La festa nella piazza dell’Immacolata, lo Sponz da Livorno e Calitri

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25 Agosto 2023

Calitri ha un’architettura tutta particolare. Strade che si arrampicano su strade. E sale da ambo i lati la collina, fino al borgo castello. E per queste strade si va su e giù senza perdersi mai. I nomi delle strade sembrano fatti apposta per essere ricordati. E le strade del borgo solitamente vuote, possono riempirsi in un attimo. Per andare più velocemente da un punto all’altro del paese basta tagliare per i vicoli, ma bisogna sapere come farlo, perché questo è l’unico caso in cui è possibile perdersi. Viste dall’alto le sue strade non sono mai rettilinee, una qualche mano gentile sembra averle disegnate per rendere più piacevole la loro pratica. Questa conformazione cuneiforme rende le sue strade sempre diverse, e passarci la mattina o la sera non è la stessa cosa. E’ spettacolare vedere le sue vie prendere vita, riempirsi di gente, fiumi di gente. Succede solo in certe notti d’agosto, e fortunato chi può assistere allo spettacolo.

Ieri è stata una di queste notti. C’erano i musicisti a guidare la sarabanda, e un mucchio di gente dietro, avanzava a ritmo di musica. Venivano dalla piazza dell’Immacolata, e da un concerto doppio a cui sembravano essersi divertiti tutti. Una cosa che non finirà mai di stupirmi è come si organizzano le masse all’interno di uno spazio dato. Perché c’era veramente tanta gente ieri per i vicoli, una lunga processione laica che ho provato a immaginare seduta, o comunque in piedi, nella piazza antistante la chiesa, composta secondo un ordine misterioso. Il secondo musicista ad avere suonato è di Livorno come me, Bobo Rondelli. Con i pacci cosa c’entra? Aveva un gruppo, gli Ottavo Padiglione, nella vecchia geografia dell’Ospedale di Livorno era il padiglione a loro dedicato. Ha portato in quella pazza piazza un po’ di storie, pezzi di vita vissuta, tra la casa del popolo, i quartieri di Livorno e i sentimenti di un uomo non più ragazzino.

Io ne vorrei cento di sere così. Prima di Bobo Rondelli ha suonato Daniele Pes. E dopo hanno suonato anche altri musicisti, ma il mio immaginario si è fermato lì, in quella piazza in cui risuonava la canzone ‘Ho picchiato la testa’. Ci sono sempre tanti sodalizi possibili, ieri ne ho visto uno a cui tenevo, uno che mi ero più volte augurato. Un territorio non è altro che l’estensione delle aspirazioni che ci vogliamo dare. Calitri è diventata questo per me, un luogo dentro cui vorrei vedere succedere solo cose buone. In questi anni ho capito che lo Sponz Fest è la macchina giusta per farlo. Sono cose che possono succedere solo in certe notti d’agosto, ma in queste notti nasce sempre qualche buona stella. Ieri l’ho vista nel cielo sopra Calitri, stasera la cercherò di nuovo, nei prossimi giorni saprò dirvi se l’avrò trovata.

Foto credits: Luigi Zannato

 

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CAT: Eventi, Musica

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