Campione di slalom

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13 Agosto 2019

 

È tutto un richiamo alla coerenza.

“Non avevi parlato di pop corn? E adesso ti vuoi alleare con i 5 stelle?” (richiamo rivolto a Renzi)

“Non avevi detto che bisogna andare al voto? E adesso addirittura parli di accordo di legislatura?” (questa domanda è per Zingaretti).

“Non avevi detto che mai ti saresti alleato con il Pd di Bibbiano? E adesso gli tendi la mano? ” (questa è per Di Maio).

Insomma abbiamo dei leader politici che passano la vita a fare dichiarazioni definitive, per poi smentirle e sostituirle con altre dichiarazioni. Definitive anche quelle, intendiamoci.

E noi elettori? Noi, che sulla carta, molto sulla carta, saremmo i veri padroni del paese, ma che poi nella sostanza siamo le “vittime” di questi leader, cosa ci sentiamo di dire?

Io parlo per me: che un leader politico non possa avere posizioni “definitive” lo capisco.
Quando dici di uno che è un “politico” intendi dire che è uno che fiuta il vento, che è pronto a cambiare rotta a seconda delle circostanze. Insomma non proprio un voltagabbana, ma uno che, per sopravvivere, è costretto ad aggiornare continuamente le proprie strategie.

Ma c’è un limite a tutto.

E c’è un campione indiscusso in questa gara di slalom che è diventata la nostra politica.

Mi riferisco, ovviamente, a Salvini, il nostro ministro delle Spiagge.

All’opportunista per eccellenza, allo slalomista più spericolato di questo ineffabile circo.

A colui che ha passato i “migliori” anni della sua vita a condannare e sfottere i “terroni” e adesso li blandisce (ricevendo in risposta qualche vaffa da quelli dotati di buona memoria).

A colui che si è presentato alle politiche con Silvio, per poi scaricarlo per andare con i 5 stelle, riprenderlo a bordo adesso e magari scaricarlo di nuovo domani.

A colui che ha vampirizzato il governo di cui era azionista di minoranza, salvo poi ribattezzarlo il governo dei No.

A colui che si è sempre vantato della sua lealtà nei confronti dell’alleato, per poi pugnalarlo alle spalle alla prima occasione utile.

A colui che cerca di farci credere che i sondaggi valgono più dei voti in Parlamento e che ogni decisione a lui sgradita presa in quella sede sia illegittima, di fatto un tradimento dei voleri del popolo.

Un esperto slalomista come presidente del consiglio questo paese già lo ha avuto.

Quando voleva farsi vedere vicino al popolo andava a mietere il grano invece che in una discoteca sulla spiaggia.

La tragedia si ripete, diventando farsa, come ci hanno insegnato, ma è una farsa che non mi diverte per niente.

TAG: matteo salvini
CAT: Partiti e politici

5 Commenti

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  1. evoque 5 anni fa

    E in entrambi i casi, entrambi – Mussolini e Salvini – considerano il popolo che li sostiene meritevole di disprezzo.

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  2. marco-marangone 5 anni fa

    Sto leggendo il libro Mussolini ha fatto anche cose buone. Oggi non viviamo più in una bolla governabile dalla demagogia: Salvini può anche ammaliare il 51% degli italiani con balle e promesse ma, che piaccia o no, spread, mercati e Bruxelles ti smentiscono duramente in un amen. Inoltre il brontolio delle pance vuote non si cheta col racconto di favole sulle salsicce.

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  3. xxnews 5 anni fa

    nella mia vita : ho avuta la fortuna di assistere molto da vicino il più grande in assoluto SLALOMISTA DI QUESTO PIANETA … di nome INGMAR STENMARK …. beh a confronto di SALVINI ERA UN PARALITICO

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  4. xxnews 5 anni fa

    nella mia vita : ho avuta la fortuna di assistere molto da vicino il più grande in assoluto SLALOMISTA DI QUESTO PIANETA … di nome INGMAR STENMARK …. beh a confronto di SALVINI ERA UN PARALITICO

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  5. vincesko 5 anni fa

    Mi permetto di aggiungere sul contaballe sfaticato, incompetente e spregiudicato Salvini, per rappresentarne bene la doppiezza (Salvini, come Berlusconi e Renzi, è prima di tutto un caso psichiatrico): A colui che si presenta in tutta Italia alle elezioni con la lista “Lega per Salvini premier” (per ingannare i gonzi centro-meridionali), ma si guarda bene dal modificare il nome statutario che è ancora “Lega Nord per l’indipendenza della Padania”.

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