RosGos racconta il nuovo album “Circles”

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23 Maggio 2022

RosGos esce con il nuovo album “Circles” per la veneta Beautiful Losers. Il disco è un mix di indie rock e post wave oscura, eterea che lascia spazio a synth e ad un letterale viaggio per l’ascoltatore. Le tracce non sono mai monotone e anzi catturano l’attenzione lungo tutto l’ascolto. Scrittura e produzione lavorano all’unisono per essere fautrici di questo buono (e raro) equilibrio di intenti pratici musicali. Musica sentita nel senso della genuinità con cui è composta, ricomposta, suonata e registrata. Un’ottimo seguito che alza il livello rispetto al già buono “Lost in the Desert” di due anni fa.

Queste sono le parole che uso per descrivervi Circles dopo un primo giro di ascolti, ai quali sono seguiti quest’intervista a Maurizio, in arte RosGos. Vi consiglio di ascoltare per bene l’album e leggere quanto ci ha detto per raccontarci la sua nuova avventura artistica.

1) Come domanda iniziale vorrei chiederti della copertina. Da dove viene? A me, ad esempio, ha ricordato molto, fin da subito, Le Montagne della Follia lovecraftiane.

Prima di tutto grazie per l’accostamento alla copertina del libro di Lovecraft. Libro che tra l’altro non ho mai letto e che quindi mi spingi a recuperarlo.
La copertina è stato un parto non facilissimo ma alla fine io e Andrea Liuzza di Beautiful Losers abbiamo trovato l’immagine che ci è sembrata fin da subito perfetta.
Racchiude quel senso di estrema solitudine che in parte volevo venisse rappresentata. L’infermo me lo immagino difatti così, non caotico, ma con l’uomo da solo, a fare i conti con te stesso. E poi quella distesa di ghiaccio. Quel ghiaccio, somma punizione di Dante, con i dannati nel lago del Cocito al cospetto di Lucifero.
Ecco quindi la scelta della copertina: ghiaccio e solitudine.

2) Noto un passaggio di sound dal precedente Lost in the Desert a Circles. Come mai questi riferimenti maggiormente votati ai synth? Ascolti nuovi, artisti di riferimento o episodi esistenziali?

Semplicemente in me ci sono molte anime musicali. Amo il cantautorato folk, gotico, alla Wovenhand per intenderci, ma amo molto altro. Ho un’età che nel corso dei decenni mi ha consentito di appassionarmi alla new-wave, al dark, al grunge, all’indie rock, e quindi ovviamente dentro me si mischia tutto e quando compongo, inevitabilmente, tutte queste anime influiscono.  Generalmente la parte della prima ballerina è stata sempre assegnata alla chitarra. Con Circles ho voluto sperimentare qualcosa per me assolutamente nuovo, ossia tutta quell’elettronica che generalmente lasciavo molto indietro l’ho voluta spostare avanti, fianco a fianco alla chitarra. Io e il Toria, il produttore, ci abbiamo lavorato per molti mesi, titubanti e insicuri inizialmente, ma poi siamo sempre stati più convinti della scelta fatta. Oggi possiamo senz’altro affermare che siamo soddisfatti e orgogliosi del risultato finale.

Maurizio in arte RosGos

3) Dalla comunicazione social, mi pare di aver capito che Circles abbia avuto una lavorazione intesa (in senso positivo). Ci potresti dire come è avvenuto questo processo creativo?

In effetti è stata una lavorazione lunga. Il processo creativo parte sempre dalle mie bozze che non sono altro che melodie cantate alla chitarra acustica.
Io e il Toria (il produttore) abbiamo fatto una scelta e con quelle 9 bozze abbiamo lavorato per tanti mesi per vestirle con quegli abiti per noi assolutamente nuovi, cercando di accantonare un filino le chitarre affiancandole con l’elettronica, ovviamente cercando di non snaturare troppo il progetto iniziale. Quando la produzione e il missaggio erano a buon punto mancavano i miei testi.
Da lì l’idea di assegnare ad ogni brano un girone dell’inferno dantesco. L’idea dei peccati è venuta quindi strada facendo e non alla stesura dei brani stessi.

4) Tornando sul discorso visivo, i due video di lancio per i singoli Lust e Fraud mettono in scena scenari eleganti e dark, i quali mi hanno ricordato le vibes di VVitch di Robert Eggers (ora al cinema con The Northman). Ci spieghi come sono nati e la loro realizzazione (regista, attori e luoghi ecc..)?

I video sono assolutamente il frutto dell’immaginazione di Andrea Liuzza, capo della Beautiful Losers ma anche videomaker apprezzatissimo.
Non ho voluto assolutamente condizionarlo e anzi, l’ho spronato a dare vita al proprio immaginario senza restare per forza legato al mio testo.
Nasce così, a mio parere, un nuovo piano di lettura della canzone. L’idea poi, sempre di Andrea, di unire i due video come se fossero uno la continuazione dell’altro, mi è piaciuta tantissimo.
E’ nato così, a tutti gli effetti, un piccolo film diviso in due tempi.
E’ importante ricordare chi ha lavorato a quei due video: il buon Andrea è stato affiancato alla regia da Simone Mozzato e le due attrici sono Barbara Scalco e Monica Garavello.
Il tutto girato in un bosco intorno a Schio, a 1000 metri di altitudine, nel mese di febbraio. Per loro una vera faticaccia ma premiata con un risultato magnifico.

5) Domanda delle domande: a pelle Circles mi pare racconti lungo un filo comune una storia di perdita, lotta e (forse) ripartenza. Senza voler spoilerare troppo, volevo chiederti che filo narrativo ha il disco e di cosa è frutto?

Beh, hai visto bene. La perdita spesso è oggetto dei miei testi. In questo album i pensieri mi hanno portato molto anche all’assenza.
Abbiamo vissuto e stiamo tuttora vivendo un periodo molto complesso, difficile, e credo che l’uomo si dovrebbe fermare e farsi un’esame di coscienza.
Dove stiamo andando con i nostri comportamenti, con le nostre azioni o non azioni?
A mio parere se dovessi fare un resoconto dell’umanità moderna il voto sarebbe davvero inclassificabile ma vedo anche la volontà, da parte soprattutto dei più giovani, di cambiare marcia, di modificare abitudini consolidate. E questa visione, che spero non sia solo un sogno, mi piacerebbe diventasse motivo per una lenta ma continua e solida ripartenza.
Vorrei, mi piacerebbe, una maggiore attenzione non solo verso il “green” di cui tanto si parla, e giustamente aggiungo, ma anche verso le anime umane che hanno enormemente bisogno di carezze e abbracci.

TAG: circles, indie, musica indipendente, New Wave, Rock, rock italiano, rosgos
CAT: Musica

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