Festival Ouverture 2015 – Officina Teatro – San Leucio – 2° giornata

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23 Settembre 2015

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Proseguono le #emozioni qui a #SanLeucio, al Festival Ouverture 2015. Prendiamo in prestito le parole del Direttore artistico Michele Pagano: “una delle caratteristiche del Festival è la contemporaneità delle performance. Molte, oltre che concatenarsi, si sovrappongono. Mi piace pensare lo spettatore immerso in questo brodo primordiale, a contemplare i mille inneschi chimici che danno corpo a quella che chiamiamo “espressione” – la traduzione del sentimento in gesto o parola.”

Nella seconda giornata, lungo il corso del Viale degli Antichi Platani si sono susseguite le performance e le installazioni di HABITAT(I) | spazi artistici per un non-uso domestico. Da un marciapiede all’altro voci, tendini e sinergie costellano gli sguardi curiosi dei passanti: è incredibile notare come si riesca senza difficoltà a passare da una storia ad un’altra, trovandone in ciascuna tracce del proprio vissuto e riscoprendo verità spesso sopite e per i più inesplorate. “Qual è il mio dentro? Qual è il mio fuori?”. Lo spettatore entra ed esce, quasi chiedendo il permesso, da abitazioni differenti, ma tutte unite dall’elettrica sensibilità di chi le occupa. Vibrazioni e sentimenti smuovono le cortecce degli alberi che si prestano gentilmente a cornici di questo percorso avente un inizio fisico esterno e molteplici destinazioni interiori.

Nutrite di visitatori sono state anche le due mostre d’arte MATERIA MARIONETTA E CORPO di Caterina Stillitano e Antonia D’Amore e CONFESSIONI VISIVE | SEQUENZE PER UNO SPETTACOLO INESISTENTE del fotografo Luca Sorbo. Nella prima si raccontano anatomie di corpi con pelli di tessuti e fili al posto di articolazioni: vi è senza dubbio una smisurata autenticità nel moto decelerato di una marionetta, nelle stoffe e nelle cartapeste di chi le veste. Nella seconda la fotografia (s)confessa, denuda e stravolge l’ordinario per tradurlo in poesia visiva: ogni finestra invita chiunque osservi ad affacciarsi sulle introspezioni di un dettaglio spesso sfuggente.

Verso sera riscuote un grande successo Conferenza tragicheffimera -sui concetti ingannevoli dell’arte, una produzione della Compagnia Carullo-Minasi di Messina, libera reinterpretazione de “La situazione dell’artista” da il “Teatro della morte” di T. Kantor (di cui quest’anno si celebra il centenario della nascita). Il monologo di e con Cristiana Minasi, vincitore del Premio E45 Napoli Fringe Festival 2013, ci è apparso un elogio al microcosmo poetico della quotidianità, una riscoperta del prezioso baule dell’infanzia al di là del galateo precostituito dell’età adulta. Un carillon fa da sottofondo allo svelamento, operato dall’arte e dall’autoironia, degli inganni e delle sovrastrutture di una realtà resa illusione. Come si riacquistano le ali? L’attrice ripercorre a ritroso il Fedro di Platone: non più la pesante caduta dell’anima fanciulla nella prigionia del corpo, ma il ritrovamento di tutto nella perdita. Paradossalmente lo smarrirsi, alle volte, porta a ritrovare il cammino: cercare non fuori di sé, ma dentro di sé.

Oggi la giornata è ricca di impegni: #PugliaOff vi farà vivere il #Festival minuto per minuto anche da casa.
Appuntamento a domani con il #diariodibordo della terza giornata di #Ouverture 2015.

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di Antonella Leone

TAG: arte, attori, Balab, Bando cheFare, Caserta, Cultura, Danza, Drammaturgia, Festival, Formazione, registi, rete, San Leucio, spettacolo, teatro
CAT: enti culturali, Teatro

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