Non è un paese per cowboy e pistoleri improvvisati

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8 Dicembre 2015

Essendo necessaria alla sicurezza di uno Stato libero una milizia regolamentata, il diritto dei cittadini di detenere e portare armi non potrà essere infranto. (Secondo emendamento della Costituzione degli Stati Uniti d’America)

Si parla tanto dell’immutabilità delle tradizioni nelle società islamiche, ma nella vecchia patria yankee esiste una tradizione e un diritto inviolabile che non è cambiato nel tempo e che non si è adeguato alla storia: quello del cittadino americano di detenere armi per difesa personale. Nato come forma di autodifesa contro i coloni britannici, il diritto nel tempo è rimasto identico, anche se la Corona negli States è andata via, e l’idea del cittadino guerriero con lei. Le idee bislacche di chi difende questo diritto come inalienabile dell’uomo, neanche parlassimo di un diritto umano, sono all’ordine del giorno nelle memorabili parole dei suoi difensori più accaniti, tanto da diventare delle perle di idiozia nella memoria popolare. Il candidato repubblicano Donald Trump che, commentando gli attacchi di Parigi, ha evocato come in Francia nessuno sia armato, eccetto i cattivi, e come questo neghi il diritto all’autodifesa personale dei cittadini francesi, fa sorridere in modo amaro qui nella vecchia Europa, dove la cultura di  distribuire armi come beni comuni ai cittadini non esiste, e si trova piuttosto assurdo come persistano vecchie tradizioni da cowboy e pistoleri privati nella nuova America. Dopo la recente ultima strage di San Bernardino in California, il New Yorker ha provocatoriamente messo in copertina una coppia di americani medi che assieme al latte compra un armamentario personale da usare all’occorrenza. Non immaginate così il carrello della spesa di Syed Farook e della moglie Tashfeen Malik?

È una vergogna e un oltraggio che i civili possano legalmente acquistare armi da fuoco pensate per uccidere con rapidità e brutale efficienza”, persino il New York Times si è esposto con forza in un editoriale in prima pagina sempre a proposito della strage di San Bernardino, inquadrando il problema in un arco di tempo più lungo, facendo i conti con il violento susseguirsi di stragi negli States. Questa cosa succede solo qui, ha ribadito Barack Obama, che non riesce proprio a fare il miracolo di cambiare l’America in questo senso. Del resto a proposito di San Bernardino ci sono due modi di inquadrare la strage, un immaginario è facilmente costruito a partire dalle origini dei due attentatori e connesso al tema caldo del terrorismo di matrice islamica, e una parte viscerale d’America preferisce questa libera associazione di idee che fa finta di ignorare come sia facile per un americano acquistare un’arma. Da qui sono nate altre perle di saggezza del sempre fantasioso Donald Trump, che ha proposto di non far entrare più musulmani negli Stati Uniti, forse per mantenere il numero sanguinario di stragi americane come una questione puramente americana? L’altro candidato repubblicano Ted Cruz ha dichiarato invece che bisogna fermare i ”cattivi” utilizzando le armi, evocando vecchie immagini da far west. Jerry Falwell Jr., presidente di un’università del Virginia, ha suggerito ai suoi studenti che sarebbe meglio girare armati, incitando a sparare in caso di pericolo e autodifesa. Reazionario in fondo vuol dire anche reagire a un evento in modo piuttosto insensato a quanto pare.

La California ha una delle leggi sul controllo delle armi più restrittive degli Stati Uniti, eppure Farook ha comprato due pistole in un negozio dall’emblematico nome di Annie’s Get Your Gun, e ottenuto due fucili d’assalto da un amico di nome Enrique Marquez (che probabilmente ha acquistato legalmente le armi in California). Per quanto non vada messo in dubbio che Farook fosse un radicalizzato estremista, la questione di come abbia avuto accesso al suo armamentario privato sta animando un gran dibattito interno negli States. Per una volta il problema della homeland security sembra dover fare i conti con il proprio schizoide far west interno. E stavolta pare proprio che no, la cara America delle lobbies non riuscirà a spostare tutto il problema della sicurezza interna scaricandolo solo sulla minaccia esterna, non prima di aver fatto i contro con la propria anarchica legge sul porto d’armi. Non è un mondo per cowboy e pistoleri improvvisati, come invece evoca una parte del cuore americano plasmato sull’immaginario del cittadino guerriero che combatte un fantasioso epico cinema western, che grida allo scontro privato tra ”buoni” e ”cattivi” nelle terre selvagge americane a colpi di canna di fucile.

TAG: armi, san berbardino, Stati Uniti, stragi
CAT: America

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