Il nostro paese teme le vaccinazioni ma non l’incoscienza

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6 Ottobre 2015

La rincorsa al futuro e la stupidità che non arretra

Ricordo come se fosse ieri il 14 Agosto del 2000. Una data importante per la mia famiglia poiché mio padre copriva, con la sua corsa della vita, la sua prima metà di secolo. In vero non era cambiato di una virgola ma, a quanto pare, i famigliari vivevano con frenesia il giorno. Un traguardo importante, ovvio. Soprattutto se si pensa che la soglia della prima metà di secolo era, sino ad una trentina di anni fa, una fortuna di pochi.

“Mi pari un vecchio di cinquant’anni” si diceva. Frontiera ultima, un tempo, di una soddisfacente vita: 18.250 giorni, 438.000 ore, 26.280.000 minuti. Ragionevole senz’altro.

Da un po’ di tempo a questa parte – fortunatamente, aggiungerei – l’età media si sta allungando, conquistando tre mesi in più ogni anno che passa. Accade ma non ce ne rendiamo conto: alimentazione corretta e regolare, ritmi e carichi di lavoro meno usuranti ed infine, certamente non poco importante, le scoperte e gli avanzamenti della medicina.

Negare questo significa negare noi stessi nel nostro tempo. Lungi dall’aver trovato la panacea, ora e qui, dell’immortalità – neppure mi pare che la si stia cercando – possiamo affermare che non ci è andata poi tanto male.

Tuttavia l’Istituto Superiore di Sanità sottolinea una “flessione drammatica” delle vaccinazioni che possono comportare gravi conseguenze. Il ritorno di malattie “dimenticate”. Aumenta, in questo modo, il rischio che bambini non vaccinati si ammalino, che si verifichino epidemie importanti, che malattie per anni cancellate non siano riconosciute e trattate in tempo. Il rischio – già di per sé non accettabile – non riguarda solo la prima infanzia bensì anche le vaccinazioni in età adulta. Il motivo? Presto detto: campagna social distruttive, informazione che non informa, processi alla medicina ed elucubrazioni mediche tra un motore di ricerca e l’altro.

Il fatto nudo e crudo è questo. Il buon senso, come sempre del resto, risolverebbe il problema o, quanto meno, lo arginerebbe. Non mi è chiara l’attuale crociata guerrafondaia alla medicina. Non colgo come un adulto possa immaginare, con convinzione, che dietro le vaccinazioni possa nascondersi un progetto politico il cui fine ultimo è l’annientamento della razza umana. Ma anche ammesso, certamente non concesso, che vi sia una remotissima possibilità che ci sia una macchinazione demoniaca e scellerata dietro, non è valevole l’etica e la pratica del dubbio e, di conseguenza, la possibilità che vaccinare un bambino possa essere la cosa giusta da fare nel 2015?

Mi scervello e mi perdo. Continuamente. Certo è che vi sono diversi tipi di libertà e vi sono parecchi equivoci in proposito. L’equivoco più grande è che libertà voglia dire “faccio quel che voglio” senza pensare al dopo. Nè per noi ed ancor meno per chi ci sta intorno.

TAG: influenza, medicina, morbillo, pertosse, poliomelite, vaccinazione, vaccino, vaccino antinfluenzale
CAT: cibo & vino, Qualità della vita

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