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Pubblicato il 20/08/2017

in: Lettera ai ‘ragazzini di oggi’, ricordando Elsa Morante

Qualche informazione in più utile al dibattito: la sperimentazione è predisposta sotto il dicastero Carrozza non dalla ministra Fedeli. Le lungaggini burocratiche poi han fatto sì che divenisse operativa adesso. L'aggettivo "breve" è insidioso: si tratta infatti di un numero maggiore di ore (poco più di mille rispetto alle circa 950 ordinarie) da scolgere in [...] 4 anni e non in 5, allungando al pomeriggio. In particolare avranno maggiori ore di scuola, di laboratori e più docenti. Dunque, come ogni sperimentazione costa di più non di meno. Riguarda non solo i licei ma qualunque tipo di scuola secondaria di secondo grado, su base volontaria per un massimo complessivo di cento classi. Il progetto iniziale era di 40 classi, sono state aumentate a 100 per la numerosità delle richieste da parte di famiglie e, appunto, studenti. Come tutte le sperimentazioni è soggetta a monitoraggio dei rendimenti, come tutte le sperimentazioni deve tenere alto un livello di qualità, dunque docenti molto bravi e cura del progetto complessivo. Come tutte le sezioni sperimentali delle superiori (il 63.% delle scuole superiori ne ha una) avrà la fila per entrarci ma solo i ragazzi con rendimenti più alti in partenza o poi raccomandati riusciranno ad entrarci, è questa la critica che i più attenti dovrebbero fare. Ma pongo una domanda. Tutti sanno che il tempo pieno alle scuole elementari è molto diffuso al nord mentre è quasi assente al sud (per tanti motivi). Questa difformità non riguarda poche classi ma è letteralmente strutturale. Comporta in ore di scuola una differenza di circa due anni in meno di scuola. Nella scuola primaria di formano le competenze di base e abbiamo un paese letteralmente spaccato in due per offerta di tempo scuola in quel ciclo. Non si parla dunque di cento classi che fanno persino ore di scuola in più ma in meno tempo bensì di metà paese che fanno due anni effettivi in meno. Di grazia, tutti voi che siete sinceramente interessati ai ragazzi e alle ragazze d'Italia perché tacete in modo così fragoroso su una simile abnormitá che rasenta l'incostituzionalità? Leggittimo e bello appassionarsi delle sperimentazioni sulle scuole superiori, a patto che comportino giusto approfondimenti e opinioni fondate, ma bello sarebbe, se così tanto ha allarmato il concetto di "brevità", trattarlo per intero, laddove la "brevità" è lampante e il silenzio imbarazzante.

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Pubblicato il 24/06/2016

in: VALUTAZIONE DOCENTI? Dialogo tra un Meritoscettico e un Empirista critico

"Se un docente neo immesso in ruolo prende 1300 € e un docente con venti e passa anni quasi tremila € di stipendio," ????? Tremila euro?? Dopo venti anni? Insegno da dieci anni e sono ferma a 1.412 euro. Non conosco docenti di scuola che superino i 2.000 euro. Manco con 40 anni di servizio. [...] Ricominciamo l'analisi. Nel merito: legare la valutazione ( possibilmente effettuata con indicatori obiettivi e criteri di terzietà) alla progressione di carriera,

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Pubblicato il 23/01/2015

in: La scuola non serve a lavorare, ma ad imparare. Ricordiamocelo

Carissimo, Parliamone. Si conoscenza, abilità e competenza ha scritto in modo eccelso Perrenaud. La base è la conoscenza, ma l'esercizio del pensiero critico, ad esempio è una competenza. La conoscenza è ricompresi nella competenza. Ma deve mirare a quella, se non è apprendimento mnemonico, senza esercizio di pensiero. Ciò che misura Pisa sono le competenze in [...] comprensione del testo e il ragionamento logico matematico. Posso essere considerate in senso palliativo, certo, per orientarsi nel mondo. Ma considerarle in senso formativo: comprendere in testo e ragionare con logica matematica sono esattamente l'esercizio del dubbio, del metodo, della scienza. Che poi diventino o meno attrezzi di "utilità" materiale è una conseguenza. Questo non vuol dire elogiare in. Se è per se i Pisa. Ma ragionare per benino sulla formazione delle competenze. Facciamo l'esempio del l'analfabetismo funzionale: il 65 % degli italiani adulti sanno leggere ( cioè posseggono l'abilità) ma non comprendono e non sanno utilizzare in senso logico, cioè non San ragionare, intorno a ciò che leggono. La definizione scientifica è: non posseggono la competenza. Dunque parliamone per bene..ben vengano modalità di incrementare le competenze e anche di misurarle per poterle migliorare. Il senso del sapere, della conoscenza e del valore in se non ne subiscono menomazioni, se si coltivano le competenze. Ma se coltivi solo la conoscenza senza sviluppare la competenza, cioè il ragionare intorno, rischi di avere mnemonica della conoscenza, ma non comprensione e ragionamento.

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