Primavera a teatro, dall’Akropolis di Genova a Firenze, Cagliari, Roma e Bologna

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22 Febbraio 2023

Palcoscenici di primavera. Appena salutato il Carnevale è già tempo della nuova stagione che si annuncia con una serie di rassegne e spettacoli al debutto da non perdere. Da questa domenica e fino al prossimo 27 maggio Akropolis Teatro a Genova solleva il suo sipario sulla sua seconda stagione con un programma che va dal teatro alla danza, dalla performance al cinema e alla musica ospitati naturalmente nel nuovo spazio polifunzionale di via Boeddu a Sestri Ponente. Dodici gli appuntamenti in cartellone realizzati con il sostegno di Mibac, Regione, Comune e Fondazione Compagnia San Paolo. I due direttori artistici, Clemente Tafuri e Davide Beronio come è loro consuetudine, hanno studiato una programmazione in cui i diversi artisti, seguiti in residenza, propongono i loro lavori sotto forma di studio, cioè di work in progress. Una condizione che permette agli spettatori di cogliere il lavoro creativo in formazione . In questo modo lo stesso spazio di rappresentazione, “diventa così un luogo nuovo _ affermano i due direttori artistici _da frequentare non come spettatori ma come protagonisti di un evento. E questi eventi sono sempre più teatro e sempre meno “spettacoli”, anche grazie a come li accoglie chi vi assiste. È un cammino di conoscenza che attraversa i luoghi di un territorio, che si ispira al presente, a ciò che è vivo e urgente, e con esso è in dialogo”. Ecco così che Tafuri e Beronio definiscono il calendario degli appuntamenti come un “viaggio nella contemporaneità”.

“Stuporosa” di Francesco Marilungo ispirato a “Morte e Pianto rituale” di Ernesto De Martino apre la rassegna di Akropolis Teatro a Genova.

Il via domenica 26 alle 17,30 con “Stuporosa” , spettacolo in forma di studio di Francesco Marilungo. Ispirazione del lavoro è il saggio “Morte e pianto rituale” di Ernesto De Martino, per esprimere una riflessione sull’atto del pianto, sul lutto e sull’importanza del rituale funebre come momento di accettazione della morte. Il 3 marzo alle 20,30 va in scena “Charta” di e con Bernardo Casertano, l’ultimo capitolo di una trilogia dedicata alla condizione umana.

Il giorno successivo, 4 marzo, l’intera giornata è dedicata all cinema e al teatro di Akropolis. Alle 16, alle 17 e alle 17.50, in successione si potranno vedere i tre film documentari su Paola Bianchi, Carlo Sini e Gianni Staropoli, che fanno parte del progetto “La parte maledetta: Viaggio ai confini del teatro” di Clemente Tafuri e David Beronio. Saranno gli stessi autori a presentare ogni film. Alle 20.30 va in scena invece la produzione dei padroni di casa: “Apocatastasi”, con Roberta Campi e Giulia Franzone, regia di Tafuri e Beronio con le musiche originali di Pietro Borgonovo eseguite dal vivo dal Mademi Quartet. L’allestimento mostra “con il linguaggio del mito, e negando il principio di identità, l’immagine della nascita e della rinascita, la natura oscura di un processo di trasformazione continuamente in atto”. Il 10 marzo ancora  Casertano con “Romeo e Giulietta” di Shakespeare, frutto della residenza tenuta ad Akropolis. Primo concerto organizzato con la Giovine Orchestra Genovese , il 16 marzo alle 20.30 concerto del Quartetto di Venezia per commemorare il 50° anniversario della morte del compositore Gian Francesco Malipiero, con l’esecuzione di otto quartetti per archi.

Lo scontro finale tra le due donne in “Apocatastasi” del Teatro Akropolis presentato al festival di Genova (Foto di Clemente Tafuri)

Il 24 marzo alle 16 è di scena la danza con una coreografa e danzatrice di livello come Paola Bianchi che presenterà il suo “Fabrica 16100”, un’indagine sui corpi del lavoro a partire dall’azienda Ansaldo di Genova. Secondo appuntamento con la musica di GOG, il 13 aprile con un concerto dedicato a Bruno Maderna, di cui sarà eseguito “Musica su due dimensioni”, per flauto, percussioni e nastro magnetico: il primo lavoro al mondo in cui vengono utilizzati contemporaneamente strumenti tradizionali e suoni sintetici registrati. Ancora danza il 14 aprile alle 16 con “Lingua – Da Claude Cahun” di e con Alessandra Cristiani, che si ispira alla fotografa e scrittrice surrealista francese Claude Cahun. Emanuele Rosa e Maria Focaraccio con“Amen”, il 20 aprile alle 14,30, presentano una performance di danza, studiata ad Akropolis che parte della parola ebraica “amen”, nel suo significato di “essere sicuro, essere vero”. Terzo e ultimo concerto della GOG, l’11 maggio alle 20,30: Ciro Longobardi al pianoforte e Roberto Doati all’elettronica eseguono i “Klavierstücke I-VIII” di Karlheinz Stockhausen. Carlo Massari della C&C Company è impegnato il 18 maggio alle 14,30, nella restituzione della residenza artistica con “Asfalto”, ispirato ai racconti “Chroniques de l’asphalte” di Samuel Benchetrit.

“Fabrica 36100” coreografia della danzatrice Paola Bianchi sulla fabbrica Ansaldo di Genova (Fotografia Margherita Masè)

Si chiude il 26 e 27 maggio alle 20.30 con la prima assoluta di “Yerma”di VaPiBò, con la regia di Thaiz Bozano. Adattamento e riduzione a monologo del testo di Federico García Lorca, che parla di maternità. “Yerma viene chiamata dalla Natura a un mandato generativo e, condannata a non poter portare a termine questo compito, viene sedotta dalla hýbris di poter generare autonomamente, inaugurando un processo di metamorfosi da donna a creatura dionisiaca fino al compiersi del suo destino tragico”. (info e prenotazioni Telefonando al 329.1639577 tutti i giorni dalle 10 alle 20).

Compie mezzo secolo (il 13 marzo) l’organizzazione di Teatro Sardegna che allestisce presso gli spazi della Ex Manifattura Tabacchi di Cagliari il cartellone di “Sardegna contemporanea”, cartellone di spettacoli e residenze artistiche organizzato daon il sostegno di Mibac, Regione, Fondazione Sardegna e il sostegno di Sardegna Film Commission e Sardegna Ricerche,Dopo il debutto con “In-fedeltà” di Rustioni è la volta, dal 23 al 26 di “Apocalisse Tascabile” , vincitore del premio InBox 2022 con il duo formato da Niccolò Fettarappa e Sandri Guerrieri (tutti i giorni alle 21 tranne il 26 alle 18). Lo spettacolo è una cronaca della fine del mondo vista da un ragazzo ultraventenne. Il giorno prima alle 18 presso a Libreria Tiziano Fettarappa autore del testo dialogherà con Giulia Muroni di Sardegna Teatro sul suo testo pubblicato da Ronzani, “Apocalisse Tascabile”.A proposito di giovani, il cartellone propone dal 7 all’11 marzo alle 21 e il 12 alle 18 Agnese Fois in scena in “Ayce- All You Can Eat” , regia di Chiara Murru. Lo spettacolo vuole essere “una riflessione schietta sul rapporto con il proprio corpo e del proprio corpo con gli altri, sulla fame inesauribile e sulle fragilità. La protagonista è Panchita, un’adolescente, ironica, fragile e bulimica, che viene mandata da genitori algidi al reparto di neuropsichiatria infantile”.

“AYCE-All You Can Eat” , regia di Chiara Murru, in scena nella rassegna di Sardegna Teatro a Cagliari. Nella foto l’attrice Agnese Fois

Dalla psichiatria alla ricerca del contemporaneo. Come opera Valentina Medda, artista cagliaritana residente a Bologna, selezionata nell’ambito della rete europea larga scala Stronger Peripheries e nel progetto ministeriale Italian Council. Valentina Medda, a seguito di un workshop incentrato sul tema della percezione del pericolo da parte delle donne nelle città, proporrà il 24, 25 e 26 marzo, sempre alla ex Manifattura“Cities by night”, un progetto partecipativo che inviterà donne di diversa estrazione, provenienza ed età a esplorare le strade della città che abitano. Il risultato di queste passeggiate si tradurrà in mappe disegnate dai loro corpi con colori diversi che ne tracciano nuovi confini, non soltanto geografici, ma anche emotivi e psicologici. Dalla Svizzera arriva la compagnia Trickster–p con “Eutopia” dal 24 al 28 aprile alle 19. Lo spettacolo “rimette in discussione vecchi modelli biologici, ecologici e antropologici per trasformare il teatro in un grande tavolo da gioco. “Real Heroe”s di Mauro Lamanna, (dal 5 al 14 maggio alle 18) racconta le storie di due padri costretti a separarsi dai loro figli per amore, per dovere ma soprattutto per resistenza, utilizzando tanto l’esperienza fisica degli spettatori, quanto quella virtuale, grazie all’utilizzo di tecnologie quali audio 360 e virtual reality.

Una scena di “Utopia” della compagnia svizzera Trickster P, ospite alla ex Manifattura di Cagliari (Foto di Giulia Lenzi)

Dal Giappone arriva una performance musicale dal vivo con oltre 100 tastiere giocattolo in cui ciascuna suona una nota sostenuta di una certa altezza e che, all’aumentare del numero di tasti, crea uno strano moiré di suoni: è “100 Keyboards” del sound artist giapponese Asuna che, dalla fine degli anni ’90,crea musica sperimentale e installazioni. L’esibizione, dal 12 al 14 maggio, si concentra sul fenomeno del “suono di interferenza”, una complessa distribuzione della pressione sonora e di altri parametri quando le onde sonore della stessa frequenza ma con diverse direzioni di propagazione si sovrappongono. Dal 21 al 31 marzo, si terrà alla Ex Manifattura una residenza con il performer cinese Chong Wang e Jacopo Panizza, in vista di una produzione che debutterà nel 2024. In corrispondenza con questa ricerca, Barbara Leonesi (Università di Torino) restituirà uno sguardo sulla scena performativa cinese, tra sperimentazione e censura. Il Teatro di Sardegna che ha come focus “non la creazione di palinsesti, bensì di contesti di investimenti produttivi nella creazione” chiude “Sardegna Contemporanea “dal 27 al 30 giugno con gli incontri internazionali della rete europea Stronger Peripheries e i primi esiti delle coproduzioni di Chiara Bersani, Valentina Medda, Quim Giròn & Moon Ribas e la compagnia Zone poème. (Per prenotazioni: info@sardegnateatro.it o WhatsApp al +39 345 655 0782).

Il performer giapponese Asuna in “100Keyboards” in scena alla rassegna di Sardegna Teatro a Cagliari (Foto di Ismael Quintanilla)

Lasciando l’isola e tornando sulla terraferma eccoci a Firenze dove a partire dal 2 marzo e fino al 18 aprile al Teatro Cantiere Florida e in altri spazi della città “Materia Prima Festival” ha allestito un programma con spettacoli popolari, artisti internazionali, maestri della scena ed emergenti. Fra i protagonisti del programma allestito da Murmuris con i contributi di Mibac, Regione e Comune, Fondazione CR, Unicoop Firenze, le compagnie Babilonia Teatri, Deflorian/Tagliarini, Muta Imago e Kronoteatro, gli interpreti Premio Ubu Marco Cavalcoli e Monica Piseddu, il regista Marco Ceccotti . Da non perdere il ritorno in Italia del drammaturgo portoghese Tiago Rodrigues, da questo anno direttore del Festival di Avignone con lo spettacolo “Entrelihnas (Tra le righe)”. A ispirare il tema di questa edizione “Una disperata vitalità” _ che dovrebbe legare tra loro tutti gli appuntamenti _ tratto da uno scritto di Pier Paolo Pasolini. Si apre il 2 marzo presso l’ex Convento di Sant’Orsola con un debutto: si tratta de “Le case del malcontento”, lettura scenica dall’omonimo romanzo di Sasha Naspini, prodotto da Murmuris e Attodue in collaborazione con Tempo Reale.

Una scena tratta dall’ultimo spettacolo dei Babilonia teatri “Pietre Nere” a Materia Prima” di Firenze (foto Franco Rabino)

“Pietre Nere”, ultimo lavoro di Babilonia Teatri indaga il concetto di “casa” e ne scardina le basi, sovvertendo la nostra idea di abitare (9 e 10 marzo ore 21 Teatro Cantiere Florida). Dopo “Catarina e a beleza de matar fascistas” torna in ItaliaTiago Rodrigues,14 e 15 marzo ore 21, Teatro Cantiere Florida con “Entrelihnas” Si continua con “Ashes”, performance di Muta Imago. Tra gli interpreti Monica Piseddu e Marco Cavalcoli (21 marzo ore 21, Teatro Cantiere Florida); “Sovrimpressioni” è l’omaggio a “Ginger e Fred” di Federico Fellini di Daria Deflorian e Antonio Tagliarini (30 e 31 marzo ore 21, Palazzina Reale); “Questa splendida non belligeranza” è una satira della famiglia e del quieto vivere vincitrice al Premio Inbox 2022, di Marco Ceccotti (4 aprile ore 21, Teatro Cantiere Florida). Spettacolo per tutti è “Renart, Processo a una volpe” prodotto da Kronoteatro e dedicato al tema del bullismo . Il calendario si chiude con il pregevole “In Arte son Chisciottə”, riscrittura al femminile del capolavoro di Cervantes prodotta da Officine della Cultura (il 18 aprile alle 21 al Florida). Per gli incontri dedicati agli addetti ai lavori, tra cui la presentazione della rivista prodotta dal Teatro Metastasio, “La Falena” il 14 marzo alle 18,30. Partecipano: Alessandro Toppi, Lorenzo Donati e Rodolfo Sacchettini che presenterà anche il suo saggio “Il teatro dentro la storia. Opere e voci dalle Torri Gemelle alla pandemia” alle 18,30 sempre al Florida. (info e prenotazioni telefonando al 3299160071).

“Sovrimpressioni” di Deflorian e Tagliarini omaggia “Ginger e Fred” di Fellini a “Materia prima” presso il teatro Cantiere Florida di Firenze

Occasione da non perdere per gli estimatori della Premiata Ditta Frosini e Timpano che dal 28 al 5 marzo a Roma danno il via alla personale “Storia cadaverica d’Italia” con le repliche degli spettacolo “Dux in scatola”, “Risorgimento pop” e “Aldo morto” che sono presentati per la prima volta in sequenza per festeggiare i 10 anni dalla sua conclusione con il progetto “Aldo Morto” 54 (Premio Nico Garrone e Premio Radiconpoli per il teatro nel 2013). Queste le date della presenttazione dei singoli spettacoli che fanno parte della trilogia al Teatro Basilica di piazza Porta San Giovanni. ”Risorgimento Pop”: dal 28 febbraio al 2 marzo; “Dux in scatola” il 3 marzo, “Aldo Morto”, il 4 e 5 marzo.

“Disprezzo della donna” sarà  invece al teatro Mpx di Padova per Arteven il 9 marzo, al Teatro Concordia di Cupramontana il 18 marzo e arriverà a Torino nello Spazio Off Topic Cubo per “Fertiliterreniteatro” il 29 e 30 marzo. Il “Dux in scatola” sarà in Toscana il 5 aprile allo Spazio “Spam” di Porcari (Lucca). “Ecce Robot” sarà a Catania il 22 aprile allo Zo-Centro Culture contemporanee.

Al teatro Basilica di Roma Frosini e Timpano propongono la sequenza di “Storia cadaverica d’Italia”. Nella foto “Risorgimento pop”

Singoli debutti. Accanto ai festival, numerosi i debutti e le repliche di spettacoli da non perdere. In questo caso lo è assolutamente la recente fatica della regista palermitana Emma Dante, “Il tango delle capinere” che dal 2 al 5 marzo all’Arena del Sole di Bologna propone sul palcoscenico una coppia di attori eccellenti come quella di Sabino Civilleri e Manuela Lo Sicco. Evoluzione dello studio “Ballarini”, ultimo capitolo della “Trilogia degli occhiali”, lo spettacolo è la danza della vita di due innamorati che ripercorrono a ritroso la loro storia. Lo spettacolo conta su una robusta produzione che mette assieme Atto Unico con Teatro Biondo di Palermo, Sud Costa Occidentale, Teatro di Roma – Teatro Nazionale, Emilia Romagna Teatro ERT – Teatro Nazionale, Carnezzeria, Théâtre des 13 Vents, Centre Dramatique National di Montpellier, Ma Scène Nationale. Dal programma di sala: “È l’ultimo dell’anno, sta per scoccare la mezzanotte, e i due amanti si ritrovano davanti al baule dei ricordi, ballano, si baciano, rivivono i momenti più belli della loro vita, come un carillon che gira senza sosta. Lei lo sorregge per non fargli perdere l’equilibrio, lui le sorride con amore. Un giro di manovella al carillon e il tempo inverte il percorso, adesso i due sono più giovani, inforcano gli occhiali e riprendono a ballare sulle note di vecchie canzoni. “Il tango delle capinere” diventa uno spettacolo a sé stante che, componendo il mosaico dei ricordi, rende più sopportabile la solitudine di una donna giunta nell’ultima fase della vita…”

Una immagine da “Il Tango delle capinere” di Emma Dante all’Arena del sole di Bologna. Nella foto Manuela Lo Sicco e Sabino Civilleri

Si ispira al libro del compianto scrittore e intellettuale Pier Vittorio Tondelli, “Altri libertini” , l’atto unico “Rez”, progetto dell’attrice Eleonora Gusmano e del musicista Alessandro Romano in scena all’Ar.Ma Teatro di Roma dal 3 al 5 marzo. Così i due artisti raccontano il loro progetto: “Rez, in dialetto reggiano diventa per noi luogo archetipico fermo nel tempo, ai primi anni ottanta, in cui far muovere i personaggi sbandati, eccessivi e voraci delle storie che raccontiamo. La cornice che le unisce è un incidente automobilistico appena avvenuto: vetri, sedili di una macchina e un corpo sbalzato fuori” Da qui una serie di racconti “accomuna le storie contenute in “Altri Libertini” di Pier Vittorio Tondelli a cui ci siamo ispirati e il dolorante commiato per la prematura ed improvvisa scomparsa dell’artista Andrea Pazienza, occasione per lo scrittore per guardare indietro e constatare che “c’è quasi nausea per quegli anni sbandati e quel passato che vorremmo anche noi rigettare in quel pomeriggio vuoto di febbraio”.

Si va in terra romagnola a Cesena dove arriva, fresco di debutto al Teatro Bonci, dal 23 al 26 febbraio) l’ultimo lavoro di Massimo Popolizio, “Uno sguardo dal ponte” di Arthur Miller tradotto appositamente da Masolino D’Amico. La coproduzione di Compagnia Umberto Orsini, Teatro di Roma – Teatro Nazionale, Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale sarà rappresentata anche al Teatro Storchi di Modena dal 2 al 5 marzo. Popolizio dirige e interpreta, con un cast di altri 8 attori, questo capolavoro della letteratura americana che Miller ambienta nella comunità di immigrati siciliani a Brooklyn: “un grande affresco sociale ma anche il ritratto di un uomo onesto, compromesso da una incestuosa passione erotica, scritto nel 1955 a partire da un brutale fatto di cronaca che turbò profondamente l’autore. La storia concentra una serie di temi incandescenti e ancora attualissimi: la fuga dalla povertà, le tensioni dell’immigrazione clandestina, la caccia allo straniero, l’affetto morboso all’interno della famiglia”. Con Massimo Popolizio in scena: Valentina Sperlì, Raffaele Esposito, Michele Nani, Lorenzo Grilli, Gaja Masciale, Felice Montervino, Marco Mavaracchio, Gabriele Brunelli. Scene di Marco Rossi, Luci di Gianni Pollini.

“Uno sguardo dal ponte” di Arthur Miller, Massimo Popolizio è l’autore della regia, in scena al teatro Bonci di Cesena (foto di Yasuko Kageyama)

“Balasso fa Ruzante (amori disperati in tempo di guerre)” è lo spettacolo scritto da Natalino Balasso e da lui interpretato con Andrea Collavino e Marta Cortellazzo Wiel, una coproduzione Teatro Stabile di Bolzano ed Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale, per la regia di Marta Dalla Via dal 23 al 26 febbraio al Teatro Storchi di Modena. In questo testo, Balasso evoca alcune delle opere di Angelo Beolco, attore e commediografo padovano del Rinascimento, famoso per aver dato vita al personaggio di Ruzante, un contadino padovano ruspante, famelico e poltrone. “L’universo a cui si ispirano le sue opere –è popolato da villani rudi ed elementari ed è improntato da un’esaltazione semiseria dell’energia grezza degli istinti. La forza delle sue commedie nasce dalla comicità vitale e allo stesso tempo amara che le pervade e dal dirompete realismo espressivo.”

Da segnalare ancora, Dal 23 al 26 febbraio al Teatro Belli di Roma “La Banalità del Male” di Hannah Arendt con Anna Gualdo che ne ha curato l’adattamento con Paola Bigatto. Lo spettacolo nasce come costola di un progetto più ampio, “Arendt al plurale”, di Bigatto, nel quale le attrici Anna Gualdo e Sandra Cavallini, attraverso un personale percorso drammaturgico, hanno dato vita a differenti riedizioni del testo. La direzione seguita da Anna Gualdo, è “centrata sulla personalità di Eichmann, un omino piccolo piccolo preso a paradigma di un sistema, sulla relazione tra la sua incapacità di pensare e la mancanza di percezione delle proprie responsabilità. In particolare la Gualdo, seguendo la Arendt, rintraccia nello strumento linguistico la possibilità di mentire a se stessi, manipolando il linguaggio, o difendendosi dallo scomodo pensare attraverso frasi fatte e slogan”.

Natalino Balasso è in scena al Teatro Storchi di Modena con il suo spettacolo “Balasso fa Ruzante” (foto di Tommaso Le Pera)

Fino al 5 marzo al Teatro delle Moline di Bologna va in scena “4000miglia” della drammaturga americana Amy Herzog, una produzione MaMiMò ed Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale, con la regia di Angela Ruozzi, dalla traduzione di Monica Capuani. In scena l’esuberante nonna interpretata dall’attrice Lucia Zotti, alle prese con il giovane nipote Alessio Zirulia. Il testo che ha ricevuto l’Obie Award per miglior testo del 2011 e giunto finalista al Premio Pulitzer mostra “una profonda comprensione delle idiosincrasie umane. Nonna e nipote per entrare in contatto devono smussare le proprie ideologie radicate: da una parte l’idealismo marxista di Vera, dall’altra uno spirito millennial, smarrito e un po’ new age. Lo spettacolo mette in scena un mese di convivenza durante il quale questi strani compagni di appartamento, due personaggi agli antipodi in un balletto continuo di parole e di frasi non finite, si provocano, si tormentano e alla fine si trovano a condividere un’inaspettata complicità”. Prosegue a Cagliari la stagione di teatro da camera de La Fabbrica Illuminata con la direzione artistica di Elena Pau. Sabato 25 febbraio nella sede della Fabbrica Illuminata (in via Falzarego 35) va in scena in replica alle 19 e alle 20 lo spettacolo della compagnia Cajka “Eclipses”. Progetto germogliato nel 2019 in occasione dei cinquant’anni dello sbarco sulla Luna, Eclipses è ideato e diretto da Francesco Origo, regista, attore e direttore artistico genovese, scomparso lo scorso anno. Sotto i riflettori l’attore Daniel Dwerryhouse, che accoglie dieci spettatori per volta per sorseggiare, a lume di candela, il senno e le parole di alcuni grandi autori del ‘900. Tra questi Italo Calvino, Tommaso Landolfi, Franz Kafka e Vincent van Gogh.

L’attrice Anna Gualdo in “La banalità del male” di Hanna Arendt, adattamento di Paola Bigatto in scena al Teatro Belli di Roma

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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CAT: Teatro

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