Aiutate chi ha perso sé stesso in quarantena
Se avete un amico o un’amica o un fidanzato o una fidanzata che ha perso il suo tipico smalto, il suo sorriso e la felicità dopo la quarantena, stategli accanto.
Ascoltateli, abbracciateli e, se potete, aiutateli. Guardateli negli occhi mentre lo fate, potreste stupirvi di quello che vedrete. Potreste riuscire a strappare loro un sorriso, o vederli piangere a dirotto. In ogni caso, è l’ombra che comincia a svanire.
Non c’è condizione più favorevole per sprofondare nell’abisso di quella in cui ci si ritrova da soli, circondati da incomprensione e da persone che anziché essere più vicine si allontano, magari con rabbia e frustrazione.
Ricordiamoci che ci si rialza da soli, sempre.
Ma se hai qualcuno che fa il tifo per te e ti sostiene, anche con una semplice parola, quello sforzo non sarà poi così faticoso, perché lo farai non solo per te, ma anche per gli altri.
Qualche giorno fa ho scritto questo post, sul mio profilo Facebook. Ho pensato fosse giusto condividerlo anche qui, perché non ci si dimentichi mai che non siamo solo dibattiti, politica, cultura, interessi, nazioni, sport e tutto lo scibile umano che possa riempire le nostre giornate. Siamo e resteremo esseri fragili. Basta esserne consapevoli e non girare la testa dall’altra parte.
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