dollari per affrontare il problema della malnutrizione in 11 milioni di bambini della Nigeria settentrionale[69].

Per limitare i danni del COVID-19, dal marzo 2020, la sua Aliko Dangote Foundation (ADF) supporta la popolazione del proprio paese e il vicino Camerun. È la più grande fondazione privata dell’Africa subsahariana, e collabora con i governi statali, le ONG e le agenzie internazionali per sostenere i più deboli[70]. Il presidente dell’Unione africana, Cyril Ramaphosa, ad aprile 2020 lancia una partnership pubblico-privata con AfroChampions, un club di influenti imprenditori co-presieduto da Aliko Dangote[71]: l’obiettivo è raccogliere 400 milioni di dollari in donazioni private.

Nel 2019, Aliko Dangote ha anche donato 20 milioni di dollari per l’apertura dell’Africa Center, costruito a New York, vicino a Central Park, che è presieduto da sua figlia Halima. Il miliardario nigeriano è anche uno dei principali donatori del Barack Obama Presidential Center[72]. Il tycoon fa parte dei consigli di amministrazione internazionali: la banca JP Morgan, la Clinton Health Access Initiative, il Consiglio consultivo di McKinsey, l’International Business Council del World Economic Forum e il Consiglio consultivo di Harvard[73].

Società di comodo nei paradisi fiscali

March 2018: Bill Gates è un ospite al matrimonio di Fatima, una delle figlie di Dangote[74]

Nel 2016, i documenti trapelati dai fiduciari panamensi di Mossack Fonseca hanno collegato Dangote, insieme al fratellastro Sayyu Dantata, ad almeno 13 società di comodo alle Seychelles. Nel 2015, il quotidiano francese Le Monde ha rivelato che Dangote è uno dei proprietari di conti esteri segreti presso la filiale svizzera del colosso bancario HSBC. La stampa ha scoperto, tra l’altro, che Dangote ha nascosto 5,8 miliardi di dollari sui conti della Greenview International Corporation delle Isole Cayman[75]. Dangote l’ha fondata nel 1994 per avere in mano un’importante cifra di contanti per evitare di pagare le tasse sulle nuove acquisizioni, ed è per questo che è stata scoperta: è tuttora tra gli azionisti delle società del gruppo Dangote[76].

Secondo un’indagine del consorzio giornalistico ICIJ, Dangote è azionista della compagnia petrolifera Ovlas Trading SA, registrata nel 2003 nella isola di Niue, nell’Oceano Pacifico[77]. La Ovlas Trading SA opera in Libano ed è stata messa nella lista delle sanzioni OFAC per i suoi legami con il fondamentalismo islamico[78]: una serie di società con lo stesso nome di Ovlas Trading SA è stata registrata alle Seychelles, a Beirut ed a Tortola (Isole Vergini), è apertamente un gruppo di società dei fratelli Tajideen, membri influenti degli Hezbollah[79].

Un’altra società di Dangote è la Petrowest SA Mahe, Seychelles. La famiglia Dangote la controlla tramite la Oil & Gas Co. Ltd Lagos[80], ma il gruppo nega qualsiasi legame con questa società offshore[81]. Dangote ha anche versato 50 milioni di dollari sui conti del Carlyle Sub-Saharan Fund Ltd, basato alle Mauritius. Il Fondo fa parte di The Carlyle Group ed è stato fondato all’inizio del 2012 per raccogliere 500 milioni di dollari, è guidato da un team di esperti africani, e ha sede a Johannesburg, in Sudafrica[82]. Il fondo chiude nel 2014, restituendo ai proprietari quasi 700 milioni di dollari – 40% in più dal target[83]. Dangote detiene il maggior numero di azioni del fondo[84].

I sospetti di corruzione

Settembre 2019: Zouera Youssoufou (direttrice della Dangote Foundation), Aliko Dangote e Bill Gates al Jazz at Lincoln Center di New York City[85]

L’ex governatore della Banca Centrale della Nigeria, Godwin Ifanyichukwu Emefiele è accusato di una frode di 6 milioni di dollari ed è indagato per corruzione. Il 4 gennaio 2024, gli investigatori della EFCC Economic and Financial Crimes Commission hanno perquisito gli uffici del gruppo Dangote alla ricerca di documenti relativi a questa indagine. La EFCC sospetta che Emefiele abbia sostenuto Dangote in alcune speculazioni pilotate sul regime di tassi di cambio. Il gruppo Dangote è solo uno tra 52 aziende sospettate di aver beneficiato della corruzione di Emefiele[86]. Secondo Jim Obazee, un revisore dei conti nominato dal Presidente per indagare sulla Banca Centrale, ha rivelato che Dangote Industries Ltd ha ottenuto benefici illegali per 3,7 miliardi di dollari speculando sul ribasso del naira. In risposta, Dangote ha dichiarato di aver rimpatriato, tra il 2010 e il 2018, 576 milioni di dollari per garantire la liquidità della banca centrale[87].

Così nel novembre 2023, il gruppo BUA, guidato dal miliardario Abdul Samad Rabiu – il rivale principale di Dangote nel commercio di zucchero e cemento, ha accusato Aliko di aver sfruttato le connessioni politiche per continui traffici illegali[88] – e Dangote ha reagito accusando Rabiu di costruire fake news contro Dangote e le sue aziende[89]. Aliko Dangote dice di collaborare con EFCC nell’investigazione e di aver consegnato tutti i documenti richiesti, in modo da evitare dissapori con l’attuale presidente Bola Tinubu[90].

Non è la prima volta che i due giganti si scontrano, BUA insiste che Dangote ha sempre cercato di distruggere il suo marchio con il sostegno di alti funzionari governativi. Tutto è cominciato nell’agosto del 1991, quando BUA operava nel trading di materie prime. BUA era una delle poche società ad avere delle scorte di zucchero e in quel periodo Dangote ha contattato Rabiu per acquistarlo, pagandolo con un assegno scoperto[91].

Secondo Rabiu, all’inizio degli anni 2000 era lui ad avere l’appalto per la più grande raffineria di zucchero del paese, ma il presidente Obasanjo gliel’avrebbe revocata per darla illegalmente a Dangote, dando a BUA solo 24 ore per liberare il terreno. Anni dopo, Dangote avrebbe chiesto l’aiuto della politica per bloccare le attività della BUA Cement a Okpella[92]. Nel 2020, BUA Cement accusato Dangote Cement di bloccare l’accesso alla sua cava di calcare nello Stato di Edo. In risposta, Dangote accusa la BUA Sugar Refinery di alterare illecitamente i prezzi. L’anno successivo, BUA sostiene che la Dangote Sugar Refinery ha organizzato un attacco al suo zuccherificio di Port Harcourt, inviandovi degli sgherri che hanno distrutto la fabbrica e malmenato i lavoratori[93].

Per placare l’escalation di tensione, il Nigerian Northern Elders Forum, nel novembre del 2023, ha invitato tutti alla moderazione sui prezzi del cemento. BUA lo ha accolto: “Costruiamo, non combattiamo. Coltiviamo, non conquistiamo. Anche se possiamo condividere il mercato, non dobbiamo necessariamente condividere la malizia”[94]. Si attende una reazione ufficiale del gruppo Dangote. In ogni caso, la vitalità del settore industriale nigeriano dimostra che l’Africa è cambiata, che esiste un’imprenditoria solida ed efficiente che è in grado di battere la concorrenza delle multinazionali. Proprio per questo motivo, crediamo sia giusto fissarsi in memoria questo nome – perché Dangote, nel frattempo, sta preparando lo sbarco nell’Unione Europea per il suo zucchero ed il suo cemento, a prezzi assolutamente competitivi con quelli praticati da noi.

[1] Bloomberg Billionaires Index – Aliko Dangote
[2] Bloomberg Billionaires Index
[3] Aliko Dangote, le Bill Gates africain | Les Echos
[4] Bloomberg Billionaires Index – Aliko Dangote
[5] https://twitter.com/arewahistory/status/830881606307106817?lang=da
[6] 5 Facts About Africa’s Richest Man, Aliko Dangote (southernafrican.news) ; Aliko Dangote, le Bill Gates africain | Les Echos
[7] Aliko Dangote: All you need to know about the man who wants to buy Arsenal | London Evening Standard | Evening Standard ; 5 Facts About Africa’s Richest Man, Aliko Dangote (southernafrican.news) ; Aliko Dangote, le Bill Gates africain | Les Echos ; Aliko Dangote – Welcome to Dangote Cement Plc
[8] Aliko Dangote, Africa’s richest man, on his ‘crazy’ $12bn project (ft.com)
[9] Sani Dangote era anche proprietario di Dansa Foods Limited, Dansa Energy, Sagas Energy Limited, Bulk Pack Services Limited, Dansa Agro Allied Limited e Dangote Farms Limited, see more : Sani Dangote dies: Aliko Dangote brother Sani, Vice President of Dangote Group don die – BBC News Pidgin ; Dangote loses younger brother, Sani (vanguardngr.com)
[10] Aliko Dangote, le Bill Gates africain | Les Echos
[11] Olam International submits binding offer to acquire Dangote Flour Mills Plc in Nigeria (olamagri.com)
[12] Halima Aliko Dangote | NASCON
[13] The Africa Center (TAC) di New York è un centro unico nel suo genere che offre una porta d’ingresso lungimirante per l’impegno con l’Africa, comprendendo politica, affari e cultura. Official website: The Africa Center
[14] Halima Aliko-Dangote – Welcome to Dangote Cement Plc ; Halima Aliko Dangote | NASCON
[15] PHOTOS: Bill Gates attends wedding of Aliko Dangote’s daughter in Nigeria – Matooke Republic
[16] Obajana Controversy: Kogi Drags Dangote To Court – Business – Nigeria (nairaland.com)
[17] Dangote Sugar Refinery Plc (DSR) – AGE (African Growing Enterprises) File – Institute of Developing Economies (ide.go.jp)
[18] Dangote Sugar Refinery PLC, DANGSUGAR:LAG summary – FT.com
[19] Official website: About Us – Welcome to Dangote Sugar Refinery Plc
[20] Aliko Dangote, le Bill Gates africain | Les Echos
[21] Aliko Dangote – Nigerian Billionaire and Philanthropist (foundationguide.org)
[22] Aliko Dangote – Nigerian Billionaire and Philanthropist (foundationguide.org)
[23]  Aliko Dangote, le Bill Gates africain | Les Echos
[24] Official website: Our History – Welcome to Dangote Cement Plc
[25] Official website: About Us – Welcome to Dangote Cement Plc
[26] Our History – Welcome to Dangote Cement Plc ; DCP-9M-2023-Result-Statement-.pdf (dangotecement.com)
[27] Africa’s Richest Man, Dangote Ventures Into Automobiles (investorsking.com)
[28] PowerPoint Presentation (dangotecement.com)
[29] Just In: Kogi moves to recover Obajana Cement from Dangote – Vanguard News (vanguardngr.com)
[30] What We Know so Far About Dangote Cement and Kogi State Debacle – Legit.ng
[31] Update on Obajana Cement Plant – Welcome to Dangote Cement Plc
[32] Aliko Dangote: All you need to know about the man who wants to buy Arsenal | London Evening Standard | Evening Standard
[33] Aliko Dangote, le Bill Gates africain | Les Echos
[34] Nigeria: Will Dangote’s Refinery Turn Nigeria’s Expensive Oil Habit Into a Blessing? – allAfrica.com ; Dangote refinery: I never demanded gratification or benefits for location in Ondo ― Mimiko (tribuneonlineng.com)
[35] Have You Seen Dangote’s Refinery In Lekki? You Need To See These Pictures (ghgossip.com)
[36] Aliko Dangote, Africa’s richest man, on his ‘crazy’ $12bn project (ft.com)
[37] The audacity of Dangote, By Simbo Olorunfemi (premiumtimesng.com)
[38] Aliko Dangote, Africa’s richest man, on his ‘crazy’ $12bn project (ft.com)
[39]  Aliko Dangote, le Bill Gates africain | Les Echos
[40] Nigeria, la raffineria di Dangote sarà attiva entro la fine dell’anno | Rivista Africa (africarivista.it)
[41] Buhari finally inaugurates Dangote refinery | TheCable ; Aliko Dangote launches $20 billion refinery to revive Nigeria’s oil industry | CNN Business
[42] Nigeria: raffineria di petrolio finanziata dal magnate Dangote pronta ad avviare test per la prooduzione | Agenzia Nova ; Nigeria inizia a caricare petrolio nella nuova raffineria di Dangote – Sicurezza Internazionale ; Dangote Oil Refinery Prepares For Operation With Two Million Barrels Of Crude Delivery | Investors King
[43] Nigeria, la raffineria di Dangote sarà attiva entro la fine dell’anno | Rivista Africa (africarivista.it)
[44] The audacity of Dangote, By Simbo Olorunfemi (premiumtimesng.com)
[45] Dangote Refinery Commences Production Of Diesel And Aviation Fuel | Investors King
[46] Aliko Dangote, le Bill Gates africain | Les Echos
[47] Nigeria commissions Dangote Refinery in bid to end fuel imports | Oil and Gas News | Al Jazeera
[48] Africa’s Richest Man, Dangote Ventures Into Automobiles (investorsking.com)
[49] Aliko Dangote, Africa’s richest man, on his ‘crazy’ $12bn project (ft.com)
[50] Africa’s Richest Man, Dangote Ventures Into Automobiles (investorsking.com)
[51] 5 Facts About Africa’s Richest Man, Aliko Dangote (southernafrican.news)
[52] Aliko Dangote, le Bill Gates africain | Les Echos
[53] 5 Ways Aliko Dangote Owns Nigeria (businesselitesafrica.com)
[54] Aliko Dangote: Political Influence and Deals with the Nigerian Govt (businesselitesafrica.com)
[55] Group wants Obasanjo prosecuted over Presidential Library donations, others | Premium Times Nigeria (premiumtimesng.com)
[56] Aliko Dangote, Africa’s richest man, on his ‘crazy’ $12bn project (ft.com)
[57] Aliko Dangote, Africa’s richest man, on his ‘crazy’ $12bn project (ft.com)
[58] Aliko Dangote, le Bill Gates africain | Les Echos
[59] Aliko Dangote, le Bill Gates africain | Les Echos
[60] Aliko Dangote, le Bill Gates africain | Les Echos
[61] Breaking down barriers. Unlocking Africa’s potential through vigorous competition policy. World Bank Group. June 2016, see more: World Bank Document
[62] Breaking down barriers. Unlocking Africa’s potential through vigorous competition policy. World Bank Group. June 2016, see more: World Bank Document, p. 98
[63] RMAFC backs subsidy removal, says it’s long overdue – Economy FootPrint ;
[64] Nigeria: Will Dangote’s Refinery Turn Nigeria’s Expensive Oil Habit Into a Blessing? – allAfrica.com ; World Bank Document p. 105
[65] Aliko Dangote: All you need to know about the man who wants to buy Arsenal | London Evening Standard | Evening Standard
[66] Aliko Dangote: Political Influence and Deals with the Nigerian Govt (businesselitesafrica.com)
[67] Aliko Dangote: Political Influence and Deals with the Nigerian Govt (businesselitesafrica.com)
[68] Aliko Dangote: All you need to know about the man who wants to buy Arsenal | London Evening Standard | Evening Standard
[69] Aliko Dangote: All you need to know about the man who wants to buy Arsenal | London Evening Standard | Evening Standard ; 5 Facts About Africa’s Richest Man, Aliko Dangote (southernafrican.news) ; Aliko Dangote, le Bill Gates africain | Les Echos
[70] 5 Ways Aliko Dangote Owns Nigeria (businesselitesafrica.com)
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[75] Paradise Papers: Huge chunk of Dangote’s fortune now kept in tax haven | Premium Times Nigeria (premiumtimesng.com)
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[82] Paradise Papers: Huge chunk of Dangote’s fortune now kept in tax haven | Premium Times Nigeria (premiumtimesng.com)
[83] The Carlyle Group Closes Carlyle Sub-Saharan Africa Fund at almost $700 million | Carlyle ; Carlyle closes sub-Saharan Africa fund at $698m (ft.com)
[84] Paradise Papers: Huge chunk of Dangote’s fortune now kept in tax haven | Premium Times Nigeria (premiumtimesng.com)
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[86] In Nigeria, Aliko Dangote is now embroiled in the Central Bank scandal – The Africa Report.com ; Nigeria’s Dangote Group attacks corruption watchdog after raid on HQ
[87] Nigeria: Probe of Emefiele’s FX deals pits Dangote against BUA – The Africa Report.com ; Aliko Dangote 1 on Nexis, p.68-70
[88] Dangote, BUA’s destructive trade war – Tribune Online (tribuneonlineng.com)
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[91] Clash Of Titans: Aliko Dangote, Abdulsamad Rabiu Resume Hostility. – Free Online Library (thefreelibrary.com)
[92] Nigeria: Probe of Emefiele’s FX deals pits Dangote against BUA – The Africa Report.com ; Aliko Dangote 1 on Nexis, p.68-70 ; Clash Of Titans: Aliko Dangote, Abdulsamad Rabiu Resume Hostility. – Free Online Library (thefreelibrary.com)
[93] Dangote, BUA’s destructive trade war – Tribune Online (tribuneonlineng.com)
[94] Nigerian elders urge restraint in Dangote-Rabiu business conflict for stability (billionaires.africa) ; Clash Of Titans: Aliko Dangote, Abdulsamad Rabiu Resume Hostility. – Free Online Library (thefreelibrary.com)

TAG: Aliko Dangote, beneficenza, Bill Gates, Dangote, grande industria, ICIJ, Lagos, nigeria, offshore, paradisi fiscali, raffineria
CAT: Africa, Grandi imprese

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