David Lynch, Meditazione Trascendentale e Campo Unificato

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11 Ottobre 2022

Caro G,

Ti ringrazio per la tua lettera in cui apri il confronto sul tema “David Lynch, Meditazione Trascendentale e Campo Unificato”.

Per approfondire l’argomento ho letto Catching the Big Fish (che avevo sul comodino), ho visto Lost Highway (che mi mancava) ed ho rivisto Mulholland Drive ed il documentario David Lynch — Meditation, Creativity, Peace, Documentary of a 16 country tour.

Partirei dal concetto di “Campo Unificato”. Innanzitutto, mi sono raramente imbattuto in questa dicitura nei miei anni di studi (in fisica). Di solito la dicitura utilizzata è “TOE” (Theory of Everything) o, più tecnicamente, “Quantum Gravity”. Mi sembra di capire che questo Campo Unificato sia il campo alla base di una futura TOE, ovverosia una teoria in grado di spiegare e riunire in un quadro coerente tutti i fenomeni fisici conosciuti. Un po’ di lavoro in tal senso è già stato fatto. Delle quattro interazioni fondamentali conosciute (quattro “campi”), due sono state unificate. Negli anni ’60 del secolo scorso si è riusciti a dimostrare che l’interazione elettromagnetica e la forza nucleare debole sono manifestazioni diverse di un’identica forza, più fondamentale, che è la forza elettrodebole. Le due forze appaiono distinte a basse energie, ma sono unificate alle alte energie che si vengono a creare all’interno degli acceleratori di particelle o nei primi istanti di vita dell’universo. Quando nel documentario Meditation, Creativity, Peace, David Lynch fa riferimento alla “Rottura Spontanea di Simmetria”, si riferisce al fatto che una forza che appare unitaria ad alte energia può spezzettarsi in forze apparentemente distinte ad energie più basse, “spontaneamente”, ovverosia con l’espansione dell’universo e la diminuzione della densità di energia. Il nome tecnico di questo fenomeno è “Meccanismo di Higgs”. L’idea alla base della TOE è che alle più alte energie tutte le forze siano unificate, il che implica che le leggi della meccanica quantistica devono essere riconciliate con quelle della gravità. La TOE al momento è una splendida speculazione.

Quando David Lynch utilizza il Campo Unificato per spiegare le sensazioni provate durante una sessione di Meditazione Trascendentale, lo fa affidandosi all’analogia. Analogamente al fatto che spostandosi verso le alte energie tutti i campi sono unificati in un campo finissimo e puro, spostandosi verso le profondità della propria coscienza si può raggiungere un posto altrettanto beato, dove tutti gli elementi della vita appaiono nella loro essenza. Questo però non vuol dire che il campo unificato della fisica e il luogo della coscienza siano la stessa cosa. Quando si usa l’analogia, quasi sempre lo si fa mettendo a confronto ambiti completamente separati. Credo che Lynch utilizzi questa analogia per corroborare una tesi spirituale (e quindi soggettiva) con una spiegazione a suo parere scientifica (e quindi oggettiva). Pare poi allettante l’idea che la coscienza dell’uomo possa entrare in contatto con un campo perfetto venutosi a creare al momento della creazione dell’universo, se non antecedente ad esso. È possibile che questo punto di contatto esista ma è anche possibile che si tratti di una fantasticheria. Non mi piace quando Lynch parla dell’argomento come se fosse depositario di una verità finale. Mi sembra un esempio di hybris e di fanatismo. Credo che l’unico modo di scoprire la nostra realtà soggettiva sia di praticare la meditazione trascendentale in prima persona. Lynch è allo stesso tempo un grandioso promotore ma anche un pessimo ambasciatore delle proprie idee.

Credo che ci siano connessioni (o analogie?) più sottili tra fisica e misticismo, che vanno ben oltre l’uguaglianza “Campo Unificato = Coscienza Pura”. Una di queste è l’energia del vuoto. Secondo la fisica moderna, il vuoto non è davvero vuoto, ma ha una densità di energia dovuta all’annichilazione continuo di coppie di particelle e antiparticelle. Queste coppie escono dal “nulla”, per un istante diventano “qualcosa” (ad esempio, una coppia elettrone-positrone) e nel nulla ritornano. Grazie a questo meccanismo, tutte le particelle conosciute possono apparire “virtualmente” il qualsiasi punto dell’universo, in ogni istante, in eterno. Per questa ragione, quando si studia matematicamente l’interazione tra un fotone ed un elettrone, si deve tenere in conto non solo il modo in cui i due interagiscono tra loro, ma anche il modo in cui interagiranno (e lo faranno senz’altro) con tutte le particelle virtuali che salteranno fuori dal “vuoto”. Questo stesso meccanismo permette di speculare sull’evaporazione dei buchi neri. Quando una coppia particella-antiparticella “virtuale” viene a crearsi sull’orizzonte degli eventi, può capitare che una venga attratta dal buco nero, mentre l’altra ne fugge (“evapora”). Se ciò succede, le due particelle non potranno riunirsi per diventare di nuovo “nulla” ma saranno per sempre “qualcosa”, seppur in due porzioni dello spazio-tempo disgiunte. Credo che questa descrizione della realtà si avvicini agli insegnamenti buddhisti, “La forma è il vuoto, il vuoto è la forma”. Immagino che considerazioni simili si trovino anche nei Veda, a cui Lynch fa ripetutamente riferimento. Non conosco quel testo per cui non sono in grado di commentare.

Mi chiedi di consigliarti un testo scientifico per approfondire il Campo Unificato e mi descrivi le tue conoscenze matematiche. Non credo che servano conoscenze matematiche per accedere agli argomenti di cui stiamo discutendo se accettiamo di farlo attraverso le interpretazioni disponibili. La conoscenza tecnica di un argomento diventa indispensabile nel momento in cui si ha un’intuizione su una sua nuova interpretazione e la si vuole sottoporre al vaglio della verità. Tutti i principi fondamentali della fisica a mio avviso possono essere fruiti a parole o attraverso diagrammi. Le equazioni sono utili agli specialisti per dimostrare che tali parole hanno un fondamento. È vero che in alcuni casi si è scoperta un’espressione matematica e solo in seguito è fiorita una discussione intorno alla sua interpretazione. Questo è il caso della funzione d’onda della meccanica quantistica.

Per un esempio di come si possa capire la fisica “a diagrammi”, suggerisco di cercare risorse online a proposito dei “diagrammi di Feynman”, che spiegano la questione dell’interazione tra le particelle reali ed il vuoto (di cui sopra). Per capire la meccanica quantistica “a parole”, suggerisco i primi capitoli di The Feynman Lectures on Physics, Volume III — Quantum Mechanics. Infine, per capire come una nuova interpretazione di una disciplina consolidata possa farsi strada suggerisco Helgoland: Making Sense of the Quantum Revolution di Carlo Rovelli. Rovelli negli anni ’90 ha formulato un’interpretazione nuova della meccanica quantistica, la “Meccanica Quantistica Relazionale” (MQR), secondo cui non esiste un resoconto privilegiato, “reale” della realtà, ma diversi osservatori possono dare diversi resoconti veritieri dello stesso fenomeno.

Credo che questo “relativismo estremo” offerto dalla MRQ possa essere utilizzato non solo per capire la realtà fisica in cui viviamo, ma anche per riconciliare le varie scuole di pensiero intorno a David Lynch. Esistono diverse chiavi di lettura dei suoi film (“a molti mondi”, “junghiana”, “freudiana”, “onirica”, “vedica”) e nessuna di esse è migliore delle altre. Ognuna di esse è “reale” per chi la propone. Allo stesso modo, all’interno dei suoi film i diversi personaggi si trovano spesso a fare esperienze incompatibili tra loro, ed il compito del fruitore non è decidere cos’è “vero”, perché tutto è “vero”, perché non esiste una realtà oggettiva.

La mia interpretazione soggettiva — “vera” — dei film di David Lynch è che questi siano frutto di un’idea coerente che si forma nella testa del regista a partire da un sentimento-colore primario (non a caso, i suoi trascorsi da pittore) e da elementi aleatori. Nel suo libro Catching the Big Fish, Lynch dice: “Sarebbe bello se un film arrivasse tutto in un pezzo. Ma per me arriva a piccoli frammenti. Il primo frammento è come la Stele di Rosetta. È il pezzo del puzzle che indica gli altri. È un pezzo pieno di speranza. In Blue Velvet, sono state labbra rosse, prati verdi e la canzone ‘Blue Velvet’ di Bobby Vinton. Il pezzo successivo era un orecchio mozzato in un campo. Ecco tutto”. A partire da questi elementi aleatori, Lynch crea in un primo momento una trama classica, che va poi a distorcere (rendendola irriconoscibile) utilizzando elementi simbolici e la tecnica cinematografica.

Nel caso di Mulholland Drive, la mia interpretazione “vera” è che [spoiler] la prima parte del film descriva un sogno o un’allucinazione, narrato con il linguaggio visivo della veglia, mentre la seconda parte descriva la realtà dei fatti, narrata con il linguaggio del sogno o dell’allucinazione. Questa “inversione dei linguaggi” insieme al fatto che la parte del sogno occupi gran parte del film anziché esserne un’appendice, sono due magnifiche innovazioni cinematografiche. Nella prima parte di Mulholland Drive, Betty / Diane Selwyn (Naomi Watts) essenzialmente immagina di essere un’attrice di successo capace di sedurre Rita / Camilla Rhodes (Laura Harring), mentre nella seconda parte torna alla realtà dei fatti, dove è un’attrice fallita spinta in una profonda depressione dalla sua relazione fallita con Camilla.

Lost Highway parla anch’esso di una riscrittura di una realtà infelice. Fred è un sassofonista squattrinato e dalla scarsa libido che sposa la ricca e seducente Renee senza porsi domande sul suo passato, invitando così il male (Mystery Man) nella propria casa. Quando scopre che la moglie è invischiata nella produzione di video pornografici “dove la gente viene ammazzata”, commissiona l’assassinio del suo produttore / magnaccia, Mr. Eddy. L’assassinio non va a buon fine e Mr. Eddy si vendica costringendo Fred ad uccidere la propria moglie mentre viene ripreso da una telecamera. La seconda parte del film presenta un’allucinazione che Fred ha in prigione. Fred non è più Fred. È Pete, un giovane meccanico con una vivace vita sessuale che finisce immancabilmente per venire sedotto da Renee e per portare a termine l’assassinio di Mr. Eddy in prima persona. Fred ha riscritto i fatti così come avrebbe voluto che si svolgessero.

Visti sotto questa luce, Mulholland Drive e Lost Highway diventano variazioni sul tema. Si potrebbe dire che i due film sono “unificati” ad alte energie. È possibile che ad energie (leggasi: chiavi di lettura) più alte anche Eraserhead e Inland Empire diventino un tutt’uno, che questi quattro film, queste quattro forze, facciano parte di una Theory of Everything.

Per concludere, nella mia realtà soggettiva a basse energie, non unificata, credo che David Lynch non debba essere visto come figura escatologica capace di attingere all’essenza della vita e di darcene un assaggio attraverso la sua opera. David Lynch è un regista formidabile, un innovatore, un creatore di un mondo (legato ai suoi sentimenti-colori primari, come Goya). Ma sopra ogni cosa David Lynch è un mago, e come ogni mago non accetta di discutere i suoi film (per non rivelare il trucco).

Un abbraccio.

TAG: David Lynch, fisica, meditazione
CAT: Cinema, Filosofia

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