Sostenibilità Digitale: nasce community dei gestori dei servizi idrici italiani

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7 Marzo 2024

La sostenibilità digitale nel settore idrico rappresenta una sfida cruciale che richiede l’utilizzo responsabile e consapevole delle tecnologie, necessario per raggiungere un corretto equilibrio tra il progresso tecnologico e l’impatto ambientale. Un approccio che va oltre la riduzione dell’impatto ecologico delle tecnologie e che abbraccia un concetto più ampio di sostenibilità, incorporando l’efficienza energetica, l’economia circolare e la responsabilità sociale come pilastri fondamentali.

Proprio per parlare di Sostenibilità Digitale applicata alla Gestione Idrica, si è tenuto il convegno “Sustainable Water: il ruolo del digitale nella gestione sostenibile della risorsa idrica”. Il convegno è stato organizzato dalla Fondazione per la Sostenibilità Digitale, che ha fatto nascere l’idea di creare una Community italiana delle Acque, un luogo dove condividere con gli altri operatori le conoscenze e le best practice di eccellenza già presenti nelle quattro realtà socie della Fondazione stessa, ossia MM, Acquedotto Pugliese, Gruppo CAP e Italgas.

Al convegno è stato presentato agli operatori italiani del servizio idrico integrato il Position Paper “Sustainable Water”, un documento articolato che analizza le diverse tecnologie digitali per il settore delle acque e come queste, applicate a 14 casi d’uso, siano di supporto agli obiettivi di sostenibilità di Agenda 2030.

Le tecnologie digitali a supporto dell’acqua

L’acqua è una risorsa che richiede una gestione oculata e attenta poiché la sua scarsità continua a generare disparità sia economiche che sociali. Il susseguirsi di eventi estremi e la sua scarsità hanno messo in crisi le infrastrutture idriche che per decenni sono state ritenute più che adeguate. In questo contesto la trasformazione digitale, se sviluppata con criteri di sostenibilità, può esercitare un ruolo fondamentale per una gestione efficace della risorsa idrica, contribuendo a definire in modo mirato e ottimizzato le tipologie e il valore degli investimenti, e diventando uno strumento imprescindibile per conseguire obiettivi di efficienza ed efficacia lungo tutto il ciclo di vita del Servizio Idrico Integrato: dalla captazione, alla distribuzione, alla depurazione.

La situazione dell’acqua in Italia, molto differente da regione a regione e da territorio a territorio, presenta dati, in taluni casi, decisamente preoccupanti: la dispersione lungo la rete idrica nazionale va dal 14% (ad esempio Milano) al 72%, con una media che si attesta al 42%. In più del 50% dei Comuni Italiani le perdite idriche totali sono superiori al 35% dei volumi immessi in rete (dati ISTAT), e circa il 60% delle infrastrutture della rete idrica italiana in media ha più di 30 anni, mentre il 25% ha più di 50 anni.

Le tecnologie digitali supportano il mondo dell’acqua agendo su più livelli:

  • Il primo è quello dell’infrastruttura fisica che riguarda le tecnologie che gestiscono il ciclo di vita degli acquedotti e degli impianti e la loro rappresentazione nel territorio (sistemi GIS, Geographic Information System) e, attraverso le tecnologie IIoT (Industrial Internet of Things), la banda larga e il cloud, il loro funzionamento;
  • Il secondo livello riguarda le tecnologie in grado di ottimizzare i processi, ripensare i metodi di lavoro tradizionali attraverso le analisi predittive basate principalmente su Intelligenza Artificiale, Machine Learning, Edge Computing, Big data, e Block chain;
  • Il terzo livello è quello degli Ecosistemi digitali, composti dall’interconnessione di una o più tecnologie, in grado di rappresentare a livello digitale la realtà fisica degli asset e i loro comportamenti, nonché di permettere l’interazione tra le tecnologie e le persone che diventano parte integrante del sistema, condizionandone i comportamenti (parliamo di Digital Twin, Smart Meter, Banda larga, 5G, servizi cloud).

I campi di applicazione del digitale sono dunque numerosi: dall’individuazione e contenimento delle perdite idriche (abbiamo visto prima quanto questo problema sia grave) , alla rilevazione dei consumi anomali e delle frodi, alla previsione della domanda dei consumi, all’ottimizzazione delle pressioni e del consumo energetico lungo il ciclo di vita dell’acqua, alla determinazione dell’indice di rischio di rottura delle tubazioni, fino alla capacità di indirizzare in modo mirato gli investimenti di sviluppo e ammodernamento della rete.

Questi sono solo alcuni esempi in cui il digitale è in grado di conseguire obiettivi di efficienza, efficacia e sostenibilità, in particolare quando si parla di garantire l’accesso all’acqua pulita e ai servizi igienici, alla salute delle persone, allo sfruttamento efficiente delle risorse e alla protezione degli ecosistemi.

 

Il convegno “Sustainable Water: il ruolo del digitale nella gestione sostenibile della risorsa idrica”

Al convegno sono intervenuti i rappresentanti delle società socie della Fondazione, e tra le più importanti realtà del settore idrico presenti sul territorio italiano. MM, Acquedotto Pugliese, Gruppo CAP e Italgas hanno adottato per prime le tecnologie più avanzate nel campo della sostenibilità (GIS, AI, etc), e oggi hanno raggiunto obiettivi importanti grazie a performance molte elevate. L’impegno di queste quattro aziende è quello di mettere a sistema esperienza e know how per contribuire a migliorare la gestione della risorsa idrica nel nostro Paese.

Stefano Epifani, Presidente della Fondazione per la Sostenibilità Digitale, ha dichiarato:

Crediamo fortemente in un approccio sistemico che coinvolga tutti i gestori del Servizio Idrico Integrato del Paese, non solo per la forte spinta all’innovazione tecnologica che questo produrrebbe, ma anche per come gli operatori potrebbero utilizzare la leva del digitale per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità. L’auspicio è quindi quello di instaurare un dialogo costruttivo e un processo collaborativo fra tutti i gestori del Servizio Idrico Integrato italiano, che tenga conto delle diverse esigenze territoriali del nostro Paese e che sia capace di evolversi e arricchirsi grazie al contributo di tutti i partecipanti.

 

Queste le parole di Francesco Mascolo, CEO di MM:

Gli effetti del cambiamento climatico con lunghi periodi di siccità e di persistenza di polveri sottili nell’aria, intervallati da eventi metereologici estremi, fanno sì che la gestione efficiente e l’uso consapevole della risorsa idrica siano diventati una priorità assoluta per il nostro Paese. Il digitale gioca un ruolo fondamentale per conseguire obiettivi di efficienza, efficacia e sostenibilità lungo tutto il ciclo di vita del servizio idrico integrato e va applicato in modo partecipato e omogeneo da tutti i gestori con un approccio olistico. I sistemi digitali, grazie all’acquisizione ed elaborazione di una gran mole di dati raccolti dal monitoraggio delle reti idriche e al contributo dell’intelligenza artificiale, consentono già oggi di ridurre le perdite, di controllare la qualità dell’acqua, di definire i punti da cui recuperare calore dalle acque, di adottare tecniche predittive per la manutenzione con evidenti positive ricadute sulla sostenibile gestione della risorsa idrica.

Che ha aggiunto:

MM utilizza da tempo le più avanzate tecnologie digitali per rendere più efficiente la gestione dell’acqua a Milano. La riduzione delle perdite al 14% è stata raggiunta anche grazie ai sistemi smart metering, all’IoT, alla fibra ottica. Con l’acquisizione di dati raccolti grazie ai sistemi satellitari e all’intelligenza artificiale abbiamo sviluppato un approccio predittivo rispetto ai guasti delle reti. Portiamo queste esperienze, già condivise nella rete Water Alliance, come contributo alla Fondazione per la Sostenibilità Digitale ed alla community nazionale dei gestori del servizio idrico.

Marzio Bonelli, Chief Information Officer di MM, ci ha raccontato gli obiettivi della Fondazione:

MM da sempre adotta tecnologie digitali per gestire in modo efficiente, efficace e sostenibile la risorsa idrica. Per questo motivo ha messo a disposizione la propria esperienza per predisporre, con altri soci sostenitori della Fondazione, il Position Paper Sustainable Water. Il documento contiene spunti di riflessione sul rapporto tra digitale e obiettivi di sostenibilità lungo il ciclo di vita del servizio idrico con l’auspicio di poter coinvolgere altri gestori e affrontare insieme le sfide che ci attendono per gestire in modo sostenibile una risorsa che sta diventando sempre più preziosa.

Il Position Paper sviluppato nell’ambito della Fondazione è un punto di partenza di un percorso che intendiamo intraprendere con tutti gli operatori del settore Idrico che vogliono contribuire a rendere la gestione del servizio idrico più efficiente e sostenibile. Insieme a loro abbiamo valutato il livello di maturità delle soluzioni digitali presenti nelle aziende, condiviso le aree e le priorità di intervento, riflettuto su come il digitale, nei diversi processi del ciclo di vita del servizio idrico, può supportare efficacemente il conseguimento degli SDG dell’Agenda 2030 ed infine abbiamo condiviso le azioni successive nell’insegna della concretezza che ci contraddistingue. È emersa la volontà di tutti gli operatori presenti di fare sistema, condividere le esperienze, fare sessioni di approfondimento sui temi più rilevanti legati al rapporto digitale e sostenibilità ma soprattutto la volontà di intraprendere delle iniziative in comune in aree di particolare interesse, una tra tutte, la riduzione delle perdite idriche.

TAG: acqua, Acquedotto Pugliese, Fondazione per la Sostenibilità Digitale, Francesco Mascolo, Gestione idrica, gruppo CAP, Italgas, Marzio Bonelli, Mm, risorse idriche, servizi idrici, Sostenibilità Digitale, Stefano Epifani
CAT: acqua, Fondazioni

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