Ecologia e culture migranti, festival a Genova e Cagliari

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15 Giugno 2023

Ambiente e buone pratiche, immigrazione e convivenza. Ecco due festival un po’ fuori dagli schemi abituali, in Sardegna, tra Cagliari, Nuoro e Argentiera e a Genova, programmati entrambi nello stesso periodo. Il primo ha solo due anni di storia e dopo le prime edizioni in un paese con una storia di miniere alle spalle, Fluminimaggiore nel Sulcis, fa il salto regionale, dal nord al sud, con il titolo di “Respiro”. L’altro è ormai una istituzione ed è fortemente atteso per il tasso di civiltà che produce assieme al confronto e al dialogo tra culture diverse. E’ il “Suq festival” che stavolta tocca il traguardo di venticinque anni. Nato da una idea di Valentina Arcuri e Carla Peirolero come occasione per sperimentare sul piano artistico e sociale una idea diversa di società. Attenti allo scambio e al dialogo condividendo assieme spettacoli di musica e teatro, ma anche occasioni conviviali con un confronto anche tra diverse gastronomie, attraverso laboratori di saperi e showcooking. E’ così che da un quarto di secolo, in piazza delle Feste disegnata da Renzo Piano e la Loggia della Mercanzia in centro storico, il Festival è stato occasione di scambio e di festa. Una sorta di “bazar mediterraneo, uno spazio dove si può parlare di tutto e dove ognuno trova il suo posto”. Tra l’altro proprio la storia di questo festival è diventata materia di un libro “Le voci del Suq” che, uscito in questi giorni per l’editore di “Altreconomia” è stato curato da Oliviero Ponte di Pino, Gioia Alonso, Alberto Lasso e Carla Peirolero, quest’ultima la mattatrice di tutto l’evento. Il festival – dal 15 al 25 giugno- avrà una importante selezione di spettacoli teatrali dedicati al dialogo fra le culture e di forte impegno civile. Conferma di una linea che è garanzia assoluta di qualità della rassegna. “In venticinque anni il Suq – ha affermato Carla Peirolero, direttrice del festival – è rimasto fedele a sé stesso, ha mantenuto la sua formula originale di dialogo tra culture diverse, offrendo ogni anno un programma coerente, nato da una ricerca specifica e radicale, sempre al passo con l’attualità che nel tempo proprio su questi argomenti ha mostrato un’allarmante fragilità».

Piazza delle Feste a Genova, la location dove si svolge per dieci giorni il festival multietnico del “Suq” (foto di Max Valle)

Il festival ha raggiunto ogni volta numeri importanti: l’edizione pre-Covid del 2019 ad esempio fece registrare ben 70 mila visitatori in undici giorni. Una quarantina le botteghe aperte durante i giorni della manifestazione con quindici differenti cucine. E poi laboratori di animazione per i bambini, incontri e dibattiti. Speciale anteprima teatrale il 15 giugno con Andrea Pennacchi che ha inaugurato la rassegna teatrale con “Welcome in Pojanistan”, un fulminante atto in cui si porta a riflettere sulla mancanza di memoria del Belpaese sul razzismo di ieri e di oggi. Il venerdì 16 alle 18 si inaugura lo spazio con showcooking e degustazioni a cura di Vittorio Castellani, chef Kumalè. Alle 21 la festa con la musica di Ibrahim Sampou e Tam Tam Magique.

Sabato 17, per la serie di incontri Cinzia Leoni alle 18 presenta il suo ultimo libro edito da Mondadori “Vieni tu giorno nella notte” a cura di Giorgia Fabiocchi. Alle 22 il concerto con la Fanfara Station con Mazourk Mejiri, voce, flauti tunisini e percussioni, Charles Ferris, tromba e trombone, Ghiaccioli e Branzini, elettronica e programming. Sarà una sorta di dance party con i ritmi e i canti del Maghreb. Tanti gli strumenti usati: dalla darbouka alle tablas.

“I racconti di Penda”, spettacolo teatrale tratto dalle storie di Ahmadou Hampate Ba con Bintou Quattara e Souleymane Diabate

Domenica 18 si apre con un programma di danze e canti del popolo ucraino a cura dell’associazione Pokrova. Alle 18, la presentazione del libro “Le voci del Suq”. Alle 21,30 prima nazionale de ”I racconti di Penda”, prodotto da Piccoli Idilli tratto dai racconti di Ahmadou Hampate Ba con Bintou Quattara e Souleymane Diabate, voce, kora, n’goni e tama. Un viaggio tra alberi che parlano, aquile reali, canti, balli e legami destinati a durare in eterno. Lo spettacolo propone una tessitura tra i racconti raccolti dall’antropologo ivoriano Ahmadou Hampate Ba e quelli ascoltati dalla compagnia Piccoli Idilli nel corso dei loro viaggi in Africa occidentale (in replica anche il 19 e il 20 giugno alle 10,30).

Il lunedì 19, tra laboratori e danze si discute di eco minimalismo con Elisa Nicoli, Serena Folco e Pietro Rosso (alle 18). Alle 21,30 prima nazionale all’Isola delle Chiatte de “La Señora” da una idea di Franco Minelli, Alessandra Ravizza. Cura drammaturgica di Enrico Campanati e Carla Peirolero in scena con Alessandra Ravizza, canto, Franco Minelli, oud, Marika Pellegrini, percussioni e Angela Zapella, violino. Regia di Enrico Campanati. La Compagnia del Suq dedica quest’opera alla figura di Grazia Nasi, conosciuta anche come l’ebrea errante che nel 1500 a capo di un impero finanziario derivato dal monopolio delle spezie dedica la sua influenza a salvare gli ebrei perseguitati meritandosi il titolo onorifico de la Señora. In scena canti dal repertorio sefardita (lo spettacolo replica anche l’indomani alle 19,30 e alle 21,30.). Chiude la giornata la lettura drammatizzata “Las Pericas de Nicolàs Dorr” (Cuba) con Paola Cataldo, Matria Julia Celdo, Raffaella Galliano, Lia Mnastropaolo e Silvia Pérez Costa. Collaborazione di Alberto Lasso. A cura di Anne Serrano (collaborazione Teatrando en Español e Teatro della Tosse).

Carla Peirolero in “La Señora” , spettacolo teatrale in scena in prima nazionale al “Suq” dedicato all’ebrea errante Grazia Nasi

Martedì 20. Mattina e pomeriggio tra repliche e laboratori per bambini sulle fiabe di Rodari, l’incontro tra comunità religiose e seminari sulla cittadinanza attiva, Alle 18 “Sulle orme di Don Andrea Gallo- Allargo le braccia e i muri cadono”: presentazione della graphic novel di Claudio Calia (Feltrinelli Comics) dedicata a Don Gallo. Oltre all’autore anche Walter Massa dell’Arci, Ivano Bosco, della Cgil. Conduce Francesca Baraghini di Sky. Partecipa la cantautrice Giua. Alle 19,30 e 21,30 le repliche de “La Señora”. Alle 22,30 Dopoteatro musicale con i musicisti de “La Señora” e con Samer Harb all’oud.

Mercoledì 21: Si parte dalle 16 con un laboratorio di Irene Scali per bambine e bambini su fiori e api, si prosegue con un ricordo di Paolo Odone e alle 18 un omaggio al grande musicista Enzo Bosso. Partecipa per l’occasione Ivana Bosso, sorella del musicista e l‘Orchestra Trillargento. Alle 21,30 all’Isola delle Chiatte va in scena “La luce intorno” di Nicola Bonazzi. Con Micaela Casalboni. Automata e creazioni in legno di Giovanni Dispenza. Regia di Nicola Bonazzi e Micaela Casalboni. La produzione è del Teatro dell’Argine. Storia di una migrante, di un padre e di un figlio. “Spettacolo ispirato dalla incredibile storia di Sekou, un ragazzo africano che prima insegue e poi rifugge, poi è costretto ad indagare la propria complessa vicenda familiare”. Alle 22,30 Zena Street Dance Show. Breakdance e hip hop con i Creative Mood, Fresh Force, I ragazzi della piazza Vittoria.

Don Andrea Gallo in una passata edizione del “Suq festival” che lo ricorderà con un appuntamento (fotografia di Max Valle)

Giovedì 22 giugno. Dalle 16 laboratori per bambini e worshop su cosmetici e saponi artigianali. Alle 19,30 all’Isola delle Chiatte va in scena “Antigone-tragedia con canzoni”, anteprima nazionale. Un nuovo spettacolo del teatro dei Borgia che “vuole esplorare la fragilità umana e riattivare il rapporto con il dolore. Il canto nelle sue diverse declinazioni”. Drammaturgia di Elena Cotugno in scena con Christian Di Domenico, Luna D’Intino, voce, Allegra Micaglio voce e flauto traverso e Sabino Rociol, chitarra e voce. Ideazione e regia di Gianpiero Alighiero Borgia.

Alle 22 “Hero presenta Balkan”. Il progetto europeo per l’inclusione di sinti e rom , propone un concerto per “contrastarei pregiudizi e conoscere questa cultura attraverso i rtmi balcanici con richiami al flamenco dei Gipsy Balkan. Rifet Sejdic alla tastiera, Renato Sejdic voce e Senad Sejdic alla tastiera.

Venerdì 23 giugno. Al pomeriggio i consueti laboratori per bambini e un worshop sulla costruzione di un terrario. Alle 18, “Nato sul confine”, presentazione del nuovo libro di Fabrizio Gatti. Con l’autore anche Alessandra Ballerini e Matteo Macor de “La Repubblica”. Alle 21,30 in piazza delle Feste “Liberatutti”, “storia di due ragazze e due ragazzi in fissa con lo sport e la voce di un allenatore che sogna un cambiamento”. Con Simone Benelli, Francesco Fontana, Damiano Grondona, Chiara Leugio, Sofia Pagano Soares. Regia di Marta Abate e Michelangelo Froia.

L’Orchestra Trillargento è la protagonista di un omaggio al compianto musicista e compositore Enzo Bosso (Foto di Max Valle)

Sabato 24 giugno. Appuntamenti con la gastronomia con incontri e degustazioni sin dalle ore 17. Alle 19,30 al Teatro Tiqu dal libro di Francesca Mannocchi e Gianluca Costantini “Libia. Il racconto di un paese oltre la notizia”. Ideazione e spazio di Davide Sacco e Agata Tomsic/ErosAntEros in scena con Younes El Bouzari. Regia di Davide Sacco. Dopo una tavola rotonda dedicata alle energie rinnovabili (ore 21) alle 22,30 Danze Swing al Suq.

Domenica 25 giugno. Da segnalare alle 19,30 “Sid-Fin qui tutto bene” con Alberto Boubakar Malanchino. Sound design e colonna sonora live di Ivan Bert e Max Magaldi. Regia di Girolamo Lucania. Lo spettacolo è frutto di un indagine su un quartiere multietnico torinese. Alle 22 il concerto “Altre città invisibili”. Per celebrare il centenario della nascita dello scrittore Italo Calvino, Federico Sirianni cantautore genovese presenta un live dove confluiscono musica e narrazione.

Il cantautore genovese Federico Sirianni è protagonista del concerto “Altre città invisibili” dedicato a Calvino

Il giorno in cui si chiude l’appuntamento genovese è quello con cui si apre invece quello della rassegna allestita da Sardegna Teatro tra Cagliari e altri centri dell’isola. Si chiama “Respiro” ed è un collage di performance di artisti internazionali, laboratori per i bambini, worshop su politiche inclusive e sperimentazioni musicali e alimentari e che, oltre a Cagliari, avrà appuntamenti anche a Nuoro, Ussana e Paulilatino, una puntata anche all’Argentiera ma non a Fluminimaggiore dove, fino all’anno scorso, e per due anni, c’è stata la prova generale del festival di questa edizione che si autodefinisce “nomade di arti performative e pratiche sensibili”.

Giulia Muroni, una delle curatrici della manifestazione (le altre sono Valentina Salis e Carol Rollo) afferma che “Se esiste un tratto che accomuna la possibilità di esistenza e di interconnessione tra tutti i viventi risiede proprio nel respiro, comune e universale, che consente la mescolanza e rappresenta l’esperienza sensibile di immersione negli ambienti e contaminazione con gli altri . Quando parliamo di pratiche sensibili ci riferiamo a pratiche legate alla conoscenza attraverso i sensi, al fare insieme: quindi al workshop per fare la pasta artigianale, ai laboratori per costruire i nidi, gli incontri di corpi non conformi, le attività di autonarrazione che rientrano nell’apprendimento collettivo, compito di cui i processi artistici sono portatori”.

“The Wall Resistance”, la performance di Sara Marasso e Stefano Risso che inaugura il festival “Respiro” di Sardegna Teatro

Il via domenica 25 giugno a Sa Manifattura, quartiere generale di Sardegna Teatro, alle 19 con l’inaugurazione della parte conclusiva di “Wall Dialogue Resistance” con l’installazione “Wall”, un allestimento che raccoglie materiali prodotti nell’ambito dei due anni del progetto: podcast, filmati, immagini. “Wall Dialogue Resistance” per la direzione artistica di Sara Marasso e Stefano Risso, è stato un progetto cofinanziato dall’Unione Europea all’interno del programma Creative Europe, in cui Sardegna Teatro è stato capofila di una rete di partner provenienti da Francia, Portogallo, Spagna e Italia.

Lunedì 26 giugno, alle ore 19, e martedì 27, alle 18.30, performance immersiva corpo-suono movimento per un luogo buio e uno spazio aperto, opera di Sara Marasso. Un contesto intimo e spaventoso inviterà a esplorare l’oscurità come ambiente simbolico e fisico, così da mettere in discussione le percezioni, le gerarchie dei sensi e il modo abituale di condivisione di segni e significati. A seguire, alle ore 21 il film “Wall” del regista Stefano Odoardi.

Chiara Bersani in “Gentle Unicorn” (foto Samuel Webster). La performer è la curatrice del progetto “Sottobosco” di Cagliari

Martedì 27 giugno a Sa Manifattura, dalle 15 alle 18, due workshop sulle politiche culturali inclusive sia in contesti istituzionali, – come l’esperienza di Luigi De Magistris ex sindaco di Napoli, Nevina Satta (Sardegna Film Commission) e Simona Argiolas (Centro Regionale di Programmazione, RAS) – sia da una prospettiva teorica – vedi le riflessioni di Marie Moise (attivista e dottoranda in filosofia politica all’Università di Padova e Tolosa II) – sia a partire da movimenti collettivi, attivi nei territori con interventi di Paola Serrittu (Landworks) e Ornella D’Agostino (Carovana smi). In serata (ore 20), al Faro Sant’Elia, Valentina Medda presenta “The Last Lamentation”, un progetto artistico intorno al tema delle migrazioni e delle diaspore dal Sud Globale, che vede il Mediterraneo trasformarsi in un luogo di attesa, sospensione e trapasso.

Mercoledì 28 giugno a Su Siccu (ore 19) appuntamento con “Sottobosco” di Chiara Bersani. Così racconta il suo lavoro la performer: “Sono stata una bambina disabile, spesso immobilizzata. Venivo posta in un punto dello spazio, lasciata lì per molto tempo e allora io quel punto lo imparavo a memoria. Non mi orientavo nei sentieri ma conoscevo perfettamente i luoghi di pausa, quiete, ristoro. Quali azioni compie un corpo che non può correre nello spazio? Lavorare a Sottobosco vorrà dire, come prima cosa, costruire l’habitat in cui gruppi estemporanei di bambini si potranno incontrare e diventare comunità”.

Corps Citoyen alla ex Manifattura in “The Political body” per mettere in discussione il potere narrativo della rappresentazione

Giovedì 29 giugno sarà una giornata itinerante con visita a importanti siti archeologici come il pozzo nuragico di Santa Cristina. Lo stesso giorno al Ten di Nuoro si terrà un worshop sulla pastatradizionale. Infine alle 18 con “Enemy (a peace conference)”, performance che si interroga sulla nozione stessa di pace, mettendola in relazione con i conflitti attuali e passati in Europa. Mélodie Lasselin e Simon Capelle propongono un teatro anatomico che compie il tentativo di ribaltare il meccanismo di riproduzione continua delle immagini di guerra.

Venerdì 30 giugno. Il corpo politico è il soggetto principale dell’ultimo progetto performativo della compagnia Corps Citoyen in a Sa Manifattura con “The political body “che mette in discussione il potere narrativo della rappresentazione di sé e dell’altro e la natura politica dei corpi, “nella loro stessa presenza e posizionamento all’interno della rappresentazione, attraverso la lente dell’ironia e l’oscillazione tra realtà documentaria e finzione dichiarata”. In programma anche la composizione sonora Seismic percussion di Moon Ribas & Quim Giròn (ore 21 a Sa Manifattura), un assolo di tamburo, una performance in cui il ritmo del pezzo è dettato dai movimenti delle placche tettoniche. Si tratta di una performance che trasforma in suono l’attività sismica del pianeta, generando così una composizione musicale che permette al pubblico di connettersi al battito cardiaco del pianeta: i terremoti.

Moon Ribas e Quim Giron alla ex Manifattura per il festival “Respiro” mettono in scena “Seismic percussions”

Chiusura il 1° luglio, a Campidarte, ad Ussana, con “Nidi” di Heart Studio, che propone una costruzione partecipata (ore 11) a partire dall’osservazione della creazione da parte degli animali – come alcune specie di uccelli, – degli elementi di costruzione utili alla loro esistenza. La collaborazione tra le persone convergerà alla costruzione del nido, per creare coesione e rinforzare la connessione tra umano e natura. Nel pomeriggio (ore 15.30) “My Nest” con Eleonora Giua e Uka Edwards, laboratorio per bambine e bambini dai 3 anni per “la creazione di un proprio angolo di fantasia fatto di luci, ombre e spazi realizzato con elementi naturali con la guida delle educatrici del centro educativo Nestzerosei, uno spazio che nasce dalla fantasia dei protagonisti per imparare a prendersi cura di sé e della natura.”

In cartellone, alle ore 21.30, la compagnia di danza Dewey Dell, attiva dal 2006, composta da Teodora Castellucci, Agata Castellucci e Vito Matera in collaborazione con il musicista Demetrio Castellucci, porterà in scena “I’ll do, I’ll do, I’ll do”: dietro all’immagine del sabba demoniaco, antropofago, magico e violento, si intravede l’eco stravolta di un culto estatico dominato da una misteriosa dea notturna dai molti nomi e connesso a una cerimonia per la fertilità della terra. A concludere la serata dj-set & installazione residente a cura di Eva Geist, Fouturista e Carol Rollo. Eva Geist è dj, cantautrice, live performer e sound designer italiana, con sede a Berlino. La sua carriera musicale parte dallo studio del pianoforte e del canto classico e si consolida nella musica elettronica. La sua carriera musicale parte dallo studio del pianoforte e del canto classico e si consolida nella musica elettronica.

Eva Geist chiude il festival di Sardegna Teatro  “Respiro” con un dj set a cura di Fouturista e Carol Rollo (foto Davide Palmieri)

 

 

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CAT: Teatro

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