Impara l’arte e falla mettere da parte

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15 Luglio 2016

È così che si può sussumere la giornata di visita ieri di una ex dentista pensionata 91enne  nel Neues Museum di Norimberga. C’era andata con altri membri del circolo di scrittura di un centro per anziani per trovare ispirazione per redigere dei testi sull’arte museale da leggere poi nel gruppo. Giunta di fronte all’opera del defunto artista Arthur Köpcke, un esponente della corrente Fluxus nata negli anni ’60 che mescola media e discipline diverse, intitolato Insert words, un quadro di circa 150 x 80 cm con illustrata una porzione di cruciverba solo parzialmente risolto, l’arzilla signora K., forte delle sue conoscenze di inglese, ha preso il titolo alla lettera ed ha inserito a penna un po’ delle risposte mancanti. L’opera era stimata valere 80.000 euro ed il museo ha sporto immediatamente denuncia e ritirato il quadro per il restauro. Il collezionista che lo aveva prestato per l’esposizione, visto che il dipinto gode di copertura assicurativa e parrebbe comunque ripristinabile non risulterebbe invece essersela presa troppo, così ha riferito l’emittente tedesca ZdF. La pensionata è stata comunque interrogata da due poliziotti con l’accusa di danneggiamento volontario. Il gruppo di anziani di cui la donna faceva parte ha peraltro protestato che non ci fossero indicazioni adeguate che si trattasse di un pezzo in esposizione.

 
Non è la prima opera d’arte moderna ad essere fraintesa e danneggiata. Tra i tanti casi accaduti in Germania la stessa sorte è toccata già ad almeno due lavori di Joseph Beuys, Fettecke (tradotto Angolo di grasso) una scultura di 5 chili di burro di marca esposta nell’Accademia d’arte di Düsseldorf che nel 1986 fu buttata via dal custode e Badewanne (Vasca da bagno) un lavoro in forma di vaschetta per neonati piena di garze e cerotti, che durante una festa promossa nel 1973 dalla SPD nel museo di arte moderna ospitato nello Schloss Morsbroick a Leverkusen, due donne convertirono come recipiente per pulire i bicchieri. Lo stesso scotto è toccato all’opera di Martin Kippenberg esposta in un museo di Dortmund Wenn’s anfängt durch die Decke zu tropfen (in italiano Quando incomincia a sgocciolare dal soffitto) dalla cui torre di legno una solerte donna delle pulizie grattò via nel 2011 una porzione in calco bianco, rovinandola irrimediabilmente. Ma non si pensi che questo capiti solo nei musei, l’installazione Behausung 6/2016 (Abitazione 6/2016) dell’artista Romana Menze-Kuhn, che illustrava la ricerca di un rifugio per gli uomini in difficoltà usando del materiale analogo a quello delle coperte isotermiche, esposta nella chiesa Phlippuskirche di Mannheim nel febbraio di quest’anno è stata danneggiata da una donna delle pulizie la quale ritenendo si trattasse di rifiuti ha strappato parte della composizione. Il quotidiano Süddeutsche Zeitung ha riferito che dopo il danno irreparabile il lavoro è stato ribattezzato semplicemente 6a/2016.

TAG: #artecontemporanea
CAT: Arte, Beni culturali

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