Arriva in Italia Spotlight, il film sull’inchiesta del Boston Globe

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10 Febbraio 2016

Un gruppo di giornalisti specializzati in inchieste, un giornale di una città di provincia, Boston, grande per intenderci piu’ o meno quanto Bologna.

Un argomento di quelli che scottano e che vanno trattati con grande tatto: la pedofilia. Su cui per anni l’ombra è stata ben piu’ grande di un velo.

Racconta tutto questo Spotlight, la pellicola pluripremiata con  un cast di primissimo piano che esce nelle sale italiane il prossimo 18 febbraio.

http://https://www.youtube.com/watch?v=fF5e35u_LNc

Spotlight è prima di tutto un film sul mestiere del giornalismo: spiega infatti molto bene la genesi di un lavoro in cui la squadra è coro e solisti. C’è un direttore convinto che sia il momento di indagare su qualcosa che tutti in città sapevano ma che nessuno aveva il coraggio di dire. C’è un capo, coordinatore dei solisti, responsabile e ponderato. Che saprà capire il momento giusto e il modo giusto in cui pubblicare gli articoli di denuncia. C’è il solista, appunto, il cane sciolto che freme perché la verità venga a galla, che si scontra anche con i colleghi, nel rispetto reciproco di un lavoro che solo se fatto insieme è fondamentale. C’è il giornalista pacato, quello che oggi chiameremmo l’esperto dei “data” perché dal banale incrocio di alcune notizie dagli annuari diocesani scopre che la copertura dei preti pedofili era diventato ormai un vero e proprio sistema. C’è la figura femminile, quella che guarda in faccia le vittime, che sopporta il senso di schifo crescente per quello che le viene raccontato in un contesto familiare in cui nell’istituzione-chiesa ancora i sui parenti ci credono.

La vicenda della pedofilia a Boston è stata una pagina tragica della Chiesa non solo americana. Il compito che da allora ad oggi il pastore che venne designato proprio per mettere fine al sistema e liberarne la città, il francescano Shean O’Malley non ha mai perso occasione fin  dal suo discorso di insediamento di ricordare e praticare è stato  proprio il cammino di riconciliazione e di recupero di fiducia nei confronti dei fedeli.

Il film, girato nella vera  redazione del giornale, con la collaborazione dei reali giornalisti del team Spotlight, si inserisce proprio in questo filone di emersione della verità per la liberazione dall’ombra terribile delle violenze perpretrate per anni nel silenzio piu’ assurdo e nel sistema di accondiscendenza che le proteggeva.

Il dialogo tra Rachel Mc Adams e Mark Ruffalo posto quasi nel finale della pellicola racchiude proprio questo stupore per l’incoscienza con cui quel che è stata una delle piu’ grandi inchieste degli ultimi 20 anni, per anni erano rimaste 20 righe in cronaca locale. Stupore che racchiude la necessità di liberazione dal male per aprirsi alla salvezza.

In cui ogni tanto anche il giornalismo, come in questo caso, con i compiti ed i ruoli che ha, può dare il suo importante contributo. Soprattutto se praticato con metodo, gioco di squadra, rigore e passione.

Spotlight verrà presentato in anteprima gratuita a Roma in evento promosso da Dig Awards il giorno di uscita, 18 febbraio, alle  10.30 presso il Cinema Fiamma di Roma. Parteciperanno al dibattito che verterà sulla produzione dell’inchiesta,  Andrea Scrosati, vice presidente programming di Sky, Andrea Purgatori e John Goetz, responsabile del team investigativo di ARD e Der Spiegel, moderati da Alberto Nerazzini.

 

TAG: boston, cinema, giornalismo d'inchiesta, Marc Ruffalo, Pedofilia, Rachel Mc Adams, spotlight
CAT: Cinema

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